Corriere della Sera, 9 gennaio 2018
Quei segreti prima del Nautilus. Cosa c’è dietro Peter «il folle»
Peter Madsen, l’inventore killer, avrebbe potuto lavorare per i narcos. Per due ragioni. La prima: è un genio, capace di costruire un sofisticato sommergibile e mille altre cose che i trafficanti possono usare per i loro giri. La seconda: è crudele al punto da fare a pezzi una donna indifesa.
L’ingegnere danese di 46 anni è al centro di una feroce e realissima storia dell’horror, quella che si è portata via la brava giornalista Kim Wall, di soli trent’anni. Lei voleva scrivere un reportage sul Nautilus, una delle creature di Madsen, ed è salita a bordo nel pomeriggio del 10 agosto. Poco dopo, sono salpati per un tour nella baia davanti a Copenhagen.
L’11, il suo fidanzato, non vendendola rientrare, lancia l’allarme. La polizia raggiunge il sommergibile pilotato da Madsen che però l’affonda raccontando poi una versione dei fatti inverosimile. Sostiene di aver lasciato la ragazza su un’isola. Tutte balle. Gli agenti recuperano due settimane dopo il torso della reporter sull’isolotto di Amager: ha quindici profonde ferite, 14 inferte nella zona dei genitali. In ottobre trovano in un sacco di plastica testa e arti.
In un computer dell’ingegnere scoprono video che mostrano decapitazioni di donne. Lui alla fine ammette di aver cercato di far sparire il corpo, ma sostiene che la giovane è deceduta a causa di un incidente. Con due versioni differenti. Prima in seguito all’urto contro una putrella, quindi per esalazioni velenose. Altre frottole di un personaggio singolare.
Peter non ha avuto un’esistenza piatta. I suoi si sono separati quando aveva solo sei anni e per questo è andato a vivere con il padre, descritto come un genitore severo e sadico. Ma che ha aperto al figlio un orizzonte affascinante: quello della tecnologia e delle invenzioni. Madsen inizia a trafficare nella piccola officina, il primo passo di una lunga avventura che lo porta nella zona di Copenhagen, a Refshaloen.
All’età di 33 anni si unisce a una comunità di musicisti e artisti che hanno acquistato una chiatta. E su questa piattaforma galleggiante che nasce il laboratorio di Peter. Vita libera in un ambiente estremamente libero, con sesso, musica e originalità. Madsen è un pezzo di questa realtà, l’inventore «folle». È seguendo questa strada originale che costruisce tre battelli subacquei, sempre più sofisticati. Poi lancia un nuovo piano, quello di un razzo spaziale.
Non tutto però fila liscio, ci sono contrasti legali e Madsen, man mano che la sua fama cresce, lascia trasparire segnali di megalomania. I rapporti diventano tesi, esplodono liti. Chi lo ha conosciuto sostiene che la celebrità gli ha dato alla testa portandolo a uscite poco ortodosse, a risentimenti rancorosi e a rivalità. L’epilogo è ancora peggio, perché costa la vita a Kim Wall.