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 2018  gennaio 11 Giovedì calendario

Kvyat preso dalla Ferrari. Lavorerà al simulatore

L’indiscrezione di un mese fa era corretta. E ieri è arrivata la conferma ufficiale da Maranello. Il russo Daniil Kvyat, 23 anni, sarà il nuovo pilota di sviluppo della Ferrari nel 2018. Un colpo, considerando la giovane età, il discreto talento e soprattutto le conoscenze che porta in dote, in particolare sul funzionamento del simulatore della Red Bull, al quale ha lavorato nelle ultime stagioni.
LUI E ANTONIO L’arrivo di Kvyat non cambierà la posizione di Antonio Giovinazzi, che resta terzo pilota del Cavallino e allo stesso tempo tester del team Alfa Romeo-Sauber. In altre parole, se dovesse crearsi un’occasione per correre con la rossa come riserva, sarà il pugliese ad avere la precedenza su tutti. E lo stesso vale per le prove in calendario durante la stagione ed eventuali sessioni di libere nel venerdì dei GP (con l’Alfa). Al contrario, Kvyat assumerà invece il ruolo ricoperto fino al 2016 dal francese Jean Eric Vergne, dedicandosi al simulatore. L’anno scorso se ne sono fatti carico lo stesso Giovinazzi e i ragazzi della Driver Academy, cioè Antonio Fuoco e Charles Leclerc. Ma, adesso che il monegasco è stato promosso titolare in F.1 proprio sull’Alfa-Sauber, serviva qualcun altro da impiegare a tempo pieno sulla guida del cosiddetto «Ragno».
SVILUPPO Il simulatore è diventato infatti un aspetto fondamentale per l’evoluzione della vettura, da quando i regolamenti hanno ridotto al minimo i test in pista. E il contribuito di Kvyat potrà essere molto importante, così come l’anno scorso si è rivelato fondamentale quello di Giovinazzi, le cui indicazioni hanno aiutato Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen in parecchi GP, per migliorare l’assetto della rossa. In fondo è una buona notizia anche per la F.1. Senza l’ingaggio della Ferrari, alla quale si è offerto dopo essere stato scartato dalla Toro Rosso (a favore di Hartley) e avere sondato inutilmente la Williams, il russo sarebbe infatti rimasto fuori dal giro, con un epilogo di carriera immeritato.
RILANCIO Fino al 2016, Kvyat sembrava infatti avviato a un futuro brillante in F.1, quando alla Red Bull piombò all’improvviso un «mostro» di nome Max Verstappen. Così Daniil, sul podio in Cina dopo un duello temerario al via proprio contro le Ferrari, si ritrovò a fare un errore a Sochi (speronando Vettel) e al GP successivo in Spagna fu sostituito da Verstappen, venendo retrocesso al posto dell’olandese sulla Toro Rosso. L’inizio di una involuzione, anche psicologica, comprensibile e quasi inevitabile. Che l’ha portato a risultati deludenti pure nel 2017. Ora la chiamata della Ferrari ha il sapore del riscatto e magari offrirà un’occasione di rilancio al biondino cresciuto a Roma, che parla un perfetto italiano e ha sempre tifato per Totti e per i giallorossi. Kvyat, campione della GP3 nel 2013, è abbastanza capace ed esperto da far crescere l’erede della SF70H. E a Maranello hanno un cavallino in più da mettere alla prova.