La Stampa, 12 gennaio 2018
Parigi val bene un po’ di insulti. Conte-Mou, duello con vista sul Psg
Adesso è una questione fra me e lui...». Conte contro Mourinho, o meglio Mourinho contro Conte per ristabilire l’ordine cronologico del veleno che sta prendendo in ostaggio la Premier League, e non solo.
Non fare il clown, lo facevi anche tu quando allenavi il Chelsea. E il calcioscommesse? Io Mourinho non sono mai stato squalificato per questo e non so cosa sia l’Epo, io Conte non dimenticherò mai e, stavolta, i rispettivi club non c’entrano. Cosa sta accadendo fra i due manager la cui opera, quest’anno, è offuscata dal lavoro di Pep Guardiola al Manchester City? La questione non è fra due «amici mai» perché Capello è in partita e la gioca così: «Non pensavo potessero arrivare a questo, sono fuori completamente. Credo che Conte non abbia capito con chi aveva a che fare. Ricordiamo tutti quello che faceva Mourinho, Conte sta facendo le stesse cose: secondo me Antonio doveva dire che, forse, è la maglia del Chelsea ad agitare gli allenatori...», racconta l’ex tecnico di Milan, Roma e Juve.
Spogliatoio ribelle
Ma la questione non è solo un duello a colpi di frasi ad effetto perché dentro all’antipatia fra caratteri che si accendono facilmente è facile leggere un po’ di futuro. Il segreto è caduto e ogni giorno che passa è destinato a sprofondare: c’è un club, il Paris Saint Germain, primo in Francia e primo nell’avvitarsi su se stesso. La squadra delle stelle – Neymar l’ultima – è un rompicapo: tutti contro tutti, in particolar modo Cavani contro l’ex diamante del Barcellona. L’ultima rivolta l’ha fatta conoscere il capitano della società parigina, quel Thiago Silva che ha deciso di lavare i panni in pubblico accusando il ritardatario (dalle vacanze) Cavani di «fare del male al gruppo...». Tradotto: serve una scossa e, soprattutto, un uomo forte in panchina perché ad Emery è sfuggito tutto di mano.
L’uomo forte, fortissimo, in realtà sono due, i candidati indicati dalla proprietà del Psg per cambiare marcia e dare un senso in Europa alle spese senza logica: Conte o Mourinho, Mourinho o Conte. E allora? Ecco che lo scontro verbale mai visto ed ascoltato fra i due ha il sapore di una battaglia per Parigi, con Mou abile a mettere in risalto un passato che a Conte fa saltare i nervi. Una ricostruzione avventata? La Torre Eiffel val bene qualche insulto. Mou nega di voler lasciare lo United («Spazzatura», il suo commento alle voci di addio), Conte sa che su di lui, presto, partirà l’offensiva di una Figc che lo rivorrebbe in azzurro.