L’Economia, 8 gennaio 2018
Le altre criptovalute: Ada e le sue sorelle
Non solo Bitcoin. Il mercato delle criptovalute comprende più di mille protagonisti, 1.381 per essere precisi. Bitcoin, per capitalizzazione e prezzo unitario, è di gran lunga la più importante. Ma, nonostante la sua incredibile lievitazione, c’è chi è cresciuto di più. In questa «classifica» la capostipite delle criptomonete è soltanto ottava, con un +1.318% nel 2017. Secondo i dati di CoinMarketcap raccolti da Quartz, la moneta digitale che più si è rivalutata è Ripple: +36.018%, anche se su volumi e prezzi di tutt’altra portata. Al 2 gennaio 2018 il suo valore era di 2,31 dollari, contro i 14.439 del Bitcoin. Ripple è la prima criptovaluta che piace alle banche: UniCredit, Ubs e Santander la stanno sperimentando come infrastruttura tecnologica per transazioni finanziarie (soprattutto internazionali) rapide e gratuite attraverso la blockchain.
Derivazioni e crittografieLa più diffusa criptovaluta dopo il Bitcoin è Ethereum. Non si tratta di un semplice network per lo scambio di valore monetario, ma di una rete per far girare e validare contratti. Ethereum è stata lanciata nel 2014 dal giovanissimo programmatore russo Vitalik Buterin. La tecnologia su cui si basa è sempre quella della blockchain, protocollo utilizzato per costruire un database distribuito che non risiede su un unico server. A differenza di altre criptovalute, però, Ethereum non è solo una rete per lo scambio di moneta ma anche un network per far girare contratti basati sugli stessi Ethereum. Che possono essere utilizzati per operazioni: finanziarie, ma anche per la registrazione di domini, i sistemi elettorali, il crowdfounding e molto altro.
Alcune criptovalute, poi, sono nate da derivazioni della rete Bitcoin. Nel luglio 2017 un gruppo di sviluppatori di Bitcoin si è staccato per lanciare Bitcoin Cash che in pochi giorni è diventata la terza moneta digitale, dopo suo «padre» ed Ethereum. Oggi un Bitcoin Cash vale circa 2.500 euro. Alla base della diatriba era la lentezza delle transazioni in Bitcoin. La Rete ha deciso che fosse tempo di migliorare e un compromesso sembrava raggiunto: si chiama SegWit2x ed è un protocollo che ha raddoppiato da uno a due mega la portata dei blocchi, gli archivi che contengono i dati delle transazioni. «Qualcuno che non era d’accordo ha sviluppato Bitcoin Cash per avere blocchi fino a 8 megabyte e accogliere più transazioni in unità di tempo», dice Sebastiano Scròfina, responsabile Blockchain e criptovalute di EarlyMorning Finance. Il Litecoin, invece, nacque da un ramo del Bitcoin nel 2011. Anche qui il motivo fu la lentezza. La rete Litecoin, infatti, mira a elaborare un blocco ogni 2,5 minuti, circa 7,5 minuti in meno rispetto a Bitcoin con una conseguente conferma più veloce delle operazioni.
Di tendenza sono anche le criptovalute sviluppate da team di scienziati. Come Zcash, lanciata da un gruppo di ricerca del Mit in cui lavorava anche un dottorando italiano, Alessandro Chiesa. Oggi Chiesa è professore d’Informatica a Berkeley ed esperto di Zero knowledge proofs, il metodo usato in crittografia per dimostrare che un’affermazione matematica è vera, senza rivelare altro. Zcash si basa su questo. «Nelle transazioni in Bitcoin tutto è pubblico: lo pseudonimo di chi spedisce il denaro, quello di chi lo riceve e la somma trasferita – commenta Chiesa —. Risalire al nome reale è facile. Per questo abbiamo studiato un’infrastruttura finanziaria simile, decentrata, ma che preservi la privacy». Il fine è usare la criptovaluta come i contanti, completamente anonimi e slegati dal loro percorso storico.
Cardano, tra le ultime nate, è stata inventata da scienziati giapponesi per unire in un’unica moneta il meglio dei Bitcoin (riserva di valore), dei Litecoin (transazioni economiche e veloci) e degli Ethereum (contratti smart). Ora spinge affinché Ada, la sua moneta, diventi accessibile. Perciò, ha dichiarato, vuole installare 25 sportelli automatici in Giappone quest’anno. Vedremo. Intanto in poco più di tre mesi Cardano è diventata quinta in classifica con oltre 20 miliardi di dollari di capitalizzazione e un valore unitario di Ada di 0,78 dollari.