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 2017  dicembre 28 Giovedì calendario

Lotta di classe a Verona. La matricola Pecchia sfida Paperone Allegri

Lotta di classe. Il «povero» Fabio Pecchia contro il Paperone degli allenatori italiani. Il tecnico veronese, alla prima esperienza da protagonista su una panchina di Serie A dopo quattro stagioni all’ombra di Rafa Benitez tra Napoli, Real Madrid e Newcastle e una promozione dalla B con la squadra gialloblù, è il meno pagato del campionato, almeno considerando i salari d’inizio stagione, senza i cambi in corsa che conteggiano tempi stretti e prevedono spesso basi minime con premi legati agli obiettivi.
Numeri opposti
Ogni partita, per Pecchia, che riceve un assegno di 250 mila euro a stagione, diventa una sfida a un collega più ricco, stavolta però avrà di fronte Massimiliano Allegri, mister 7 milioni: nessuno in Italia guadagna quanto lui, l’ultimo rinnovo lo ha portato a livello dei top d’Europa, dove pure circolano cifre largamente superiori. C’è un abisso, tra Pecchia e Allegri, basta comparare i numeri. Il veronese conta 18 panchine in A e ha vinto solo 3 partite, lo juventino ne ha collezionate 336 e ha ottenuto 198 volte il successo, la media punti del bianconero è di 1,97 mentre il gialloblù non va oltre 0,72, a una differenza reti monstre di +293 ne corrisponde una di -19.
Canyon in classifica
L’enorme forbice economica – l’ingaggio di Max è 28 volte superiore – riflette due carriere opposte, d’altronde quando Max vinceva il primo scudetto al Milan, Pecchia muoveva i primi passi come vice di Porta al Foggia, ma è anche specchio di due realtà opposte al di là delle panchine: il monte ingaggi del Verona è di 22 milioni, quello della Juventus di 164. Sulla carta non c’è storia, d’altronde in classifica tra le due squadre c’è un canyon (44 punti bianconeri contro 13 gialloblù, secondo e penultimo posto), ma gli emolumenti percepiti dai calciatori non valgono certezze sul risultato, il calcio è sempre pieno di sorprese e un precedente recentissimo trasmette coraggio al Verona e consiglia, nel contempo, massima concentrazione alla Juventus: il Verona ha infatti bastonato il Milan che, per monte stipendi, è secondo solo alla squadra bianconera, e Pecchia ha mortificato Rino Gattuso che guadagna poco di più di lui ma... con ingaggio da Primavera, mantenuto dopo il salto in prima squadra e destinato a essere integrato soltanto se saranno raggiunti i traguardi indicati.
Gli anni azzurri
Negli anni azzurri, seppur come secondo di Benitez, la sfida di Pecchia alla Juve è stata più diretta e accesa: adesso, insieme a Walter Zenga, nuovo allenatore del Crotone, è solo arbitro della volata d’inverno tra le sue ex squadre. Perché da calciatore, quand’era lui a guadagnare più di Max, ha vestito le maglie di Napoli e Juventus.