Libero, 10 gennaio 2018
Le «Trame» di Blasi all’inseguimento dei tagli di Fontana
Fino al 26 gennaio, la galleria PoliArt Contemporary di Milano ospita la bi-personale Alberto Biasi e Agostino Bonalumi. Avanguardia senza fine, proponendo un confronto temporale tra i diversi interrogativi e le soluzioni proposte dai due autori, dagli anni ’50 agli ’80, attraverso i principali cicli di opere. Entrambi reinventano la lezione spazialista di Fontana. Biasi guarda all’arte cinetica ma, in realtà, riprendendo una definizione di Carlo Giulio Argan, si considera un esponente dell’arte gestaltica, per cui il movimento è soltanto virtuale e appare per un fenomeno visivo; con la sua ricerca vuole spingersi oltre la pittura e la scultura tradizionali, indagando anche i nuovi materiali. La serie storica delle Trame consiste in sovrapposizioni di garze, griglie metalliche, cartoline postali, ritorte e posizionate in modo da formare progressioni variabili; con le Torsioni la tela viene completamente tagliata a listarelle e successivamente ricomposta con piegature e torsioni, per creare percezioni visive che mutano a seconda degli spostamenti dello spettatore. Bonalumi è celebre per le estroflessioni, quadri resi sculture, tele dilatate e deformate attraverso opportuni e diversi accorgimenti, in modo più o meno marcato, armonioso e ritmico, come se la forza insita nell’opera stessa cercasse di uscire verso l’esterno, talvolta accompagnata da colori giustapposti.