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 2017  dicembre 30 Sabato calendario

Azioni, bitcoin e bond pioggia di guadagni sul 2017: Milano diventa Borsa regina


Un’ottima annata, per bond, azioni e materie prime, per valute e criptovalute. Da qualunque profilo lo si guardi, il 2017 è stata un anno di grandi soddisfazioni, un po’ per tutti i mercati.
Gli Usa ok, Atene in ripresa
Sulle Borse mondiali le migliori sono state quella vietnamita di Ho Chi Minh e di Istanbul (+ 48% a pari merito), ma anche per Wall Street è stato un anno di festa con il Nasdaq in rialzo del 28% e il Dow Jones del 25%. In Europa palma d’oro per Vienna (+30% ma con una la capitalizzazione ridotta), recupera Atene (+ 24%), bene Zurigo (+ 14%) seguita a stretto giro da Milano (+13,6% con il FtseMib a 21.853 punti contro i 19.235 del 30 dicembre del 2016), la migliore tra le grandi Piazze del Vecchio continente.In generale nel mondo quasi tutte le Borse sono cresciute, con Hong Kong (+ 36%) tra le migliori e Tokyo (+19%) molto forte, incerta la Cina ( quella di Shanghai è salita del 6%, quella di Shenzhen ha perso il 3%), negativa Mosca (-6%).In Piazza Affari, la miglior performance del 2017 fra le 40 migliori aziende italiane è andata a Fca, che ha guadagnato il 73,5%, seguita da StMicroelectronics (+70,1% dopo il +71% del 2016), Finecobank, (+ 60,1%), Ferrari (+ 59%) e Moncler (+ 58,8%). Dal lato opposto, la peggiore è stata Saipem (- 28,5%). Quindi Leonardo (- 25,1%), Tenaris (- 22,4%), Mediaset (- 21,3%) e Bper Banca (-16,76%).
La novità criptovalute
All’inizio del 2017 il cambio Bitcoin contro dollaro era di 966 dollari, mentre ieri è arrivato a valere 14.760 dollari, con un guadagnato del 1427% anche se comunque inferiore rispetto ai massimi toccati a metà dicembre ( 20 mila dollari). Stesso discorso per il cambio con l’euro, che è iniziato lo scorso marzo quando la criptovalute valeva 995 euro. Per Assiom Forex, il 53% degli operatori non considera il boom del Bitcoin come uno dei rischi a cui guardare nel 2018, perché quello delle criptovalute rimane un settore di nicchia ed eventuali tensioni speculative non avrebbero conseguenze di sistema
La sterlina resta solida
Quest’anno l’euro si è preso una rivincita di ben il 14% sul biglietto verde, e dopo aver toccato a gennaio un minimo a 1,04 dollari, ha chiuso l’ultima seduta a quota 1,20, aggiornando i massimi degli ultimi tre mesi. La performance del 2017 è stato per l’euro il maggiore incremento annuale dal 2003. Ma anche tutte le altre valute si sono apprezzate rispetto a quella Usa: la sterlina è salita del 9,4% a quota 1,35 dollari, mente lo yen ha guadagnato il 4% rispetto alla divisa Usa.
Il petrolio tiene, il gas no
La ripresa dell’economia ha fatto sì che anche per le materie prime queste fosse un anno positivo. Il rame, grazie anche a un rally di fine anno dove per 16/ 17 sedute consecutive ha aggiornato ogni giorno un nuovo record, è tornato sui massimi che non vedeva dal 2014: al Comex il contratto gennaio ha aggiunto lo 0,7% a 3,286 dollari, portando l’incremento annuale a un +32%. Stesso discorso per il petrolio, che da gennaio ha guadagnato il 14%, mentre nello stesso periodo il gas si è deprezzato del 17%.
Germania e Italia più vicine
Nonostante i bassi rendimenti delle cedole, che oscillano tra uno 0,3% del Bund decennale tedesco a un 1,99% del suo omologo italiano, anche per le obbligazioni è stata un’annata d’oro. La grandi liquidità, in cerca di rendimenti sicuri si è convogliata un po’ su tutti i governativi d’Europa, come l’eccezione dei Paesi periferici.Solo le emissioni di Irlanda, Slovenia, Portogallo e Grecia hanno registrato performance negative, per gli altri, a iniziare dalla Finlandia (+ 23% l’apprezzamento del valore nominale del decennale da inizio anno), passando per la Germania (+ 21%), Italia (+ 19%), Paesi Bassi (+ 17%) e Spagna (+ 17%) è stata un’annata a due cifre.