Il Sole 24 Ore, 7 gennaio 2018
Diritti tv, la Serie A punta a un bottino di 4,5 miliardi nel triennio 2018-21
Per acquistare tutte le partite del campionato ci vorranno almeno 570 milioni di euro a stagione. È questo il prezzo minimo fissato dalla Lega Serie A e dall’advisor Infront per poter mettere insieme i diritti di trasmissione domestici delle 380 partite neltriennio 2018/21. Prezzo che sale a 620 milioni completando il quadro con i diritti accessori.
Il bando per gli operatori delle tre piattaforme (satellitare, digitale terrestre e Ott, ossia Internet), con i minimi d’asta è stato pubblicato ieri insieme q quellondo dedicato invece agli intermediari indipendenti, che invece prevede un unico pacchetto con un valore minimo di un miliardo e 50 milioni euro, equivalente al traguardo che la Lega e l’advisor Infront contano di raggiungere con quest’asta.
Sommando questi soldi a quanto già incassato dall’amercana Img per i diritti esteri, vale a dire 371 milioni a stagione (oltre ai 340 milioni del pacchetto globale sono stati attribuiti sempre a Img i diritti connessi al betting per 12 milioni e i diritti per le comunità italiane all’estero a Rai International per 4,5 milioni, cui si aggiungono 7 milioni per la fornitura del segnale e 8 milioni vincolati a investimenti per la promozione del campionato), per la Serie A potrebbe profilarsi un incasso stagionale di 1,5 miliardi per tre anni.
Il termine per la presentazione delle offerte è fissato alle 13 del 22 gennaio, e nello stesso giorno verranno aperte le buste con quelle degli operatori tradizionali. L’assemblea assegnerà subito i diritti tv o procederà con le trattative private il 25 gennaio, e l’indomani si riunirà nuovamente per valutare le nuove offerte. Se non dovesse andare in porto l’assegnazione con questo bando, si procederà con quello subordinato, aprendo le busta con le offerte che gli intermediari indipendenti dovranno depositare entro il 22.
I pacchetti A e B, rispettivamente per satellitare e digitale terrestre, includono le partite di 8 squadre, fra cui le big Juventus, Napoli, Milan,Inter, Lazio, Fiorentina e due di fascia bassa, per un totale di 248 eventi, e sono quotati 260 milioni di euro. A e B valgono più del pacchetto C, con le stesse partite per la piattaforma Internet e un prezzo minimo di 160 milioni di euro, perché includono anche i diritti a trasmettere in bar e hotel, le immagini salienti delle 132 partite non incluse, diretta gol, integrazioni 4 K, interviste extra mix zone e l’accesso al campo.
I pacchetti D1 e D2 contengono invece le partite in esclusiva delle altre 12 squadre, inclusa Roma, Torino e Cagliari e possono essere acquistati per una qualsiasi delle piattaforme audiovisive. Il D1 comprende le gare in casa della Roma e del Cagliari e le trasferte del Torino, più le partite di altre nove squadre medio-piccole. Il D2 permette invece di trasmettere le trasferte di Roma e Cagliari e le partite in casa del Torino, oltre ai match degli altri nove club inclusi nel D1. Questi due pacchetti sono stati costruiti in maniera da poter essere acquistati insieme: il primo ha nua base d’asta di 144 milioni; il secondo, invece, vale almeno 166 milioni.
I diritti accessori (ad esempio, immagini degli spogliatoi, interviste prima della partita, nell’intervallo e a fine gara)sono inseriti nel pacchetto Platinum ABC, che può essere acquistato da uno solo tra gli assegnatari dei pacchetti A, B e C, con un prezzo mimino di 50 milioni di euro: per le partite delle 8 squadre in questione, una sola emittente, e non più due come accade ora con Sky (che pagò 572 milioni di euro per l’intero campionato per il 2015/18) e Mediaset (che spese 373 milioni per le 8 big), potrà avere i bordocampisti.
I pacchetti Platinum D1 e Platinum D2 sono stati valutati entrambi 5 milioni di euro, e possono essere acquistati rispettivamente solo dall’assegnatario del D1 e del D2.