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 2018  gennaio 16 Martedì calendario

Mindscapes. I paesaggi dentro di noi

C’è qualcosa di profondo nell’atto ingenuo di portarci a casa la cartolina di un luogo che abbiamo visitato o nello scattare con il cellulare la foto di un panorama. Noi siamo anche i paesaggi che abbiamo visto, una collezione di posti che hanno lasciato tracce nel nostro cervello. E quei posti li abbiamo riconosciuti perché misteriosamente erano già in noi. Vittorio Lingiardi, psichiatra, psicoanalista, professore di psicologia dinamica all’Università La Sapienza di Roma, chiude questa idea in un neologismo che dà il titolo al suo ultimo libro: Mindscapes, paesaggi mentali (Raffaello Cortina, pp. 262, € 16).
Curve di colline, linee costiere, picchi rocciosi, foreste e deserti che abbiamo contemplato, diventano «strutture psichiche». Ma poi ci sono paesaggi sognati, dipinti, immaginati. E paesaggi costruiti: i giardini, con l’Eden loro archetipo. Paesaggi minimali e volti che sono paesaggi del cuore, come ci fa capire Roland Barthes parlando del viso di sua madre. Lingiardi traccia questo itinerario in raffinate variazioni tra arte, poesia, psicoanalisi e neuroscienze, talvolta scrivendo con citazioni di autori-guida: Zanzotto, Pasolini, Hillman, Zeki, Ginsberg, Penna.
La neuroestetica non esaurisce, per Lingiardi, la complessità psichica del nostro rapporto con il paesaggio. Ma con i suoi esperimenti spiega come mai il più esotico dei luoghi trovi nella mente uno specchio che lo attendeva. Chiamati ad attribuire i nomi Kiki e Booba a due forme, una aguzza e una arrotondata, 95 persone su 100 scelgono Kiki per quella aguzza. Le strutture frattali con dimensione 1,3 – per esempio le ramificazioni degli alberi – sono quelle preferite. Studi interessanti, che tuttavia non colgono il segreto ineffabile della dialettica mente/paesaggio. Per sfiorarlo, Lingiardi affida l’inizio del suo libro a una pagina di Rilke e il congedo a una poesia di Giorgio Caproni: «E ora che avevo cominciato / a capire il paesaggio: / “Si scende”, dice il capotreno. / “È finito il viaggio”».
Il libro di Vittorio Lingiardi sarà presento domani, alle 18 al Circolo dei lettori di Torino. Con l’autore, Evelina Christillin. Letture di Lella Costa.