La Stampa, 13 gennaio 2018
Nell’appartamento del futuro anche il cane è elettronico
Assistenti personali o badanti? Robot superintelligenti o macchine goffe e inutili? Il dubbio è legittimo, a muoversi tra gli oltre 4000 espositori del Consumer Electronics Show che si è appena chiuso a Las Vegas. La più grande fiera dell’elettronica consumer del mondo, giunta quest’anno alla cinquantunesima edizione, non ha portato grandi novità: qui nel corso degli anni sono stati presentati il videoregistratore (1970), il primo videogioco (Pong, 1975), il compact disc (1981), il Commodore 64 (1982), il Dvd (1996), la Xbox (2001), il Blu-ray (2004) e tanti altri gadget e tecnologie.
Questo è stato l’anno dei robot: il più richiesto, per video e selfie, era certamente Aibo, il cane meccanico di Sony. Lanciato nel 2006, ha avuto una vita commerciale breve ma intensa, così ritorna ora in una versione, in vendita a circa 1500 euro per ora solo in Giappone. Resistergli è impossibile, specie quando fa gli occhi dolci (con due display oled) o quando si accuccia perché è stanco (in realtà sta segnalando che la batteria va ricaricata). Ha sensori, microfoni telecamere per interagire col mondo, si muove in maniera tenera e abbastanza naturale, ma non si è capito bene a cosa serva. Potrà fare da guardia, interagire con gli elettrodomestici e diventare un’interfaccia intelligente per la domotica di casa, ma poi?. Secondo Sony, Aibo crea “un legame emotivo con i membri della famiglia, trasmettendo loro amore, affetto e la gioia di nutrire e far crescere un compagno”. Le sue abilità potranno essere ulteriormente ampliate tramite un’app, “My Aibo”.
Un legame emotivo, se non altro di riconoscenza, potrebbero crearlo pure Laundroid e Foldimate, due robot che hanno per unico scopo quello di stirare e piegare la biancheria asciutta in modo che si possa riporla nei cassetti. Il primo nasce da una collaborazione tra Panasonic e l’immobiliare giapponese Daiwa House e ha raccolto fondi per 90 milioni di dollari, il secondo sarà in vendita entro l’anno a circa 2000 dollari. Entrambi fanno ampio uso di intelligenza artificiale e si controllano con un’app.
Anche Lg punta sulla praticità per i nuovi robot CLOi, il Robot-Cameriere, il Robot-Facchino e il Robot Carrello della Spesa, che si aggiungono al Robot-Guida Aeroporto e al Robot addetto Pulizie Aeroporto, in fase di collaudo presso l’aeroporto di Seul. A Las Vegas i nuovi arrivati non hanno fatto una gran figura: avrebbero dovuto interagire con i vari elettrodomestici, dall’immancabile frigo intelligente alla lavatrice, ma sono rimasti muti.
Tra i robot per i lavori casalinghi, c’è Aeolus, umanoide-colf in grado di spolverare e sistemare le stoviglie, e poi diversi automi travestiti da oggetti comuni, come la scacchiera che sposta da sola i pezzi rispondendo alle mosse dell’avversario umano o la valigia a motore che segue il passeggero. Si sono visti robot che giocano a ping pong (Forpheus, della giapponese Omron), ma pure validi aiuti per persone non autosufficienti, come i robot a motore di Honda. Una rara eccezione, in una fiera dove la tecnologia non manca, ma a volte è il buon senso a latitare. Non che fuori vada meglio: nei giorni del Ces in un club sulla Strip hanno debuttato le robot- spogliarelliste, modellate come androidi sexy, bravissime nella pole dance. Le movenze potrebbero essere più fluide, e magari lo diventeranno con un aggiornamento software, ma intanto c’è già una tasca per raccogliere le mance degli spettatori.