La Stampa, 9 gennaio 2018
Azionisti contro Apple: «Protegga i bambini dai suoi smartphone»
L’uso degli iPhone può essere dannoso per i bambini e gli adolescenti, e la Apple deve mobilitarsi per sviluppare gli strumenti necessari a evitare le conseguenze più negative della dipendenza dai suoi prodotti. A lanciare questo appello sono stati due grandi investitori della compagnia fondata da Steve Jobs, il fondo Jana Partners e il California State Teachers’ Retirement System, con una lettera inviata sabato a Cupertino. Il testo cita diversi studi che denunciano il rischio di depressione, e anche tendenze suicide, nei giovani che abusano degli smartphone. Quindi sollecita la Apple a intervenire, fornendo nuove opzioni di controllo ai genitori, perché è la cosa giusta da fare sul piano sociale, ma conviene anche su quello economico, per prevenire le prevedibili reazioni negative dei clienti davanti a un comportamento irresponsabile.
Jana e Calstrs controllano circa 2 miliardi di dollari di azioni della Apple, che rappresentano una piccola frazione della compagnia, valutata circa 900 miliardi sul mercato. Però hanno la forza di farsi sentire, come dimostra il fatto che la lettera inviata a Cupertino è diventata l’apertura del sito del Wall Street Journal. I due investitori hanno avviato una collaborazione con studiosi come Michael Rich di Harvard e Jean Twenge di San Diego, che hanno lanciato l’allarme. La lettera cita uno studio secondo cui il 75% degli studenti viene oggi distratto in classe dalle tecnologie digitali, e quelli di loro che hanno problemi emotivi sono saliti all’86%. Secondo Twenge, gli adolescenti americani che passano 3 ore al giorno usando gli apparecchi elettronici hanno il 35% di possibilità in più di rischiare il suicidio, rispetto a chi li usa meno di un’ora. La percentuale sale al 71% tra i ragazzi che dedicano 5 ore al giorno agli smartphone. Il pericolo di essere afflitti dalla depressione minaccia il 27% degli adolescenti che abusano dei telefonini.
Partendo da questi dati, Jana e Calstrs hanno chiesto ad Apple di sviluppare nuovi strumenti da offrire ai genitori, per limitare e controllare l’uso degli iPhone da parte dei loro figli. Per aggiungere pubblicità alla loro forza economica, hanno creato un consiglio incaricato di seguire questa campagna di cui fanno parte il cantante Sting, sua moglie Trudie, e la suora Patricia Daly, che era riuscita a piegare la ExxonMobil sulla trasparenza relativa alle questioni ambientali. Jana poi sta preparando un nuovo fondo che punta a fare profitti proprio spingendo le aziende alla responsabilità sociale. La teoria di questi investitori attivisti è che la Apple dovrebbe ascoltarli nel suo stesso interesse. Prima di tutto perché essere responsabili è la cosa giusta da fare, e ormai rappresenta un dovere per tutte le grandi aziende, ma anche perché conviene sul piano economico. Se le denunce degli studiosi citati da Jana e Calstrs saranno confermate, e la compagnia di Cupertino non farà nulla per limitare i danni, i suoi clienti la riterranno colpevole. Apple, intanto, si trova ad affrontare l’inchiesta aperta in Francia sul caso degli iPhone rallentati. L’ipotesi degli investigatori è che si tratti di un caso di «obsolescenza programmata» per ridurre la vita degli smartphone con i sistemi di aggiornamento.