Corriere della Sera, 4 gennaio 2018
Lufthansa, 300 milioni per Alitalia. Nel piano restano i maxi tagli
MILANO Le prossime due settimane saranno fondamentali per il futuro di Alitalia: i commissari straordinari proseguiranno nei colloqui con tutti gli investitori interessati all’ex compagnia di bandiera per arrivare a un’offerta, cui seguirà una fase di negoziazione in esclusiva, da sottoporre al governo. L’ultima parola spetta infatti al ministero dello Sviluppo e a fine anno il titolare Carlo Calenda aveva auspicato una chiusura della vicenda entro febbraio, cioè prima delle elezioni politiche in calendario il 4 marzo.
Le proposte più accreditate sul tavolo sono sempre tre: Lufthansa ed EasyJet che puntano alla parte volo, il fondo Cerberus interessato a tutto il gruppo. Poi ci sono altre società che guardano alla parte handling (assistenza a terra nel trasporto merci). Nei giorni scorsi era emerso che Lufthansa godesse di una posizione in pole position. Ma ancora ieri fonti di Alitalia ribadivano che non c’è alcun orientamento preferenziale tra le diverse proposte sul tavolo, anche se dalla Germania è arrivata la conferma delle intenzioni di Lufthansa di concentrarsi sull’acquisto della compagnia italiana. Il quotidiano economico Handelsblatt spiegava ieri che «dopo l’uscita dell’affare Niki si sono liberate delle risorse e Alitalia è per Lufthansa un importante obiettivo strategico». L’operazione non è però in discesa, «gli ostacoli sono enormi» scrive il giornale «perché viene chiarito da fonti vicine a Lufthansa che la compagnia tedesca non assumerà su di sé il risanamento di Alitalia. Ma questo dovrà essere assunto dagli interessati in Italia prima dell’acquisizione».
Alitalia è in amministrazione straordinaria dal 2 maggio scorso e per permettere la continuazione dell’operatività il governo ha messo a disposizione un prestito ponte iniziale di 600 milioni, salito ora complessivamente a 900 milioni. Per il quotidiano tedesco «la domanda è se un investitore deve restituire i soldi del prestito ponte». «Secondo le informazioni di un insider – prosegue Handelsblatt – Lufthansa può offrire un prezzo di acquisto di 300 milioni per Alitalia, mentre si dice che il governo di Roma si aspetti un’entrata di 500 milioni». Numeri che non risultano ad Alitalia, come spiegano fonti della compagnia senza aggiungere altro.
Sempre secondo Handelsblatt, l’uomo di Lufthansa che si occupa dell’acquisizione di Alitalia è Harry Hohmeister, 53 anni, componente del consiglio di amministrazione e responsabile per il management dei grandi hub di Lufthansa. Oltre ai numeri, ci sarebbe il nodo da sciogliere dei diritti del personale di volo, come «abitare a Roma se si è stazionati a Milano, o avere il servizio navetta a Milano a spese dell’azienda». «Finché nessun ente in Italia elimina questi trattamenti – scrive Handelsblatt citando fonti vicina alla compagnia tedesca – una vendita è difficilmente possibile». Nei giorni scorsi era emersa anche la questione degli esuberi, che per Lufthansa sarebbero circa 2 mila, il 25% dei dipendenti del settore volo di Alitalia, cifra giudicata eccessiva dal governo che avrebbe chiesto di dimezzarli. L’obiettivo dei commissari straordinari – Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari – è contenere i tempi e formulare proposte strutturate, appianando prima della conclusione i punti di incertezza.