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 2018  gennaio 15 Lunedì calendario

Scommesse, alcolici, droghe. Boom di minori dipendenti

ROMA Iniziano a bere alcolici già a 11 anni. A fumare, intorno ai 15, e dalla stessa età, molti, fanno uso di cannabis. Sono ancora più giovani, hanno perfino 7 anni, quando si accostano al gioco d’azzardo. I soldi per tentare la sorte? La paghetta data da mamma e papà, che invece di essere utilizzata per acquistare fumetti, merendine, giocattoli o simili, viene spesso destinata all’acquisto di lotterie e gratta e vinci. 
Questo il ritratto degli adolescenti italiani che emerge dai dati sulle dipendenze giovanili raccolti da più fonti dalI’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente nella pubblicazione A scuola di Salute, che fornisce indicazioni utili per far fronte ai rischi. I numeri sono chiari e raccontano problematiche che si manifestano sempre prima, addirittura da bambini, non di rado seguendo l’esempio di mamma e papà. 
ALCOL NON METABOLIZZATO
Il 20,4% di ragazzi fino a 24 anni consuma frequentemente alcolici. Birra, vino e cocktail ad alta gradazione, però, piacciono pure ai giovanissimi: l’alcol, infatti, è largamente diffuso tra adolescenti da 11 a 15 anni che lo provano – e trovano – in casa, dove riescono a consumarlo senza doversi preoccupare dei divieti. Eppure, l’alcol prima dei 16 anni è molto dannoso. «Solo a partire da questa età – spiegano al Bambino Gesù – l’organismo sarà in grado di metabolizzarlo in modo corretto». Le ragioni per le quali i teenager bevono sono da ricercare in ansie e paure. Gli alcolici sono facilitatori. Sul breve periodo, fanno sentire più forti. L’assunzione reiterata però può portare a malessere psicofisico. 
È considerata un facilitatore, ma sociale, usato per inserirsi nel gruppo, anche la sigaretta. Fumare fa credere adulti, rappresenta quasi una sorta di rito di iniziazione. Il 16,2% dei ragazzi fino a 24 anni fuma. Ed è il 19% dei giovani tra 15 e 34 anni ad aver fatto uso di cannabis negli ultimi dodici mesi. Questione anche di moda. I dati 2017 dell’Osservatorio delle Droghe e Tossicodipendenze registrano la cannabis come la sostanza stupefacente più consumata al mondo. Solo in Europa a utilizzarla sono quasi 90 milioni di persone, per la precisione 87,7. E sono 17 milioni i ragazzi di età compresa tra 15 e 34 anni che dichiarano di averne fatto uso almeno una volta nell’ultimo anno. 
Cifre che preoccupano ancora di più, quando vengono guardate in prospettiva. Da una ricerca di The Lancet Psychiatry è emerso che il 17% dei consumatori adolescenti diventa successivamente dipendente e la percentuale sale al 50% – uno su due – quando l’utilizzo è giornaliero. «Genitori e insegnanti sottolineano i medici dell’Ospedale pediatrico debbono essere consapevoli che l’abuso di cannabis è tra i principali fattori di rischio di malattia psichiatrica e devono sapere riconoscere alcuni segnali indicatori. Tra questi troviamo modificazioni del comportamento e iperemia congiuntivale, il classico arrossamento oculare». Il consumo può avere effetti negativi su memoria e apprendimento, nonché sui sistemi di regolazione dei movimenti. 
I MINORI E IL GIOCO D’AZZARDO
Sensibilmente in crescita il fenomeno del gioco d’azzardo tra i giovani. Il 49% dei ragazzi tra 14 e 19 anni ha giocato d’azzardo almeno una volta nell’anno. Il 20% di quelli tra i 10 e i 17 anni frequenta le agenzie di scommesse, il 25% di quanti hanno tra 7 e 9 anni tenta la sorte con lotterie e gratta e vinci’. Giochi che, come tali, non vengono percepiti dai più piccoli, e non di rado pure dai genitori, come pericolosi, ma che, quando dalla sporadicità si va verso la dipendenza, possono portare a «disinteresse verso attività scolastiche e ricreative, frequenti assenze ingiustificate, disturbi del sonno e furti in casa».
Tra le nuove ossessioni i giochi on line. Prime manifestazioni, perdita del senso di realtà e ritiro sociale. «In generale dichiarano i medici dell’ospedale Bambino Gesù – sono tre i sintomi fondamentali su cui si basa ogni forma di dipendenza, compresa quella da gioco: il craving, desiderio improvviso di assumere una sostanza; l’astinenza, irrequietezza con sintomi fisici e psicologici se non si riesce a giocare; la tolleranza, intesa come un aumento progressivo del tempo di gioco con disinteresse verso gli hobby precedenti».