il Fatto Quotidiano, 4 gennaio 2018
Il timballo del Gattopardo e altre chicche per maniaci
Forse non tutti sanno che: Dan Brown era un cantante pop (e il suo secondo album si intitolava Angeli e Demoni proprio come uno dei suoi best seller), nella prima edizione di Moby Dick mancava il finale per un errore di stampa, i libri di Harry Potter sono stati i più censurati nella storia degli Stati Uniti e per battere a macchina la trilogia de Il Signore degli Anelli usando soltanto due dita, John Ronald Reuel Tolkien ci mise la bellezza di quattordici anni.
Queste e tante altre curiosità relative al magico mondo dei libri sono racchiuse in un volume, Guida tascabile per maniaci dei libri, pubblicato dalla casa editrice fiorentina Clichy (pp. 512, 12 euro), firmato da un manipolo di autori ovvero il The Book Fools Bunch, “un misterioso gruppo di esperti e maniacali lavoratori dell’editoria italiana che, da anni, realizza diverse provocazioni per sensibilizzare l’Italia sull’importanza dei libri”.
Una fatica degna di Sisifo visto il tasso di lettura in costante picchiata. E che si tratti davvero di un lavoro maniacale lo si capisce aprendo questo libro a casaccio e sfogliando, ad esempio, l’elenco dei vincitori dei maggiori premi letterari internazionali o le ricette tratte da diversi libri: dalle immancabili madeleines di Proust (il segreto? Lo zucchero alla lavanda) alle frittelle di riso citate da Elena Ferrante in Storie di chi fugge e di chi resta, al monumentale timballo di maccheroni de Il Gattopardo (con animelle, salsiccia, fegatelli e tartufo) concludendo questo ricco menù, con tanto di dosi minuziose e porzioni, con un curray di capra tratto da Il Falò delle vanità.
Ma se state ancora digerendo il cenone di Capodanno e vi siete stufati di parlare di cucina&libri, in questo tomo di oltre 500 pagine c’è davvero di tutto. Una breve storia dell’editoria e una guida cinematografica – che spazia da Nosferatu il vampiro (1922) e La Califfa (1970, diretto da Bevilacqua) sino a It – e persino un elenco dei “cocktail editoriali”: preferite un Vesper Martini per essere (quasi) come James Bond in Casino Royale, un White Angel stile Holly in Colazione da Tiffany o magari un Banana Daiquiri, come quelli che il pavido Fredo beveva ne Il Padrino?
Se non gradite gli intrugli andate sul classico e stappate un buon Chianti. E con coraggio accompagnatelo con fave e fegato (umano). Così piaceva ad Hannibal Lecter ne Il silenzio degli innocenti. D’obbligo la scarpetta. A proposito, lo sapevate che nella biblioteca di Harvard sono custoditi quattro tomi rilegati in pelle umana? È ciò che resta di Jonas Wright, scuoiato vivo dalla tribù dei Wavuma nel 1632.
E non poteva mancare una sezione di stroncature davvero di prima scelta.
Tenetevi forte: Marinetti contro D’Annunzio (“un cretino con lampi d’imbecillità”), Evelyn Waugh su Proust (“davvero scadente”), Woolf contro Joyce (“l’Ulisse è un libro incolto, villano”), Bret Easton Ellis riguardo Infinite Jest di David Foster Wallace (“illeggibile”) e infine, Nietzsche a valanga su Dante Alighieri: “una iena che scriveva poesia sulle tombe”.
Appuntateveli sullo smartphone e ricordatevene la prossima volta che qualcuno salirà sul podio per dirvi che i classici non si possono criticare e vanno letti in silenzio.
C’è ancora spazio per le pillole biografiche dei “250 geni della letteratura” da Omero a Dicker e una sezione di frasi sui libri buone per far colpo in tutte le occasioni. Restando in tema di polemiche, forse non sarà facile mettersi d’accorso sui “mille libri fondamentali” della letteratura mondiale passando dall’Epopea di Gilgamesh (XVIII sec. a.c.) a Exit West (2017).
In definitiva, chi si troverà per le mani questo stravagante libro, sappia che si tratta di un bizzarro tesoro nato da curatori italiani.
Vademecum per bibliofili da tenere per sempre sul comodino e al contempo, egregio rivelatore di bugiardi che citano a sproposito libri per darsi un contegno, Guida tascabile per maniaci dei libri è, in poche parole, un invito costante alla lettura di titoli più o meno celebri, passando dagli incipit di Winnie the Pooh a Mattatoio n.5, da Morte a Venezia alla perfezione sonora raggiunta da Nabokov nelle primissime righe di Lolita, sino a giungere ad Atti osceni in luogo privato di Marco Missiroli – eletto fra i libri fondamentali del 2015 – in cui si elogia la fellatio “come una delle meraviglie del cosmo”. E per carità, non scandalizzatevi.
Del resto, “non esistono libri morali o immorali. I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto”. Firmato Oscar Wilde.