ItaliaOggi, 16 gennaio 2018
Diritto & Rovescio
Carlo De Benedetti si è infilato in una nassa. Che non è tanto la scommessa di 5 miliardi con una vincita da 600 milioni sulla ruota delle popolari che stavano per essere riformate per decreto dal governo Renzi. È vero che, in una intercettazione, lo stesso De Benedetti scioglie il dubbio di un suo broker, dicendogli che la riforma è sicura perché glielo ha detto Renzi. Però da qui a dimostrare l’insider trading ce ne corre. Ciò che ha fregato De Benedetti è stata invece la sua arroganza sesquipedale (supposta anche in passato ma mai manifestatasi in questo modo) che è emersa dalla sua deposizione in Consob. In questa occasione infatti De Benedetti si atteggia a cavalier solo, a unico salvatore della patria, ad alfa ed omega del potere intelligente, a gran burattinaio di tutti i poteri che contano in Italia. Ridicolizzandoli. Insomma De Benedetti ha fatto terra bruciata attorno a sé mentre gli amici se la sono data a gambe. Ed ora è rimasto solo.