Corriere della Sera, 9 gennaio 2018
Liricamente corretto
In attesa di entrare nella storia della politica, l’avatar renziano e sindaco fiorentino Dario Nardella si è già assicurato un posto in quella della lirica, esaltando la decisione del Maggio Musicale di ribaltare l’epilogo della Carmen di Bizet. Dopo migliaia di rappresentazioni in cui il geloso don José accoltellava con sconcertante monotonia la bella gitana, adesso è Carmen che ammazza don José a pistolettate affinché i maschi imparino a portarle rispetto e il sindaco Nardella possa dormire sonni democraticamente sereni. (In scena la pistola di Carmen ha fatto cilecca, ma era stata chiaramente manomessa in camerino da un baritono di centrodestra). L’idea che si riescano a modificare le pulsioni degli esseri umani semplicemente cambiando i finali delle opere liriche spalanca scenari affascinanti. Trasportata nel magico mondo di Nardella, d’ora in poi la Tosca, invece di precipitare da Castel Sant’Angelo, si limiterà a planare con il paracadute sopra un convegno della Boldrini. E davvero qualcuno vorrebbe ancora vedere versato il sangue innocente della Butterfly? Che sia lei a sgozzare Pinkerton, imperialista americano senza cuore. Per salvare la vita a Manon Lescaut basterà il reddito di cittadinanza. Quanto alla gelida manina di Mimì, ci andrei cauto con la reiterata richiesta di riscaldarla. Si configura il reato di molestie e l’insospettabile Rodolfo, in combutta con Weinstein e Kevin Spacey, rischia di venire arrestato sul palco dalla Buoncostume Democratica.