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 2018  gennaio 08 Lunedì calendario

In Piazza Affari il più ricco è lo Stato

In Piazza Affari il 2017 è stato un anno movimentato con un risultato finale medio piuttosto positivo. Ma come sono andate le cose per i vari Signori del listino? Lo Stato ha guadagnato, tra dividendi e rivalutazioni, più delle dieci grandi famiglie. Tra cui salgono sul podio delle prime tre posizioni Benetton, Agnelli e Recordati. In gara c’erano quelle più capitalizzate e a cui fanno capo, in alcuni casi, più di una quota societaria. Il buon risultato delle partecipazioni pubbliche è frutto non tanto delle rivalutazioni dei prezzi (che per quanto riguarda lo Stato si sono fermate a 2,96 miliardi contro i 3,02 miliardi totalizzati dalle famiglie), quanto piuttosto dei ricchi dividendi (1,86 miliardi contro 1,28). In ogni caso, per le società dello Stato presenti in Borsa, il contributo positivo più consistente è stato quello di Enel (+2,36 miliardi), seguito da Stm (+989 milioni), Fincantieri (+775 milioni), Enav (+374 milioni), Rai Way (+270 milioni) e Terna (+247 milioni). Le note dolenti, invece, provengono da Eni (il valore delle cui partecipazioni in mano allo Stato è diminuito di quasi 1,4 miliardi) Leonardo (-625 milioni) e Saipem (-154 milioni).
Nell’ambito delle grandi famiglie, invece, i Benetton, primi in classifica, hanno beneficiato soprattutto delle partecipazioni in Atlantia (un miliardo di euro in più) e in Autogrill (+367 milioni) sebbene anche quelle in Generali (+15 milioni) e in Mediobanca (+34 milioni) abbiano prodotto plusvalenze. La famiglia Del Vecchio, dal canto suo, mostra invece un equilibrio tra i flussi cedolari (337 milioni) e le rivalutazioni delle partecipazioni in conto capitale (+386 milioni). Queste ultime, nel dettaglio, sono riconducibili soprattutto alla quota in Unicredit (circa 300 milioni), mentre Luxottica e Generali hanno contribuito in misura più limitata. In rosso, invece, Silvio Berlusconi. Il bilancio segnala una perdita di 85 milioni, nonostante 94 milioni di dividendi annui. A spingere in territorio negativo il risultato in Borsa è stata la partecipazione in Mediaset (-427 milioni), mentre quelle in Mediolanum (+88 milioni), in Mediobanca (+32 milioni) e Mondadori (+127 milioni) hanno offerto un contributo positivo. Segno meno più consistente per la famiglia Rocca, che al netto dei 294 milioni di cedole staccate da Tenaris, ha chiuso l’anno scorso con un rosso di 2,427 miliardi. 
Per le partecipazioni dello Stato si sono considerate sia quelle possedute direttamente dal ministero dell’Economia, sia quelle tramite la Cassa depositi e prestiti. Per le famiglie, invece l’analisi considera l’insieme delle partecipazioni in società quotate sul listino milanese tramite fiduciarie e finanziarie non quotate o per il semplice possesso diretto delle quote. Si sono utilizzati i dati consultabili sul sito della Consob, quelli forniti da Bloomberg e dalle stesse società quotate. In considerazione degli attuali obblighi di comunicazione esistenti in merito alle partecipazioni nelle quotate da parte dei singoli individui e data l’ampiezza del campione esaminato, l’elaborazione, pur ampiamente rappresentativa, non può essere considerata esaustiva.