6 gennaio 2018
APPUNTI PER GAZZETTA - IL SUCCESSO DI ANGELA E IL BOOM DEI TURISTIBOOM DI VISITATORI NEI MUSEI ITALIANI OTTIME NOTIZIE per la cultura italiana: i dati definitivi 2017 segnano il nuovo record per i nostri musei: "Superata la soglia dei 50 milioni di visitatori e incassi che sfiorano i 200 milioni di euro, con un incremento sul 2016 di circa 5 milioni di visitatori e di 20 milioni di euro"
APPUNTI PER GAZZETTA - IL SUCCESSO DI ANGELA E IL BOOM DEI TURISTI
BOOM DI VISITATORI NEI MUSEI ITALIANI
OTTIME NOTIZIE per la cultura italiana: i dati definitivi 2017 segnano il nuovo record per i nostri musei: "Superata la soglia dei 50 milioni di visitatori e incassi che sfiorano i 200 milioni di euro, con un incremento sul 2016 di circa 5 milioni di visitatori e di 20 milioni di euro". I dati sono stati presentati dal ministro Dario Franceschini che ha illustrato il report dell’Ufficio statistica del Mibact sui risultati dei musei statali 2017 alla vigilia del primo appuntamento 2018 di #domenicalmuseo, l’iniziativa del Mibact in vigore dall’1 luglio 2014 che prevede l’ingresso gratuito al patrimonio culturale statale ogni prima domenica del mese e alla quale aderiscono anche molti musei civici in tutta Italia.
· NUMERI DA RECORD
I 5 luoghi della cultura statali più visitati si confermano Colosseo (oltre 7 milioni), Pompei (3,4 milioni), Uffizi (2,2 milioni), Accademia di Firenze (1,6 milioni) e Castel Sant’Angelo (1,1 milioni). Un bilancio della riforma che il ministro definisce "eccezionale": dai 38 milioni del 2013 ai 50 milioni del 2017, i visitatori sono aumentati in quattro anni di circa 12 milioni (+31%) e gli incassi di circa 70 milioni di euro (+53%). Risorse preziose, spiega Franceschini, che contribuiscono alla tutela del nostro patrimonio e che tornano regolarmente nelle casse dei musei attraverso un sistema che premia le migliori gestioni e garantisce le piccole realtà con un fondo di perequazione nazionale. Per il quarto anno consecutivo - dice ancora Franceschini - l’Italia viaggia in controtendenza rispetto al resto d’Europa "con tassi di crescita a due cifre, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno che, anche nel 2017, hanno avuto un ruolo fondamentale nella formazione del trend nazionale".
· DOMANI MUSEI E AREE ARCHEOLOGICHE STATALI GRATIS
"Il 2018 può iniziare con una visita al Museo, sia che si tratti di un buon proposito per l’anno nuovo piuttosto che l’occasione per fare i turisti nella propria città o in una vicina e trascorrere l’ultimo giorno delle festività natalizie in un luogo della cultura", fa sapere il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo ricordando l’appuntamento di domenica 7 gennaio con #domenicalmuseo: saranno a ingresso gratuito oltre 420 siti fra musei, aree archeologiche e monumenti statali.
· LA RINASCITA DELLA CAMPANIA
La regione, fa notare Franceschini - è ormai stabile al secondo posto della classifica delle più virtuose: "La rinascita di Pompei è stata sicuramente da traino, ma sono state molto positive anche le altre esperienze delle gestioni autonome dalla Reggia di Caserta, al Museo archeologico Nazionale di Napoli, a Capodimonte, a Paestum". Nel 2017 tutti i musei hanno registrato tassi di crescita, ma il patrimonio archeologico è stato il più visitato: circa un terzo dei visitatori si sono concentrati tra Pompei, Paestum, Colosseo, Fori, Ostia Antica, Ercolano, l’Appia antica e i grandi musei nazionali come Napoli, Taranto, Venezia e Reggio Calabria e il Museo nazionale romano.
Pompei, fra i luoghi più visitati
Condividi · RENZI: "FALSO CHE CON LA CULTURA NON SI MANGIA""Un risultato straordinario, ottenuto grazie alla decisione di investire finalmente sulla #cultura - twitta il segretario del Pd Matteo Renzi - Perché non è vero, come dice la destra, che con la cultura non si mangia. E con la cultura soprattutto si nutre l’identità di un popolo. Orgoglio Italiano. Buona #Epifania a tutti". Così twitta il segretario del Pd Matteo Renzi commentando i dati 2017 sui musei italiani.
Un risultato straordinario, ottenuto grazie alla decisione di investire finalmente sulla #cultura. Perché non è vero, come dice la destra, che con la cultura non si mangia. E con la cultura soprattutto si nutre l’identità di un popolo. Orgoglio Italiano. Buona #Epifania a tutti. https://t.co/26xTNuXqL2
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 6 gennaio 2018· LE REGIONI PIÙ VISITATE
Sul podio delle regioni con il maggior numero di visitatori il Lazio (23.047.225), la Campania (8.782.715), la Toscana (7.042.018); i tassi di crescita dei visitatori più elevati sono stati registrati in Liguria (+26%), Puglia (+19,5%) e Friuli Venezia Giulia (15,4%). Nella Top 30 la crescita più sostenuta si registra con Palazzo Pitti (+23%) e quattro siti campani: la Reggia di Caserta (+23%), Ercolano (+17%), il Museo archeologico di Napoli (+16%) e Paestum (+15%). A seguire i Musei Reali di Torino (+15%) e il Castello di Miramare di Trieste (+14%). Significativa la crescita in classifica della Pinacoteca di Brera (+ 7 posizioni), di Palazzo Pitti (+ 5 posizioni) dei Musei Reali di Torino (+4 posizioni) e l’ingresso in classifica, per la prima volta, di Villa Adriana e del Museo di Capodimonte.
· BENE ANCHE I LUOGHI MENO VISITATI
Significativo anche l’aumento di interesse nei confronti dei luoghi della cultura tradizionalmente meno visitati. Qualche esempio: il Castello di Pandone a Venafro +276% di visitatori, la Villa Romana del Varignano a Porto Venere +133% il Museo Archeologico di Volcei "Marcello Gigante" a Buccino +129%. Lo stesso si dica per alcuni siti archeologici fra cui il Museo e Parco Archeologico di Gioia del Colle (+122%) o il Museo Archeologico Statale di Ascoli Piceno (+35%).
· I SITI A INGRESSO GRATUITO
Tra i luoghi della cultura con ingresso gratuito, il Pantheon è stato visitato da oltre 8 milioni di persone; a seguire il Parco di Capodimonte (che supera il milione di presenze) e il Parco del Castello di Miramare di Trieste (830 mila visitatori). A fronte di un aumento degli introiti di circa 20 milioni di euro (+11,7%), sono aumentati anche i visitatori non paganti (+15%). Un aumento ascrivibile alle nuove politiche museali avviate dalle riforma e al successo delle prime domeniche del mese che, nel solo 2017, hanno portato più di 3,5 milioni di persone gratuitamente nei luoghi della cultura statali.
CORRIERE.IT
Dici Alberto Angela ed è subito boom di ascolti. Ennesimo successo per il divulgatore scientifico che viene celebrato anche sui social. La prima puntata del suo nuovo programma «Meraviglie - La penisola dei tesori», andato in onda giovedì in prima serata su Rai Uno è stata seguita da 5 milioni 662 mila spettatori con uno share del 23.8%. Il dato che più impressiona è che 13 milioni 418 mila spettatori si sono collegati almeno per un minuto al programma di Angela che descrive le bellezze italiche, e che il picco di share del 26.52% è stato raggiunto alle 23.20.
Nella prima puntata si parlava soprattutto dei tesori di Lombardia e Toscana e difatti proprio dal pubblico sintonizzato in queste regioni è arrivato il record di ascolti (Lombardia, quasi 1 milione di spettatori e Toscana 500 mila spettatori). Commenti una volta tanto euforici da parte dei vertici Rai che in pochi giorni incassano il secondo trionfo di ascolti dopo quello di «Io ballo» con Roberto Bolle. «Il successo di “Meraviglie - La penisola dei tesori” rappresenta l’ennesima conferma della capacità della televisione pubblica di fare qualità e di raccontare e rappresentare il Paese e le sue eccellenze» sottolineano la presidente della Rai Monica Maggioni e il direttore generale Mario Orfeo. E si snocciolano altri dati del trionfo: Meraviglie, prodotto e diffuso in 4K, è il programma più visto del panorama televisivo da inizio stagione escludendo sport, film e fiction. È stato anche il programma più commentato dell’intera giornata di ieri con oltre 159 mila interazioni (l’hashtag #Meraviglie al primo posto dei Trend Twitter Italia per ore).
REPUBBLICA.IT
«Imbavagliati soprintendenti e direttori, denunciamo noi il caos nei Beni culturali», attacca così la lettera fortemente critica verso la riforma Franceschini firmata e diffusa il 3 gennaio da circa 80 ex-funzionari, universitari, storici dell’arte e archeologi. «Il codice etico del ministero dei Beni culturali – affermano - imbavaglia i colleghi in servizio non consentendo loro di denunciare l’attuale situazione di caos e paralisi creata da una pretesa riorganizzazione a colpi di decreto, o di emendamenti alla legge di bilancio». Fra i primi nomi, spiccano accademici dei Lincei come Adriano La Regina, Fausto Zevi, Piero Guzzo (ex soprintendenti all’archeologia di Roma, Napoli e Pompei) e Andrea Emiliani, ex soprintendente ai Beni storici e artistici di Bologna e della Romagna.
Secondo i firmatari, è sbagliatissima l’idea di «scindere la valorizzazione dalla tutela premiando la prima e svuotando la seconda»: da una parte i musei (staccati, si dice, dal loro territorio, addirittura dagli scavi archeologici che li alimentano) e dall’altra le soprintendenze che finiranno sotto i prefetti, organo di controllo. Denunciano che il ministero continua a «magnificare conquiste straordinarie mentre la spesa statale italiana rimane fra le più basse d’Europa: un terzo di quella francese, metà di quella spagnola».
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«Franceschini – insistono i promotori - ha poi nominato nuovi direttori (molti stranieri) dei grandi musei, con mega-stipendi, spesso senza curricula adeguati. Spinti al profitto, costoro organizzano matrimoni, banchetti e feste di laurea, oltre a una quantità di mostre slegate dalla storia di quelle sedi. L’errore di fondo – continuano - è la pretesa di fare soldi con i beni culturali. I soldi si fanno col turismo, che è un indotto di beni storici e paesaggi».
A Parigi, il Louvre, pur con 9 milioni di ingressi e una rete straordinaria di servizi, è passivo per la metà dei 204 milioni di costo e il restante 50% è erogato dallo Stato. A Londra si segue, dal 2001, una politica opposta: tutti i grandi musei statali sono gratuiti, a cominciare dal British Museum e dalla National Gallery: in tal modo il turismo è aumentato del 50%.
Una stoccata anche sull’aggressione ai paesaggi italiani. «Franceschini ha realizzato appena tre piani paesaggistici regionali sui 20 previsti - dichiara il giornalista-scrittore Vittorio Emiliani, uno dei promotori -. I nostri musei, pur spinti a fare incassi, forniscono appena l’8% del bilancio del ministero. La scelta non è quella di spremere, a scapito della tutela, i beni culturali, ma di educare i cittadini e attrarre turismo qualificato».
A questo punto, conclude la lettera, «la rete dissestata della tutela va letteralmente ricostruita con la scelta strategica di far di nuovo prevalere l’interesse pubblico sugli appetiti privati, premiando i capaci e meritevoli, riempiendo i vuoti negli organici dei beni culturali, evitando la chiusura di archivi e biblioteche dove l’età media del personale supera i 60-65 anni».
MERAVIGLIE DI ALBERTO ANGELA
A POCHI giorni dal boom di "Io ballo", la trasmissione che ha visto trionfare negli ascolti e nei consensi la stella di Roberto Bolle, la Rai porta a casa un altro incredibile risultato.
Con 5 milioni 662mila spettatori e uno share del 23,8%, stavolta il mattatore è Alberto Angela. Noto ai successi televisivi, il divulgatore è tornato in prima serata con "Meraviglie": un viaggio in Italia in tre tappe - una al Nord, una al Centro e una al Sud - alla scoperta di dodici meraviglie d’Italia.
Ecco una trasmissione che fa davvero bene all’anima.
Il servizio pubblico così come dev’essere ??#Meraviglie
Cara Rai, ma la vogliamo vendere all’estero questa produzione?
Giusto per far morire d’invidia gli altri Paesi... #Meraviglie
Prima puntata e io già lo eleggerei come miglior programma televisivo italiano del 2018#Meraviglie
— ??Team free will 2.0 (@wodahslock) January 4, 2018Giro di messaggi WhatsApp con i miei amici e tutti siamo sintonizzati su #raiuno #Meraviglie
Poi dicono che la #Cultura non attira i giovani...
Merito di #AlbertoAngela #angelers
E così Camilleri incontrò casualmente Robert Capa, di notte, al Tempio della Concordia, durante la guerra. Sembra un romanzo, ma non lo è... #Meraviglie #Camilleri
— Gabriele Nascimben (@GNascimben) January 4, 2018 E in tanti accolgono con un senso di patriottismo la bellezza d’Italia mostrata nelle "Meraviglie", al punto da non far rimpiangere l’uscita dai Mondiali di calcio della nazionale italiana.#AlbertoAngela è l’unico in grado di farci sentire ancora patriottici dopo il fallimento dell’Italia ai Mondiali.#Meraviglie
— Bottega degli errori (@nosenseistheway) January 4, 2018