La Stampa, 14 gennaio 2018
La Russia schiera missili terra-aria. Tensione in Ucraina
La Russia sta trasformando la Crimea in una fortezza.
Una seconda divisione dotata dei temibili missili terra-aria S-400 è stata schierata ieri nella strategica penisola al centro del Mar Nero.
Questa volta l’obiettivo ufficiale è quello di tenere sotto controllo lo spazio aereo al confine de facto tra Russia e Ucraina, mentre le tensioni tra il Cremlino e Kiev tornano a salire sullo sfondo della promessa di Washington di fornire nuove e più sofisticate armi alle truppe ucraine impegnate nel conflitto del Donbass.
Già dalla scorsa primavera una divisione di S-400 è in servizio vicino al porto di Feodosia, sulla costa orientale della Crimea. I nuovi missili si trovano invece a Sud, nei pressi di Sebastopoli, dove ha base la Flotta russa del Mar Nero.
Il Cremlino minimizza: lo schieramento degli S-400 – ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, «non deve essere percepito come una minaccia a qualcuno, ma solo come una garanzia per la sicurezza nazionale» russa. La situazione resta però alquanto delicata. Gli attriti tra Russia e Occidente vanno avanti da anni, e a deteriorare profondamente i rapporti nel 2014 fu proprio l’annessione della Crimea da parte di Mosca, che strappò la penisola russofona all’Ucraina con un’invasione di militari senza insegne di riconoscimento e un referendum controverso attirandosi le sanzioni di Usa e Ue. Nella zona del Baltico si assiste a una vera e propria corsa agli armamenti tra Mosca e la Nato, e nel Sud-Est dell’Ucraina (che non fa parte dell’Alleanza atlantica) non si arresta il conflitto tra le truppe di Kiev e i separatisti filorussi, che il Cremlino è accusato di sostenere con armi e combattenti.
In questa guerra – in cui hanno finora perso la vita oltre 10.000 persone – gli Stati Uniti si sono schierati dalla parte del governo filo-occidentale di Kiev addestrando alcuni reparti e fornendo alle truppe ucraine droni, Hammer blindati, visori notturni e radar.
Per evitare l’ira funesta di Mosca e una nuova escalation del conflitto, Barack Obama si era però guardato bene dal fornire armi letali agli ucraini. L’imprevedibile Donald Trump, che in campagna elettorale prometteva migliori rapporti con la Russia, a dicembre ha invece approvato un piano per fornire armi «vere«all’Ucraina, tra cui i missili anticarro Javelin di fabbricazione Usa. Una mossa che secondo Mosca rischia di alimentare il conflitto aumentando il «pericolo di far deragliare» il processo di pace.
Nonostante il monito russo, stando all’agenzia Unian, l’esercito ucraino inizierà a prepararsi all’uso dei nuovi razzi Javelin già domani. La prima fase prevede dei corsi d’inglese all’Accademia Hetman Petro Sahaidachniy, dopodiché «i candidati selezionati saranno inviati all’estero» per l’addestramento militare vero e proprio.
E così, mentre in Ucraina arriveranno dagli Usa 210 missili anticarro Javelin, in Crimea giungono dalla Russia nuovi missili antiaerei S-400: razzi capaci di centrare obiettivi in un raggio di 400 chilometri e abbattere missili balistici a 60 chilometri di distanza. Il dialogo tra ucraini e russi però prosegue, come dimostra lo scambio di centinaia di prigionieri Kiev-separatisti avvenuto nel periodo di Natale.