La Gazzetta dello Sport, 10 gennaio 2018
Quando le Coree del ping pong si unirono per battere la Cina
In Sud Corea ci hanno fatto anche un film (Korea, titolo che dice tutto) che ha riempito le sale e ottenuto un buon successo e che racconta la storia di quel Mondiale di Tennistavolo del 1991, quando le due Coree gareggiarono, a Chiba, in Giappone, sotto un’unica bandiera (Hanbando) quella che ritrae la penisola asiatica unita e azzurra. Fu quella la prima volta (era il mese di aprile) in cui lo sport riuscì ad unire le due Nazioni fra l’altro con un grande risultato: perché in quella occasione la squadra femminile conquistò il titolo iridato a spese della Cina, che gli esperti vedevano favorita. Fortunata anche l’esperienza a livello giovanile nel Mondiale di calcio in Portogallo (nel giugno dello stesso anno), quando i coreani uniti riuscirono ad arrivare ai quarti cogliendo un pregevole risultato contro l’Argentina, battuta all’esordio.
Precedenti Sono queste le prime esperienze di sport che unisce le due Coree, dopo gli anni della guerra e i boicottaggi nordcoreani ai Giochi Asiatici ‘86 e soprattutto all’Olimpiade estiva ‘88. Quelle esperienze vennero poi seguite da una lunga serie di sfilate sotto un unico vessillo durante 3 Giochi: a cominciare da quella di Sydney nel 2000. Ma l’episodio recente più famoso (anche mediaticamente) resta quello dei Giochi di Rio 2016 quando la ginnasta del Sud, Lee Eun-ju si fece ritrarre con la «nordista» Hong Un Jong, in una pausa delle gare. Col presidente del Cio, Thomas Bach, che descrisse quello come un «grande gesto».