il Giornale, 13 gennaio 2018
L’ultima di Ryanair: niente trolley a bordo (o si pagano 50 euro)
Niente trolley siamo irlandesi. Ryanair cambia la «cabin bag policy» e non ci sono buone notizie per chi ha fretta e vuole evitare le spesso micidiali attese ai nastri di riconsegna bagagli; o per chi ha la paranoia della non restituzione del trolley che in effetti ha rovinato le vacanze a più di un viaggiatore. Dal 15 gennaio la più grande compagnia aerea d’Europa e d’Italia (definirla solo low cost ormai non è più corretto visto che non sempre i suoi prezzi sono economici) non permetterà più ai comuni passeggeri di portare in cabina due bagagli, per quanto di dimensioni ridotte. Sarà consentito portare con sé solo un piccolo bagaglio (uno zaino, una tracolla, una borsetta da donna) delle dimensioni massime di 35x20x20 centimetri collocabile sotto al sedile davanti al passeggero e comunque non un trolley. Che andrà imbarcato in ogni caso. Tutto avverrà gratuitamente e direttamente al gate, quindi senza passare per il desk del check-in, che ormai la gran parte dei passeggeri fa online nei giorni o nelle ore precedenti al volo. Se non si è provveduto a prenotare la priorità e si vorrà comunque viaggiare con il bagaglio a bordo la multa sarà salata: 5 euro.
In pratica sarà istituzionalizzato quello che oggi avviene spesso al momento dell’imbarco. Quando gli assistenti di volo, ritenendo di aver raggiunto il numero massimo dei bagagli collocabili sulle cappelliere, iniziano a proporre agli ultimi passeggeri in fila di imbarcare gratuitamente la valigia, provocando spesso reazioni ostili da parte dei passeggeri. Molti si mettono in fila con largo anticipo per evitare la tagliola del bagaglio in stiva. Qualcun altro, invece, si imbarca a bella posta tra gli ultimi sperando di spedire il bagaglio e di viaggiare così più rilassato (ognuno ha la sua filosofia) senza pagare però il servizio.
Alla fine è anche una questione di soldi. Ryanair prevede infatti che le nuove regole non si applicheranno a coloro che oltre al biglietto acquisteranno online anche un accesso prioritario, del tipo Flexi Plus, Plus o Family Plus, che garantiscono anche altri vantaggi (come ad esempio la flessibilità delle prenotazioni e i posti nelle prime file). Una scelta che può anche convenire, ma che di certo allontana sempre di più Ryanair dal concetto iniziale di compagnia a basso prezzo. A forza di aggiungere extra e benefit spesso un volo della compagnia dall’arpa celtica finisce per costare ben di più di uno operato da una compagnia di linea.
Ma in realtà dietro la scelta dell’azienda dell’ad Michael O’Leary di rendere più stringenti le norme sui bagagli non c’è tanto una motivazione economica quanto una pratica. Ryanair, che ha chiuso il 2017 con 130 milioni di passeggeri trasportati, punta forte sulla puntualità e ha una flotta di aerei che lavorano come autobus: avanti e indietro riducendo al massimo i tempi tra l’andata e il ritorno. Per questo è fondamentale ridurre i tempi di imbarco dei passeggeri, che spesso sono quelli responsabili di piccoli e grandi ritardi che possono accumularsi nella routine operativa di un apparecchio. Uno dei fattori che più incide sui ritardi in partenza è il sudoku dei bagagli a bordo, con hostess e passeggeri che percorrono febbrilmente il corridoio del Boeing per trovare uno spazietto per il trolley che quella signora proprio non ha voluto mollare. Con i bagagli stivati invece l’imbarco e lo sbarco filano lisci. Magari poi il bagaglio finisce smarrito o viene riconsegnato dall’handling dopo mezz’ora. Ma a quel punto non è più faccenda di Ryanair.