Il Sole 24 Ore, 16 gennaio 2018
Vendita Milan ai cinesi, i Pm valutano se aprire un’inchiesta
Tre segnalazioni di operazioni sospette trasmesse dall’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia alle Fiamme Gialle. Ci potrebbero essere sviluppi nella vicenda della vendita del Milan all’imprenditore cinese Yonghong Li da parte della Fininvest della famiglia Berlusconi. Secondo quanto indicato dall’Ansa è infatti arrivata in Procura a Milano, nelle scorse settimane, una relazione della Guardia di Finanza sulle transazioni finanziarie segnalate dall’apposito ufficio di via Nazionale.
Ora i pm dovrebbero fare le valutazioni del caso, per poi valutare se aprire o meno un fascicolo. «Allo stato non esistono procedimenti penali sulla compravendita dell’Ac Milan» ha spiegato il procuratore Francesco Greco due giorni fa.
Sul tavolo del procuratore aggiunto Fabio De Pasquale, nei giorni scorsi, è però arrivato il rapporto del Nucleo di polizia tributaria della Gdf sulle tre “sos”, segnalazioni che banche, intermediari finanziari o altri operatori del settore sono tenuti a inviare all’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia, quando sospettano operazioni di presunto riciclaggio.
La notizia dell’apertura di un’inchiesta della Procura di Milano sul club rossonero è stata diffusa dai quotidiani La Stampa e dal Secolo XIX, appartenenti al gruppo De Benedetti, sabato scorso: ma è stata subito smentita dal procuratore capo, Francesco Greco, generando un botta e risposta a colpi di comunicati stampa e smentite.
Tanto che Marina Berlusconi, figlia dell’ex proprietario del Milan e presidente di Fininvest, ha attaccato i giornali del gruppo della famiglia De Benedetti, citando «la falsificazione di cui si sono resi responsabili» ma anche ricordando il caso dell’insider trading in relazione alle banche popolari, dove è stato coinvolto lo stesso Carlo De Benedetti.
Così la vicenda, da puramente sportiva-finanziaria, potrebbe trasformarsi in contesa politica, viste le elezioni alle porte, soprattutto se la Procura di Milano dovesse decidere di dare seguito alle segnalazioni di Banca d’Italia e della Guardia di Finanza e di aprire dunque una vera inchiesta.
In questa situazione chi rischia veramente di essere danneggiato è il Milan che domani avrà un consiglio di amministrazione guidato dall’Ad Marco Fassone. Si dovrebbe anche dare conto dello stato delle trattative per il rifinanziamento del debito da oltre 300 milioni di euro con il fondo americano Elliott. Sarebbero stati aperti altri negoziati con gruppi americani, ma sicuramente il mistero che continua a circolare sulla transazione dell’imprenditore cinese non aiuta.