La Stampa, 15 gennaio 2018
Claudio e la sfida dell’agricoltura verticale
Claudio ha 25 anni ed è un sognatore. Lui si definisce ingenuo, e questo lo porta ancora a credere che non ci dovrebbe essere differenza tra il lavoro e la soddisfazione personale e che se queste due possono coincidere allora perché mai bisogna pensare a smettere di lavorare?
Claudio sta partecipando a Roma ad un acceleratore internazionale di start-up nel settore del food tech; un termine nuovo che vuole rappresentare tutte quelle innovazioni che grazie allo sviluppo tecnologico possono trasformare i settori agricoli, della distribuzione e del consumo del cibo. Claudio ha scelto questa strada, insieme al suo co-fondatore, Damiano, dopo aver intuito che la produzione di cibo ha bisogno di una rivoluzione per poter soddisfare i bisogni di un mondo sempre più popolato e urbanizzato, e meno ricco di risorse naturali.
La loro idea con Orthoponics è quella di creare un sistema che possa trasferire la produzione del cibo direttamente nelle città, in modo da essere efficiente e sostenibile.
Il team di Claudio conosce e ha sperimentato con successo l’agricoltura acquaponica e idroponica, con una piccola coltivazione fuori Roma che ha avuto un grande successo immediato e che fornisce verdura e frutta a molti ristoranti stellati del Lazio. Questa tecnica permette una coltivazione senza suolo, eliminando uso di fertilizzanti e riducendo del 90% l’utilizzo di acqua. Ora con la loro start-up vogliono prendere quello che hanno appreso con la prima azienda agricola, e portarlo nelle città, tramite un sistema di coltivazione adattabile che permette di coltivare verdure biologiche su pareti verticali.
Il sogno di Claudio è quello, un giorno, di vivere in una città dove la distribuzione del cibo diventa a chilometro zero perché molti condomini avranno i muri grigi di cemento, coperti di verde che può essere colto e mangiato. A parte immaginare come possano diventare belle queste città, l’ambizione è quella di contribuire a ripensare la filiera della distribuzione di beni alimentari freschi.
Claudio è sempre stato appassionato di sapere, e questo lo ha portato a studiare scienza e a frequentare laboratori per 5 anni. Ma vedendo che l’ambiente della ricerca non soddisfaceva la sua curiosità, decide di trovare un modo di mettere in pratica tutto quello che aveva studiato e di affacciarsi all’imprenditoria.
Per Claudio, fare l’imprenditore dovrebbe essere un diritto, lui lo è diventato una settimana dopo la laurea. È fortunato ad avere il supporto della sua famiglia e di un po’ di risparmi messi da parte che gli hanno permesso di scegliere questa strada come lavoro. E come Mark Zuckerberg, crede che il mondo sarà migliore il giorno che tutti avranno la possibilità di accedere a risorse economiche per poter scegliere di intraprendere la strada che porta alla realizzazione di un sogno o di un’idea.
Claudio il primo passo lo ha fatto, su per la sua scala. E come consiglio incoraggia tutti i giovani come lui a inseguire i propri sogni in cima alla loro scala, conquistandoli un gradino alla volta. Perché aver paura di fallire, di non arrivare in cima non ha senso, l’esperienza aiuta a farsi i muscoli per affrontare qualsiasi altro tipo di sfida.
Per Claudio i primi successi di Orthoponics sono dovuti al lavoro di squadra, che lo ha aiutato spesso a superare le difficoltà. Inoltre la sua voglia di conoscenza lo aiuta a pensare sempre un po’ «outside the box» nel far crescere la sua azienda. La sua passione per l’innovazione lo porta a leggere tantissimo, non solo nel campo della tecnologia e della scienza ma anche dell’innovazione nel campo umanistico. Claudio infatti ci insegna che oggi l’informazione e l’istruzione devono continuare a essere sviluppate anche dopo gli anni di studio perché l’innovazione è sempre più veloce e costante.
E anche io sono sempre curiosa di conoscere nuove innovazioni, scrivetemi a ba@ovalmoney.com così posso raccontare anche la vostra storia.