La Gazzetta dello Sport, 13 gennaio 2018
Elena Fanchini si deve fermare: «Ho un tumore». Choc per lo sci azzurro
«È un tumore, mi devo curare». Elena Fanchini ha appena concluso l’ultimo degli accertamenti per la nuova sfida che la vita le ha messo davanti. Ha cominciato la stagione con un quarto posto in discesa a Lake Louise, ha gareggiato fino a Val d’Isere, ha sciato fino alla vigilia di Natale, poi la sua vita è cambiata. «Sono stata male a casa il 28 dicembre, tutto è cominciato lì», racconta. E gli esami a cui si è sottoposta hanno rivelato, come ha scritto la Federazione sport invernali, un tumore di basso grado di malignità che potrà essere curato.
PRECOCE Non è una che si arrende, Elly Fanchini, in carriera sin dagli inizi ha dovuto affrontare un’infinita serie di infortuni, ma è sempre tornata a lottare. E la serenità che ha sempre dimostrato c’è ora, quando a TeleBoario, la tv di casa sua, annuncia la malattia: «Ho un tumore, mi curerò, sto effettuando tutti gli esami alla clinica Humanitas di Milano». Ieri pomeriggio, dopo l’ultima visita, ha postato su Instagram una sua foto con il sorriso più bello e queste parole: «A tutti è capitato di affrontare momenti difficili, momenti in cui la vita ci mette a dura prova. La vita mi ha messo davanti a una nuova sfida, una cosa seria per cui sono costretta a fermarmi per curarmi. Non è facile perché penso a tutti i sacrifici, alla fatica, agli obiettivi della stagione, all’Olimpiade e ai miei sogni. Tutto scivola via come pioggia. Questa è la vita, non sai mai cosa può succedere, ma io non mi arrendo, affronto questa nuova sfida con tanta forza e coraggio per tornare più forte e realizzare i miei sogni».
FORZA Non è una che si arrende, Elly. Dicono le persone vicine che dopo aver saputo della malattia, la sua prima preoccupazione è stata quella di poter disputare i Giochi, o almeno, in seconda battuta, le gare della prossima settimana a Cortina, pista che ama e dove ha vinto. Elena è la maggiore delle sorelle Fanchini, di un anno più grande di Nadia, lei d’argento in discesa ai Mondiali di Schladming 2013, e di Sabrina, che da qualche anno ha lasciato la Coppa del Mondo. Cresciute a Montecampione, sempre in pista sin da bimbe con papà Sandro, che lavora agli impianti di risalita della località bresciana, con le attenzioni di mamma Giusy che si è sempre dedicata alle tre figlie e che negli anni le ha sempre seguite nei loro lunghi percorsi di recupero dagli infortuni.
SORPRESA Talento innato con due piedi sensibilissimi, Elena Fanchini ha vinto due gare in Coppa del Mondo, oltre a Cortina ha trionfato anche a Lake Louise, e sempre in discesa ha raccolto altri due podi. A vent’anni ha conquistato a sorpresa l’argento mondiale della discesa sulla pista di Santa Caterina, dietro solo a Janica Kostelic e davanti a un monumento come Renate Goetschl. Aveva esordito in Coppa del Mondo soltanto un mese prima, e l’anno precedente aveva subito uno dei tanti interventi alle ginocchia. Appena terminata la gara, in lacrime, dedicò la medaglia a uno dei suoi miti, Marco Pantani. Dopo un’altra infinita serie di infortuni che negli anni le hanno martoriato le ginocchia (crociato del ginocchio sinistro nell’autunno del 2008), ormai senza cartilagini e sempre a fare i conti con i dolori che questo comporta, invece di mollare dopo una stagione che non l’aveva soddisfatta, in questa è tornata a ruggire: quarta nella discesa di Lake Louise, 14a con un pettorale alto nel superG di St. Moritz. Lo sci è sempre lì, in testa, come primo obiettivo: «La mia intenzione è quella di tornare il prossimo anno a sciare». Il presidente della Fisi Flavio Roda la spinge: «Voglio che Elena sappia che siamo tutti con lei e con la sua famiglia – ha detto – e che aspetteremo il suo ritorno sulle piste da sci». Spiega Andrea Panzeri, vicepresidente della Commissione medica della Fisi: «Appena lei non è stata bene, con la Commissione medica le abbiamo fatto fare tutti gli esami all’ospedale Valduce di Como, appena avuto i risultati abbiamo trovato uno specialista super disponibile per questo tipo di problema, all’Humanitas di Milano. Elena ha già cominciato l’iter di cura. Sta affrontando tutto con una forza incredibile». Elly non è una che si arrende, mai.