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 2017  dicembre 29 Venerdì calendario

Il prezzo dell’uva è alle stelle Prosecco venduto in perdita

C’è una bolla che rischia di esplodere. E non si tratta (per il momento) dei Bitcoin. È piuttosto una bollicina che rischia di mandare in frantumi uno sforzo di filiera e di promozione nazionale e internazionale da miliardi di euro. Il prosecco – si lamentano i produttori delle famose bollicine italiane – passa di mano anche a 1,9 euro alla bottiglia, molto al disotto dei costi di produzione, promozione, imbottigliamento e distribuzione. Insomma, a furia di tagliare i margini – per intercettare una platea di potenziali consumatori sempre più ampia – si lavora ormai sotto costo. Il problema principale è che quest’anno – segnala la Tribuna di Treviso – l’uva non è mai stata così poca e quindi così cara. Per l’uva nella Marca evidenziano quotazioni in continua crescita per la vendemmia 2017. E il valore dei vini, secondo l’andamento riportato dalla Borsa Merci della Camera di Commercio, continua a crescere. Il calo di produzione ha fatto impennare i prezzi tra siccità, grandinate e temperature torride. Per alcune aziende imbottigliatrici della Docg Prosecco è un problema: «Ci è capitato di lavorare in perdita», ammettono alcuni operatori di settore che vogliono mantenere l’anonimato. E basta fare due conti per accorgersene. Drastico calo dell’offerta di uva (come già successo nel 2016), e prezzo delle uve venete in aumento del 22,6% rispetto all’anno scorso (prosecco, ma non solo). Treviso è tra le province con i rincari maggiori: l’uva raccolta passa di mano a 1,06 euro al chilo, la più cara del Veneto (+27,5% sul 2016). E i rincari più significativi sono proprio quelli delle uve Glera, quelle del vitigno destinato alla produzione di Prosecco. Rispetto al 2016, il Cartizze Docg cresce del 16%, il Conegliano Valdobbiadene Docg del 18,3%, il Prosecco Doc del 24,4%. Con oltre 60 milioni di bottiglie di prosecco vendute le bollicine italiane vanno alla conquista nell’export. Nei primi sei mesi dell’anno l’export di spumanti italiani – spiega la Cna – è aumentato del 14,6% (il Prosecco del +17%), per ben 572 milioni. Certo se poi una bottiglia finisce al supermercato sotto i 2 euro è difficile competere con le bollicine più blasonate.