il Fatto Quotidiano, 15 gennaio 2018
Aiuti alle lobby economiche: oggi come 2.000 anni fa
“Per quanto ti abbia raccomandato di persona con il massimo impegno i soci della compagnia di Bitinia, e abbia compreso che tu, sia per la mia raccomandazione, sia anche per tua spontanea inclinazione, desideri favorire questa società in tutto ciò che ti è possibile, tuttavia, poiché coloro i cui interessi sono in gioco pensano che per loro sia molto importante che io anche per lettera ti manifesti quale è la mia favorevole disposizione d’animo verso di loro, non ho esitato a scriverti queste cose. Voglio infatti che tu creda che molto volentieri sempre mi sono adoperato per favorire l’intero ordine dei pubblicani, ed è stato mio dovere agire così per i grandi meriti di quell’ordine verso di me, e che in primo luogo sono amico di questa società della Bitinia che, per l’importanza dell’ordine, per la qualità stessa degli uomini, costituisce una parte importante della nostra repubblica; infatti è composta da membri di tutte le società; e per caso in questa società vi sono molti miei cari amici, in primo luogo colui del cui interesse principalmente si tratta in questa circostanza, Publio Rupilio Menenia figlio di Publio, che è direttore di quella società. Dunque ti prego di aver cura con cortesia e generosità di Cneo Pupio, che appartiene al personale di quella società, (…) e di voler tutelare e far prosperare nella maggior misura possibile gli affari e i profitti dei soci” (Cicerone, Lettere ai familiari 13.9). Lettera di raccomandazione inviata da Cicerone a Crassipede, questore in Bitinia, addetto all’amministrazione finanziaria. A proposito di politica, governo, amministrazione finanziaria, interessi privati, amicizie, ‘aiuti’ alle lobby economiche. Oggi come 2000 anni fa.