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 2017  dicembre 30 Sabato calendario

Pedofilia, il “buco nero” di Scotland Yard

Sono bambini a rischio di abusi, sfruttamento sessuale e stupro, e dovrebbero essere i più protetti da assistenti sociali e polizia. Ma un nuovo rapporto dell’Ispettorato di sua Maestà sull’operato della Metropolitan Police conferma che le negligenze, gli errori sistemici e quelli di singoli ufficiali – un calderone scoperchiato lo scorso anno – sono addirittura peggiorate nel 2017.
Nel novembre 2016, l’Ispettorato aveva pubblicato quello che fu definito “il rapporto più incriminatorio della sua storia”. Tre quarti dei casi di abusi trattati dal Met erano stati oggetto di errori: in un caso, una quindicenne scomparsa era stata trovata a casa di un molestatore sessuale già noto alla polizia assieme ad altri coetanei a rischio di abusi, ma gli agenti avevano ignorato le richieste dei servizi sociali, fallito nel proteggere i bambini e commesso errori nelle indagini, con alcuni ufficiali che avrebbero dichiarato, dei bambini scomparsi: “Fanno sempre cosi”. Un errore di valutazione fatale: sono proprio i bambini o adolescenti scomparsi quelli che più rischiano di finire nelle mani dello sfruttamento sessuale organizzato, come ha spiegato al Times Matt Parr, il capo degli ispettori della sezione londinese dell’inchiesta. Rivelazioni costate il posto, lo scorso anno, a Lord Hogan-Howe, allora capo del Corpo e responsabile di aver spinto i suoi agenti a concentrare gli sforzi sui furti di auto più che sulla protezione di minori a rischio. Il nuovo capo della Met, Cressida Dick, arrivata lo scorso aprile e pressata dal ministro degli interni Amber Rudd che ha imposto ispezioni regolari, aveva promesso di andare a fondo alle ragioni sistemiche di tante negligenze. Ma una versione aggiornata del rapporto ha dimostrato che, nell’ultimo anno, gli errori sono saliti al 90% dei casi e che le indagini da rivedere sono decine, mentre centinaia di processi si sarebbero arenati dopo le prime udienze per errori nella raccolta delle prove. Intanto, secondo dati ufficiali rielaborati da NSPCC, la maggiore charity britannica di protezione dei minori, nel 2017 le denunce di abusi sessuali sui bambini sono cresciute del 31% rispetto all’anno precedente. Sono aumentate le denunce o, con il diffondersi di chat, streaming e video online, anche il pericolo? Per Simon Bailey, alto ufficiale di polizia che si è occupato dell’operazione anti pedofili Hydrant, sarebbero almeno 20 mila, tanti quanti i sospetti di attività terroristiche, i potenziali predatori.
Nel 2017, gli investigatori ne hanno contato 4mila in una singola chat online, nel solo Regno Unito. E, esattamente come per i potenziali terroristi, ha ammesso Bailey, la polizia non ha le risorse per individuarli e perseguirli tutti. “Siamo costretti a darci delle priorità. Ci concentriamo sui più pericolosi: i colpevoli di reati minori non compariranno mai in tribunale”.