il Fatto Quotidiano, 8 gennaio 2018
Calvizie style: sdrammatizzare non sempre rende attraenti
Finora si erano sempre scontrati due atteggiamenti al sopraggiungere della fatidica ora della caduta dei capelli: quello dell’accettazione e quello della negazione. Bene. Chi sceglieva la prima, al dong della perdita della chioma, prendeva una decisione drastica: fare testa rasa. Chi invece decideva di adottare la seconda posizione, man mano che le speranze di veder ricrescere i capelli si assottigliavano iniziava a mettere in atto ogni sorta di acrobazia purché la perdita non si notasse. Ultimo, ma non ultimo, il trapianto, che pare dare risultati sempre più promettenti.
Non prima, però, di aver fatto ricorso al classico riportino (sotto nuove spoglie), a tagli “hipster”, a ritrovati della chimica e della gomma pur di tenere incollati gli ultimi superstiti. Tralasciamo di menzionare medicamenti, shampoo e lozioni proveniente direttamente dal santuario di Lourdes, per non tirare in ballo gli esorcisti.
Dunque, pensavamo di averle viste tutte. Invece, come quelle commesse che ti spiegano come sdrammatizzare la camicia di seta appiccicandoci sotto chessò, una gonna con strascico, così pare sia nata la moda di sdrammatizzare anche la calvizie. Cosa ci sarà poi da ridere. Comunque, la nuova tendenza è adottare il taglio “calvizie style”, vale a dire: lasciarsi crescere i capelli ai lati delle orecchie e tagliare quelli della parte superiore della testa. A mo’ di vecchio di paese, o Keith Flint, leader dei Prodigy. Avete presente? A dare il via a questo nuovo corso che potremmo definire anche “sdrammatizzazione solidale” è stato inizialmente l’attore Alexander Skarsgård, coprotagonista della serie Big Little Lies con Nicole Kidman che era comparso con il nuovo (vecchio) taglio al photocall, chiarendo però che fosse per ragioni di scena.
Peccato che a imitarlo sia arrivato Jacques, cantante e produttore francese che comparendo con lo stesso taglio simil francescano sul suo ultimo album ha avuto l’ideona di rendere cool qualcosa che a nessuno sarebbe mai venuto in mente di definire tale. Sì, ma per ora è uno stile a due, direte voi. Sì, ma non lo sarà per molto tempo: non dobbiamo mai dimenticare di sommare l’effetto moda al potere da influencer di alcuni personaggi come Jacques. Da qui, la domanda: quanti Jacques e quanti Alexander esistono al mondo, disposti a optare per una pettinatura sconcia pur di mantenere ancora qualche capello anche se in punti disordinati della testa?
Diventerà il “calvizie style” una nuova moda mondiale, tipo quella della barba che si scrive hipster e troppo spesso si legge “mi risparmio di radermi”?
Quello che più sconcerta per ora è che ci sia chi adotta questa pratica pur non avendo mai avuto problemi di perdita di capelli. E qui possiamo anche tornare alla commessa di cui sopra e ribadire il concetto: sdrammatizzare, sì. Ma cosa? Un uomo che ha tutti i capelli sulla testa cosa ci trova da ridere nel rinunciare a una parte di essi? E soprattutto, non è che dietro a questa scelta c’è uno di quegli strani studi di un’università ai confini del mondo che spiega come il “calvizie style” renda più attraenti?