Il Sole 24 Ore, 13 gennaio 2018
Fca lancia il maxi-piano negli Stati Uniti
Fca investirà un miliardo di dollari nell’impianto di Warren, in Michigan, per produrre la prossima generazione del Ram Heavy Duty. E distribuirà un bonus di 2.000 dollari a circa 60.000 dipendenti di Fca negli Stati Uniti. E tutto ciò, come peraltro sottolineato dalla stessa Fca, sarà possibile grazie al via libera alla riforma fiscale e al conseguente piano di taglio delle tasse di Donald Trump.
Esattamente come nel 2017, anche quest’anno Sergio Marchionne ha fatto un annuncio a pochi giorni dall’apertura del salone dell’auto di Detroit. Un maxi investimento che come primo, immediato, effetto ha generato un nuovo rialzo per il titolo Fca e un tweet del presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump: «Chrysler sta spostando un enorme impianto dal Mexico al Michigan, ribaltando un lungo trend in direzione opposta. Grazie Chrysler, una decisone molto saggia. Gli elettori del Michigan sono molto contenti di aver votato per Trump/Pence. Molto altro di questo seguirà!».
Un miliardo in Usa
In un momento chiave che vede il governo americano impegnato nel decidere non solo il destino di Nafta ma anche (entro aprile) se ridurre regole stringenti volute da Barack Obama sulle emissioni e sui consumi delle quattro ruote, Fca ha annunciato un massiccio investimento negli Stati Uniti. Nel dettaglio, grazie alla riforma fiscale approvata prima di Natale e che prevede un taglio permanente dell’aliquota aziendale al 21% dal 35%, il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha detto che investirà oltre un miliardo aggiuntivo di dollari in una fabbrica a Warren, in Michigan, creando 2.500 posti di lavoro nuovi. Inoltre, nel secondo trimestre del 2018 pagherà un bonus speciale da 2.000 dollari a circa 60.000 dipendenti americani (leadership senior esclusa). Il bonus – che va ad aggiungersi a qualsiasi altro premio legato alla performance – è più generoso da quello da mille dollari promesso, sempre per effetto della riforma fiscale, da aziende come AT&T, Fifth Third Bancorp, Wal-Mart e Comcast. «Questi annunci riflettono il nostro impegno nei confronti della nostra presenza manifatturiera in Usa e dei dipendenti dedicati che hanno contribuito al successo di Fca», ha detto Marchionne. E ha poi aggiunto: «È semplicemente giusto che i nostri dipendenti godano dei risparmi generati dalla riforma fiscale» ed è altrettanto giusto «riconoscere apertamente il miglioramento delle condizioni americane di business investendo di conseguenza».
Con nuovo investimento, dunque, dal giugno del 2009 Fca ha investito 10 miliardi di dollari negli Stati Uniti.
La Borsa guarda a Detroit
L’annuncio fatto da Marchionne, ovviamente, ha di nuovo spostato i riflettori del mercato sul titolo Fca, ormai grande protagonista del 2017 e delle prime settimane dell’anno in corso quanto a performance. Ieri le azioni, dopo essere arrivate a un soffio dai 20 euro, hanno guadagnato lo 0,68%, andando così ad aggiornare un nuovo massimo storico che porta oltre il 30% il guadagno da inizio anno.
Sulla carta, il maxi investimento in Michingan non è altro che il “reinvestimento” dei guadagni fiscali che la riforma Trump porterà nei bilanci del gruppo italo americano. Gli analisti di Equita hanno sottolineato che per adesso «non esistono indicazioni ufficiali sul beneficio derivante dalla riforma fiscale negli Stati Uniti, ma basandosi su quanto commentato nell’ultima conference call prima dell’approvazione delle riforma nel 2018-2019 potrebbe valere oltre il 15% dell’utile netto, ossia circa 700 milioni di euro». Somma che gli analisti non hanno ancora inglobato nelle stime per i numeri del 2018 del gruppo. La Sim, che dopo la recente corsa registrata dalle azioni del gruppo, consiglia cautela (Hold), quantifica dunque in 700 milioni il risparmio del gruppo automobilistico. Secondo altre case d’affari, come Jp Morgan e Barclays, lo stesso potrebbe arrivare fino a un miliardo. E cioè quanto Fca è pronta a investire nei prossimi anni nell’impianto di Warren.
Ora i fari si spostano su Detroit, dove il gruppo lunedì svelerà un nuovo pickup truck a marchio Ram e martedì un nuovo Cherokee (Suv di Jeep). Dalla capitale americana dell’industria automobilistica, Marchionne resta il protagonista più atteso. E l’impressione è che quella di lunedì potrebbe essere l’occasione per fornire qualche anticipazione sul tanto atteso piano industriale al 2020 che Marchionne presenterà tra maggio e giugno.