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 2018  gennaio 05 Venerdì calendario

Due coalizioni e liste sciolte: le forze in campo il 4 marzo

Mancano cinquantotto giorni all’election day del 4 marzo, ma è già possibile delineare un quadro ben preciso degli schieramenti in campo. A un centrodestra che è riuscito a compattarsi nelle sue varie articolazioni fa da contraltare un centrosinistra molto frammentato.
Il Pd, infatti, sarà affiancato da liste satelliti sulla cui capacità di superare lo sbarramento del 3% è quantomeno lecito dubitare. Le liste «+Europa-Centro Democratico» di Bonino e Tabacci e «Civici e Popolari» del ministro Lorenzin (per altro in lotta con Francesco Rutelli sul copyright della Margherita) e «Insieme» (socialisti, prodiani e verdi) non appaiono degli schiacciasassi per quanto possano godere del supporto degli «orfani» del campo progressista di Pisapia non confluiti in Liberi e Uguali. La «solitudine» del movimento di Bersani, D’Alema, Grasso e Boldrini è il più grande cruccio di renziani e non: si tratta di una spina nel fianco che, al momento, sottrae alla maggioranza di governo buona parte delle chance di vittoria finale.
Discorso totalmente diverso per il centrodestra. Accanto ai Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si è costituita «Noi per l’Italia» nella quale sono confluiti i movimenti di Raffaele Fitto, Maurizio Lupi e Saverio Romano oltre a Scelta Civica e (notizia di ieri) il tandem Udc-Udeur di Cesa e Mastella. Organici a questo schieramento sono pure il Movimento per la sovranità (avvicinatosi a salvini), Energie per l’Italia di Stefano Parisi, Idea di Gaetano Quagliariello e il Movimento animalista di Michela Vittoria Brambilla, mentre Rinascimento di Vittorio Sgarbi e Giulio Tremonti, per ora, ha scelto di non apparentarsi.
I grillini del Movimento 5 Stelle restano nella loro turris eburnea, ma hanno lanciato un’Opa sulla cosiddetta «società civile» (quella che un tempo si metteva in fila per uno scranno con Prodi) giacché si sono iscritti alla «lotteria delle candidature» anche giornalisti, ex parlamentari e artisti. Assieme ai dalemiani e ai pentastellati faranno corsa in solitaria due movimenti di aree opposte: CasaPound e il Partito comunista di Marco Rizzo. L’altro Pci, invece, si è unito a Rifondazione e agli euroscettici di sinistra in «Potere al popolo». La «bicicletta» di destra si chiama «Italia agli italiani» e unisce la Fiamma Tricolore con Forza Nuova.