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 2018  gennaio 02 Martedì calendario

La giovane artigiana specialista in modellini di auto incidentate

Il bolide sfreccia velocissimo in mezzo alla campagna al rally di Ypres in Belgio, al volante Thierry Neuville, uno dei più forti al mondo. C’è un curvone a sinistra, l’auto sbanda, si impenna, si ribalta, poi si ferma sul fieno mezza accartocciata. Il pilota e il navigatore Nicolas Gilsoul escono illesi. Le immagini fanno il giro del mondo, ma per Neuville quei fotogrammi non bastano. Vuole una ricostruzione tridimensionale: a fargliela sarà una giovanissima artista-artigiana cusiana: Laura Zampieri di Casale Corte Cerro (Verbania).
Una storia molto particolare quella di questa ragazza di 20 anni che ha saputo trasformare la passione in professione. Nel piccolo laboratorio, a metà strada tra una bottega e una sala operatoria, realizza modellini di auto da corsa in scala 1:43, 1:24 e 1:18, identici a quelli veri. Con una specializzazione, le auto incidentate. «Ho cominciato per gioco – racconta – terminato il liceo artistico a Omegna con una tesina sul lavoro artigianale e i riflessi sull’arte applicata. Poi ho fatto mio il principio secondo cui il lavoro non si cerca, ma si crea. Sono appassionata di rally e auto da corsa, ho cominciato ricostruendo nei dettagli le vetture di piloti locali che seguivo con gli amici».

Aggiunge la giovane: «Di solito gli autisti mi chiedevano di avere, invece della solita foto, la riproduzione della loro macchina da tenere sulla scrivania o in officina. Poi a una gara di campionato europeo a Maggiora un pilota voleva copia della vettura semidistrutta da un incidente. Quasi per scherzo gli ho chiesto se la volesse così, come la stavo osservando, incidentata. Mi ha detto sì, lì è iniziata la mia sfida».

Subito dopo è la volta del fuoriclasse belga Neuville, che chiede a Laura di ricostruire il modello dell’auto distrutta a Ypres. «Poi la voce si è sparsa nell’ambiente – prosegue nel racconto Zampieri – e ora sono addirittura le scuderie a chiedermi riproduzioni: loro mi mandano i disegni originali e io li costruisco in miniatura. Faccio i modelli in creta, gli stampi e poi con la resina realizzo telaio e carrozzeria». Auto distrutte ok, ma solo senza morti e feriti: «Su questo principio sono ferrea – precisa -: non riproduco incidenti nei quali i piloti si sono fatti male. Mi rifiuto. Sono pur sempre una appassionata di corse automobilistiche».
Ogni esemplare è un pezzo unico. E ovviamente Laura Zampieri ha i suoi segreti che non rivela. Come faccia a realizzare in scala il parabrezza rotto, la carrozzeria ammaccata, le sospensioni divelte e addirittura – grandi pochi millimetri – le decalcomanie uguali all’originale, non si sa. Racconta solo un aneddoto: «Mi ha aiutato molto all’inizio Francesco Manfroni, modellista che mi ha insegnato la tecnica per fare gli stampi. Per il resto è stato fondamentale aver fatto il liceo artistico». Ogni modello richiede circa tre settimane di lavoro. Ma perché i piloti vogliono la copia dell’auto sulla quale hanno rischiato la vita? «Me lo sono chiesta anche io – ammette -, forse per riflettere e anche per esorcizzare la paura».