Corriere della Sera, 9 gennaio 2018
Se l’aria è inquinata la borsa ti avverte
Firenze «Le borse del businessman stanno diventando creative perché il dress code formale delle aziende sta venendo meno, lo si vede con le sneaker che ormai tutti mettiamo anche in ufficio. Il primo passo è stato lo zaino nero e sportivo, il secondo è la borsa con i due manici e pure colorata, elementi fino a ieri considerati femminili». Marco Palmieri, presidente e direttore delegato del Gruppo Piquadro – specializzato nel settore travel e business – a Pitti 93 presenta la borsa «che va incontro ai desideri dell’uomo d’oggi: forma atipica, grafica e geometrica, con una tasca in tre colori, grigio, mattone e blu». Nella stessa serie c’è anche lo zaino che resta il preferito dall’uomo. Essendo portato sulle spalle, c’è il problema della sicurezza e Palmieri, che ha il pallino della tecnologia, ha trovato la soluzione: «Una tasca interna per i valori inaccessibile dall’esterno e pure schermata, come i nostri portafogli, per impedire la clonazione delle carte», spiega il manager che con il suo gruppo, di cui fa parte anche The Bridge, chiude i primi nove mesi dell’esercizio con un fatturato di 71,32 milioni di euro, in aumento del 39,2% rispetto all’esercizio precedente. «L’obiettivo di Piquadro è rendere borse e trolley sempre più intelligenti introducendo il concetto di Bagmotic. Siamo a 30 mila pezzi connessi già venduti e stiamo sperimentando la smart bag per la smart city borse: cartelle e zaini con il rilevatore di inquinamento in tempo reale: ricevi l’informazione sul cellulare e puoi decidere di fare una strada più green».