la Repubblica, 15 gennaio 2018
Dall’anticipo al tempo pieno guida alla scelta della scuola
«A causa dell’elevato numero di partecipanti, chiediamo di salutare i figli fuori dal cancello». Avviso allo scientifico Volta di Milano, dove domani si tiene la prova orientativa di matematica e italiano. Non per selezionare i futuri studenti, perché i test di accesso, che due anni fa alcuni istituti lombardi volevano introdurre, sono vietati («da evitare anche come criterio di selezione in caso di esuberi», recita la circolare ministeriale). Ma almeno per tentare di scegliere i più idonei al tipo di studi offerto: l’ultima tentazione dei licei. Uguale preoccupazione agita i genitori, un po’ per tutti gli ordini di scuola: non sbagliare. Al punto che si parte sempre prima nel cercare di farsi un’idea: c’è chi trascina i figli a vedere gli istituti superiori già dalla seconda media, mentre nelle chat delle mamme si comincia a parlare di medie in quarta elementare.
Per 1,5 milioni di famiglie è arrivato il gran momento: quello dell’iscrizione alle classi prime. Si fa online, tranne per la materna. E c’è tempo da domattina alle 8 sino alle 20 del 6 febbraio. Nel frattempo gli open day sono sovraffollati, pure con liste d’attesa alle superiori, denunciano i presidi. «L’ansia dei genitori si tocca con mano. La crisi colpisce, e i licei sono visti come un ascensore sociale. Il problema è che le scelte legate alla paura del futuro non sono positive», avverte Roberto Fiorini, dirigente dello scientifico Copernico di Bologna.Insomma, come si sceglie la scuola giusta? Lo abbiamo chiesto ad esperti, cercando di interpretare gli interrogativi più frequenti per ogni ordine di scuola. Per la primaria il dubbio è: tempo pieno o ridotto? Il pedagogista Benedetto Vertecchi è netto: meglio il primo. Lo psicoanalista Massimo Ammaniti sconsiglia l’anticipo alla primaria, il pedagogista Daniele Novara dà indicazioni su come valutare la qualità di una scuola, «criterio prioritario anche rispetto alla scelta di un istituto dove vanno gli amici».Sulla scelta delle superiori, lo scrittore Matteo Bussola esorta i genitori a «fare un passo indietro», mentre Andrea Gavosto, della Fondazione Agnelli, aiuta a capire una delle due novità di quest’anno: il diploma in 4 anni. L’altra è la riforma dei professionali: più ore pratiche e indirizzi che passano da sei a undici. Tra questi, anche Made in Italy ed Enogastronomia.