Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  dicembre 29 Venerdì calendario

L’Emilia non decide sui rifiuti della Capitale «Raggi è arrogante»

ROMA Da Tor Bella Monaca ad Acilia le strade della Capitale non sono state liberate dai rifiuti. Il maltempo ha rallentato le operazioni di pulizia e raccolta. E a Capodanno ci sarà una nuova crisi. L’Ama, l’azienda municipalizzata dei rifiuti, contava molto sulla possibilità di trasportare nel periodo festivo una parte della spazzatura in Emilia-Romagna. Ma ieri da Bologna è arrivato lo stop del presidente della Regione, Stefano Bonaccini: «Sui rifiuti di Roma ci prendiamo altri tre-quattro giorni per fare degli approfondimenti. Atteggiamenti meno arroganti della sindaca Virginia Raggi forse aiuterebbero ad avere un rapporto istituzionale un po’ meno complicato». Il suo collega del Lazio, Nicola Zingaretti, ha lanciato un appello a tutte le regioni d’Italia «perché aiutino Roma». In sintesi: magari Bonaccini (Pd) frena per mettere nei guai la Raggi (M5S) e offrire a Zingaretti (Pd) il ruolo di salvatore del Lazio, ma una cosa è certa: se mai l’Emilia-Romagna riceverà i rifiuti indifferenziati romani, lo farà solo dopo l’Epifania.
TAPPE
Cosa ha causato questa rottura tra la via Emilia e piazza del Campidoglio? Nelle puntate precedenti: Roma è in affanno, tutti sapevano che la Capitale nel periodo natalizio rischiava il caos, ma Amae la giunta Raggi si sono fatte trovare impreparate. Più correttamente: le contromisure si sono dimostrate inefficaci. «Garantiremo a Roma un Natale molto tranquillo» ha detto Pinuccia Montanari, assessore all’Ambiente della giunta Raggi, il 13 dicembre. Pochi giorni prima la sindaca aveva scritto a Zingaretti, governatore del Lazio, chiedendogli di siglare accordi con altre regioni dove portare la spazzatura della Capitale. Poi la situazione è precipitata: con l’Abruzzo c’è l’intesa, ma vi sono problemi tecnici. La Toscana ha accettato i rifiuti romani, ma ha sospeso l’accordo a causa di una inchiesta giudiziaria. Salendo, si arriva a Bologna: la Regione Emilia-Romagna era pronta ad aiutare Roma e a mandare i rifiuti della Capitale nell’inceneritore di Parma. «Siamo sempre solidali con le regioni in emergenza», aveva detto Bonaccini. Poi, però, nel Movimento 5 Stelle è cresciuto l’imbarazzo perché i rifiuti sarebbero andati dall’odiato Pizzarotti e proprio nell’inceneritore combattuto per anni. Il sindaco di Parma, ex M5S, ha fatto notare: «Quanto meno la Raggi poteva farmi una telefonata, ma nel Movimento 5 Stelle i rapporti umani non sono importanti». Il giorno dopo, la sindaca di Roma, invece di mordersi la lingua, visto che è la Capitale ad avere bisogno di aiuto, non certo l’Emilia-Romagna o Parma, ha usato toni poco concilianti. Ha minimizzato: «Gli accordi in tema di rifiuti sono tra Regioni...». Come dire: non è un problema di Roma. E a Pizzarotti: «Io le cose le dico in faccia». Intanto le montagne di rifiuti crescevano. Sia chiaro: non è solo un problema di impianti, ma di mezzi dell’Ama che mancano (il 50 per cento è fermo in officina, la gara per noleggiarne dei nuovi è andata deserta). Inoltre, Roma vuole portare i rifiuti in altre regioni ma lascia spento il tritovagliatore di Ama autorizzato dalla Regione a Ostia.
LA DIFESA
Cosa farà Bologna? Nulla è scontato. Pizzarotti, sindaco di Parma, scomunicato dal Movimento, di fronte alla Raggi in affanno (che al contrario di quanto è successo a lui è sempre stata elogiata da Grillo e Casaleggio) ride sotto i baffi: «Si parla sempre alla fine». Roberta Lombardi, candidata M5S alla presidenza del Lazio, difende la Raggi e la gestione dei rifiuti a Roma: «L’appello lanciato da Zingaretti, presidente uscente, è manifesta incapacità. In 5 anni la Regione Lazio a guida Pd non ha varato un piano regionale sui rifiuti. L’ultimo risale all’era Polverini, è del 2012, era già vecchio quando è stato presentato». Secondo la Lombardi la sindaca Raggi invece ha introdotto «il modello innovativo che punta a rifiuti zero». Per ora «zero» sono le tonnellate di rifiuti romani accettati da Parma.