La Gazzetta dello Sport, 10 gennaio 2018
La coppia di pattinatori nordcoreani sono già un’icona
Diventeranno un simbolo. Anzi, lo sono già. Ryom Tea-Ok, 18 anni e Kim Ju-Sik, 25, sono i soli atleti nordcoreani qualificati di diritto all’Olimpiade di PyeongChang. Loro, nella delegazione che gareggerà ai Giochi, ci saranno di sicuro. Pronti a richiamare a sé grandi attenzioni mediatiche e dimostrazioni di affetto. Lo spirito olimpico, grazie a loro, pur inconsapevoli, verrà esaltato. I volti dei due diventeranno iconici. Più di quelli dei compagni che saranno invitati dal Cio con wild-card ad hoc. Il paradosso è che di loro poco o nulla si sa, avvolti nei misteri di un Paese dal quale nulla trapela e, forse, anche caratterialmente poco inclini a esternare i sentimenti.
QUALIFICAZIONE Coppia di pattinaggio artistico, hanno conquistato il pass nell’ultima occasione a disposizione, a fine settembre, al 49° Nebelhorn Thophy di Oberstdorf, in Baviera, per anni casa e pista di allenamento di Carolina Kostner. Con cinque posti in palio (dopo la rinuncia del secondo tandem francese), in una sorta di classifica avulsa valida ai fini della promozione ai Giochi, si sono piazzati terzi (ma sesti in assoluto), alle spalle delle coppie di Australia e Austria e davanti a quelle di Israele e Repubblica Ceca. Quella del Giappone, prima riserva, ora è sul filo del rasoio. Ryom Tea-Ok-Kim Ju-Sik, in un ipotetico ranking a cinque cerchi, sulle ventuno coppie che saranno in gara, sono quindi diciottesimi. Senza dimenticare che ai Mondiali di Helsinki del marzo scorso, i loro primi, sono stati quindicesimi, davanti ad avversari prestigiosi.
IDENTIKIT Lei è alta 1.51, lui 1.74, proporzionati il giusto per la specialità. Entrambi, appassionati di musica e letture, sono nati nella capitale Pyongyang. E entrambi, alle spalle, hanno esperienze con partner diversi. Sportivamente sono insieme dal 2014-2015. Per parte dell’anno si allenano a Montreal, in Canada, con Bruno Marcotte, marito di Meagan Duhamel, che insieme a Eric Radford forma una delle coppie più forti l mondo. Ma senza mai «aprirsi»: il mondo occidentale raramente ha sentito una loro dichiarazione. In questa stagione pattinano sulle note di A day in the life di Paul McCartney e John Lennon interpretate da Jeff Beck nel corto e su quelle di Je suis qu’une chanson di Diane Justler eseguite da Ginette Reno nel libero. Come molti atleti asiatici, hanno un’innata elasticità e sono flessibili e acrobatici. Tecnicamente il loro punto di forza è il triplo twist.
L’OPINIONE «Sono giovani, soprattutto lei – dice l’esperta Valentina Marchei, azzurra di coppia al fianco di Ondrej Hotarek che ai Giochi rappresenterà l’Italia al pari di Nicola Della Monica-Matteo Guarise – ma meritano di essere all’Olimpiade, perché hanno conquistato la partecipazione con merito. Vivranno un’esperienza unica e saranno accolti a braccia aperte. In un’atmosfera di grande fair play, saranno più che benvenuti. Abbiamo gareggiato insieme a Helsinki (dove i tandem tricolori sono stati noni e tredicesimi, ndr), sono belli da vedere, con buone linee e un gran twist. Han tutta la carriera davanti, intanto sono già un simbolo: lo sport unisce più della politica».
A TAIPEI Mentre gli azzurri la prossima settimana gareggeranno agli Europei di Mosca, Ryom Tea-Ok-Kim Ju-Sik, quella successiva, saranno ai Four Continents di Taipei. Con gli occhi del mondo addosso.