ItaliaOggi, 12 gennaio 2018
Diritto & Rovescio
Per riuscire a mantenere il difficile equilibrio fra i partigiani di una Brexit dura e di una moderata, il premier britannico, Theresa May, ha provveduto, in poche ore, ad un rimaneggiamento del suo gabinetto, sostituendo alcuni ministri e nominandone altri. È una decisione che anche in Italia è scontata. Non a livello di consiglio dei ministri però, bensì delle giunte municipali. In Italia infatti i ministri godono di una sorta di assurdo art. 18 che ne garantisce la inamovibilità. Questo succede perché, in base alla Costituzione, la fiducia del Parlamento non viene data al premier ma all’intero governo. Basterebbe modificare questa norma e associarla alla sfiducia costruttiva (si manda a casa un governo quando è pronto quello che dovrà sostituirlo) per cambiare la gestionalità dal paese. Forse è per questo motivo che questa riforma non si fa. Nonc’era infatti nemmeno nella pur voluminosa e alle volte immotivata modifica costituzionale contro la quale si andò a schiantare Renzi.