Corriere della Sera, 30 dicembre 2017
Gelo polare, Trump scherza. «E il surriscaldamento?». Gli scienziati: tweet ridicolo
Donald Trump scatenato su tre fronti caldi: clima, Russiagate e Amazon, alias l’«uomo più ricco del pianeta» Jeff Bezos. Dalla soleggiata Palm Beach, il presidente ha rilanciato il guanto di sfida agli scienziati con l’arma che conosce meglio: twitter. «Sulla costa Est potrebbe essere il Capodanno più freddo mai registrato – ha scritto giovedì –. Potremmo usare un po’ di quel riscaldamento globale per difenderci dal quale il nostro Paese, ma non altri Paesi, stava per pagare trilioni di dollari. Copritevi bene!». L’ondata di gelo che ha colpito gli Stati Uniti, con forti nevicate e temperature che hanno toccato i -40° in Minnesota, era un’occasione troppo ghiotta per il leader che ha decretato l’uscita degli Usa dall’accordo internazionale sul clima di Parigi e rilanciato lo sfruttamento del carbone e delle riserve di gas e petrolio di scisto.
Né la lunga serie di eventi estremi che ha colpito quest’anno l’America – uragani, allagamenti, siccità – né l’allarmante rapporto sul clima pubblicato dalle agenzie federali a novembre hanno dunque frenato la retorica di Trump che, in campagna elettorale, aveva definito il surriscaldamento climatico «una bufala inventata dai cinesi».
Immediata la reazione degli scienziati che hanno irriso la sua incapacità di distinguere fra meteo e clima. «Il surriscaldamento è molto reale anche se fa freddo fuori dalla Trump Tower in questo momento – ha twittato il direttore dell’Accademia delle Scienze della California, Jon Foley —. Così come c’è ancora la fame nel mondo anche se hai appena mangiato un Big Mac». Per l’Organizzazione meteorologica mondiale, il 2017 sarà in effetti l’anno più caldo mai registrato sul pianeta. Ancora più severo il giudizio di Anthony Leiserowitz dell’Università di Yale, che ha definito il tweet di Trump «scientificamente ridicolo e dimostrabilmente falso». E la senatrice democratica Elizabeth Warren ha rincarato: «Sembra scritto da un bambino che odia l’ora di scienze».
Intervistato dal New York Times, Trump è anche tornato a difendersi sul caso Russiagate, che a suo parere «mette gli Stati Uniti in cattiva luce» pur dicendosi convinto che alla fine sarà trattato giustamente dal procuratore speciale Robert Mueller. Infine, ancora una volta via twitter, si è scagliato contro il supermiliardario Bezos e il suo Amazon: «Perché le Poste Usa, che stanno perdendo diversi miliardi di dollari l’anno, fanno pagare così poco Amazon e altri per consegnare i pacchi, facendo Amazon più ricca e le Poste più povere? Dovremmo far pagare MOLTO DI PIÙ!». E il colosso di Bezos, proprietario pure del Washington Post, ha perso lo 0,7% a Wall Street.