Il Sole 24 Ore, 10 gennaio 2018
Calcio. Bancarotta fraudolenta per il Como
Agli arresti (domiciliari) l’ex presidente del Calcio Como Srl Pietro Porro, imprenditore nella logistica e già componente del Consiglio direttivo della Lega Pro e il suo vice Flavio Foti per il fallimento da oltre 6 milioni di euro della prestigiosa società calcistica lariana datato 21 luglio 2016. Le accuse, formulate dal procuratore di Como Nicola Piacente e dal pm Pasquale Addesso, sono di bancarotta fraudolenta per distrazione e si riferiscono al periodo precedente alla declaratoria di fallimento del club chiesta proprio dalla procura nel maggio del 2016 e sentenziata due mesi dopo dal Tribunale fallimentare comasco.
I due vertici apicali della società calcistica sono accusati di avere architettato una serie di manovre distrattive, insieme ad altri indagati tra cui alcuni professionisti locali rimasti in libertà, che avrebbero avuto la finalità di sottrarre attivi e cespiti dall’alveo della procedura fallimentare. Manovre definite dai magistrati «intrinsecamente pericolose» per la salute economico finanziaria della società poi fallita e che hanno finito per arrecare «pregiudizio alla garanzia patrimoniale non per singole condotte distrattive e di dissipazione, ma in base a una pluralità di operazioni dolose» che viste nel loro complesso hanno avuto come effetto quello di affossare la società.
L’arresto dei due dirigenti calcistici, eseguito dai militari del Nucleo lariano di polizia tributaria della Guardia di Finanza, è stato motivato dalla Gip, Luisa Lo Gatto con il rischio di inquinamento delle prove e di possibili reiterazioni del reato. Una delle operazioni più rilevanti analizzate dagli investigatori è quella con cui il Calcio Como nel 2014 cedette lo storico centro sportivo di Orsenigo alla propria controllante al 99%, la S3C, società riconducibile oltre a Porro e a Foti, anche a Fabio Bruni e Stefano Roda, gli ultimi due indagati a piede libero. Secondo le ipotesi dell’accusa il corrispettivo concordato per la cessione del centro sportivo (3,2 milioni di euro) di fatto non sarebbe mai finito nelle casse della società calcistica. In luogo del pagamento pattuito la S3C avrebbe “girato” un finanziamento bancario che però sarebbe stato già gravato da una garanzia ipotecaria proprio sul Calcio Como. Contestualmente il centro sportivo sarebbe stato affittato alla società di football con un canone che di fatto avrebbe azzerato le rate di pagamento.
Altre operazioni finite nel mirino degli inquirenti sono la cessione a S3C e il successivo riacquisto del marchio della squadra con una minusvalenza di circa 200 mila euro. La Procura contesta poi, tra l’altro, il sistematico inadempimento delle obbligazioni erariali (Iva e Inps) oltre alla dissimulazione della perdita totale del patrimonio attraverso operazioni di maquillage contabile e di bilancio. Porro, Foti e e un gruppo di altri imprenditori locali avevano acquisito il Como nel novembre 2012. Sotto la loro gestione la squadra ha disputato tre stagioni in Lega Pro e una in serie B, prima di retrocedere. In seguito al fallimento del Calcio Como Srl il diritto sportivo era stato assegnato all’asta nel marzo 2017: la prima squadra avrebbe dovuto disputare la Lega Pro, ma l’acquirente – una società che faceva capo ad Akosua Puni, moglie anglo-ghanese del calciatore Michael Essien – non aveva provveduto all’affiliazione alla Figc e all’iscrizione al campionato, per cui il diritto sportivo è stato riassegnato a una ulteriore, nuova società (quella attuale) e la prima squadra ha dovuto ripartire dalla serie D. Il centro sportivo di Orsenigo è invece sotto sequestro dal 2017 ed è attualmente abbandonato, in attesa di finire con tutta probabilità all’asta. Una curiosità ulteriore: esattamente un mese prima della declaratoria di fallimento sancita dal Tribunale di Como, il Calcio Como avrebbe ottenuto dalla Banca popolare di Sondrio una fideiussione a prima richiesta (la numero Fdi 232761/16) datata 27 giugno 2016 che sarebbe stata consegnata appena tre giorni dopo (a mano) alla Lega italiana calcio professionistico. Giusto in tempo per l’iscrizione al campionato di Lega Pro.