La Stampa, 4 gennaio 2018
Da incompreso a mister 150 milioni. Coutinho, l’Inter aspetta la mancia
Tocco vellutato, dribbling imprevedibile, ma fisico ancora troppo «leggero» per un calcio come quello italiano. Philippe Coutinho è passato come un lampo dalla serie A perché l’Inter è stata brava a corteggiarlo quando era un ragazzino (arrivò a Milano a 18 anni dal Vasco da Gama), ma non fino al punto di decifrarne tutte le qualità per farne un tesoro.
Coutinho, oggi, vale 150 milioni. Il peso dell’offerta che, in queste ore, il Barcellona ha messo in campo per far crollare la resistenza del Liverpool, club dove il Piccolo Mago (in Premier League lo chiamano così) ha preso il volo e da dove il fantasista brasiliano andrà via per sentire addosso l’obbligo di vincere.
Impiego da riserva
Coutinho, l’Inter, l’Italia. C’era Rafa Benitez a fare gli onore di casa alla Pinetina quando il diciottenne con l’aria pulita si presentò al nostro campionato: di 3,8 milioni l’investimento, poco, pochissimo lo spazio. Coutinho era una riserva, di Sneijder, Pandev o Cassano, ma riserva. Giocò con il contagocce anche con Leonardo, Gasperini, Ranieri e Stramaccioni in panchina, un po’ perché giudicato «acerbo» tecnicamente, un po’ per colpa di una lunga serie di piccoli ma fastidiosi contrattempi fisici. Così, l’addio. Lui voleva l’Inghilterra, l’Inghilterra lo cercava e Liverpool diventò il possibile approdo per 13 milioni di euro.
Il ragazzo che non poteva reggere certi ritmi e pressioni diventava mago in un attimo e, la Premier suo terreno di caccia. Gol e, soprattutto, assist. Dribbling e verticalizzazioni: ogni estate Coutinho aggiornava il proprio valore e il Liverpool le proprie richieste. «No, per 132 milioni non lo vendiamo...», la risposta dei Reds al Barcellona solo sei mesi fa. L’estate è passata e il Piccolo Mago ha continuato a fare miracoli, così dalla Catalogna è partita l’offensiva finale. «Philippe Coutinho è pronto ad accendere il Camp Nou...», ha scritto la Nike sui social invitando i tifosi di Messi e soci a mettersi in fila per acquistare la maglia con il nome del trequartista brasiliano fin dai primi di questo mese. Apriti cielo! Liverpool sulle barricate e minacce di causa milionarie allo sponsor tecnico del club catalano per aver spifferato qualcosa che ancora non c’è, ma ci sarà.
Lo scontro con lo sponsor
Funziona anche così nel mondo dei trasferimenti, spesso senza logica. Funziona che una marca di abbigliamento anticipi i piani strategici di chi dovrebbe trattare e concludere, ma la sostanza non cambia. Quello che per molti poteva essere un brutto anatroccolo si è trasformato in principe, anzi in re. E l’Inter? Il club nerazzurro si scopre spettatore interessato nell’affare di inizio anno. Il motivo? Il regolamento Fifa prevede che una percentuale dell’indennità che spetta alla società di provenienza iniziale del giocatore (il Vasco da Gama) venga, da questa, distribuita a chi ha contribuito alla sua formazione. Coutinho è rimasto all’Inter nelle stagioni del suo diciannovesimo e ventesimo compleanno e, per questo, i nerazzurri dovrebbero ricevere circa l’1,25 per cento della cifra complessiva che il Barcellona verserà al Liverpool: intorno ai 2 milioni di euro.