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 2018  gennaio 12 Venerdì calendario

Perché Trump è tentato dal dare una chance a Teheran

NEW YORK Marcia indietro: stando alle ultime indiscrezioni, Donald Trump avrebbe rinunciato a uscire dall’accordo nucleare. Giunto alla scadenza in cui deve decidere sul ripristino di sanzioni americane – che è oggi – il presidente potrebbe optare per un mini-castigo che lascia intatto l’accordo. Washington può varare sanzioni limitate e mirate agli abusi contro i diritti umani. Nulla di paragonabile alle maxi-sanzioni che per anni isolarono Teheran dai circuiti bancari e finanziari, minacciando banche e imprese di tutti gli altri paesi che avessero osato fare affari con l’Iran. Secondo anticipazioni dell’Associated Press, il grande scontro Washington- Teheran sarebbe rinviato. Se è vero, significa che dentro l’Amministrazione Usa hanno vinto gli esponenti dell’establishment militar- industriale. A difendere l’accordo con l’Iran sono stati due generali molto influenti (Mattis segretario alla Difesa, McMaster che dirige il National Security Council) e il segretario di Stato Tillerson. Questo trio ha ricevuto un aiuto da Israele. I servizi segreti israeliani hanno fatto filtrare il loro parere: gli risulta che Teheran sta rispettando i termini dell’accordo e non ha molto senso strappare quel patto, dando via libera ai falchi iraniani che vogliono riprendere i piani di costruzione dell’atomica. Siccome però Trump è uno che non ammette di essersi sbagliato né accetta di perdere la faccia, gli è stata offerta una via d’uscita. In campagna elettorale lui disse più volte che Barack Obama aveva firmato un accordo pessimo con l’Iran. Nell’ottobre scorso Trump ribadì quel giudizio quando “de- certificò” l’accordo ( un passo formale senza conseguenze pratiche). Ora l’establishment repubblicano gli offre un compromesso. Lo ha scritto sul Wall Street Journal un ex consigliere di George W. Bush, Michael Doran. L’America potrebbe mettere nero su bianco – varando una legge ad hoc – che non accetta la clausola di “dissoluzione” per cui tra dieci anni l’Iran potrebbe riprendere la costruzione dell’atomica. La legge Usa potrebbe già ora prevedere il ripristino automatico di sanzioni. Modificando di fatto una delle clausole dell’accordo, ma senza abbandonarlo.