Corriere della Sera, 13 gennaio 2018
Salvataggio Alitalia, il fronte Etihad. L’ex socio adesso vuole 200 milioni
Duecento milioni di euro. Rischiano di valere zero, ma sono i soldi che l’ex socio Etihad reclama ad Alitalia. Sarà il tribunale di Civitavecchia – anche se non è escluso che possa essere il foro di Roma ad occuparsene visto il numero di creditori della compagnia – a decidere o meno se quel capitale di rischio possa essere rimborsato. Le speranze rischiano di essere poche. Etihad non è un creditore privilegiato. Come lo Stato che ha destinato 900 milioni di prestito ponte, sotto la lente della Commissione europea. Non è neanche un dipendente dell’aviolinea che viene tutelato dal diritto fallimentare per il trattamento di fine rapporto. Eppure l’ex azionista emiratino sta trattando con i tre Commissari straordinari di Alitalia – Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari – su una serie di argomenti che interesseranno anche il futuro acquirente della compagnia. Etihad – che ha nominato come ceo di gruppo Tony Douglas – ha raggiunto un accordo con i Commissari per il programma MilleMiglia, di cui detiene il 75%. Un’intesa di due anni in cui tutto resta com’è, ma con la possibilità per Alitalia del diritto di recesso tra un anno se i nuovi azionisti riterranno di valorizzare i dati della clientela ad alta capacità di spesa. A quel punto potrebbe far valere quella partecipazione in uno schema di compensazione debiti/crediti con Alitalia. Il nodo principale nei rapporti tra la vecchia e la nuova gestione riguarda la possibile azione di responsabilità che i Commissari potrebbero chiedere nei confronti degli ex manager. L’aviolinea è fallita e non è escluso che James Hogan e Cramer Ball possano essere chiamati in causa visti risultati della stagione emiratina. Il logo Etihad Airways è già sparito. Si è deciso di farlo senza troppe comunicazioni. Mentre il codeshare tra i due vettori è ancora operativo, anche se dipenderà da chi prenderà il timone del vettore.
Il processo di vendita di Alitalia prosegue spedito. Lunedì il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, incontrerà i Commissari recapitando loro anche la lettera del Ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, che ha chiesto «tagli significativi». Il ministro ieri su La7 ha detto che «l’obiettivo è chiudere prima delle elezioni. Abbiamo tre offerte: Lufthansa, Cerberus e easyJet-Air France. A breve capiremo quale di queste offerte è migliorabile». Ma fonti vicine al dossier non smentiscono l’interesse dell’americana Delta. Che ha uno stretto sodalizio con Air France. Ma ha il vincolo comunitario del 49%.