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 2017  dicembre 28 Giovedì calendario

Carlo Conti: La tv vintage resiste perché vitale. E sorpresa, i giovani apprezzano

Sempre più spesso si recupera un passato morto e sepolto con la scusa di farlo conoscere ai giovani. Il successo, a volte, paga. Ma non è detto che sia un bene. Può essere la spia che segnala assenza di nuove idee. Invece no, sostiene Carlo Conti che di questa operazione è uno degli artefici-protagonisti, «non cerchiamo di giustificare il vecchio che torna ma attualizziamo grandi format che hanno ancora una loro vitalità. E che i giovani apprezzano molto».
Così, studio popolato da ragazzi ed ecco che a 50 anni di distanza il vintage ha nome e cognome. Ecco La Corrida del buon Corrado che andrà in onda contemporaneamente su Rai 1 e su Radio 2 ma, prima ancora, ecco Ieri e oggi, condotto dal 1958 in poi da Mike Bongiorno, Enrico Maria Salerno, Luciano Salce, Lelio Luttazzi. In definitiva, un talk con due protagonisti che racconteranno il loro ieri alla luce del loro oggi, con l’aiutino del fornitissimo archivio Teche Rai. Conti, che lo firma e lo conduce, porterà «quest’oretta di conversazione» su Raitre in seconda serata dal 5 gennaio.
«Un programma che ha trasformato la memoria televisiva in spettacolo e ha inventato un modo di fare tv». Protagonisti della prima puntata, Enrico Montesano e Rita Pavone. Dunque ecco la pappa col pomodoro in tutte le salse, Dudù e Cocò, il Conte Tacchia, le impietose immagini di gioventù sfiorita e la domanda classica alla Pavone: «Da bambina com’eri?» e Lei: «Alta uguale». Spiritosa ieri e oggi.
Conti promuove la tv vintage senza imitare i grandi conduttori del passato, ognuno ha il suo stile. E poi anche il cinema si affida alla stessa filosofia: «Basti guardare Assassinio sull’Orient Express. L’importante è che dietro ci sia un’idea forte, pure se in bianco e nero. Anche Tale e Quale era re per una notte. E visto che sono arrivato a un punto in cui voglio fare programmi per il gusto di farli, in questo format mi trovo a mio agio. La seconda puntata mi vedrà parlare con la coppia Carlo Verdone-Iva Zanicchi e poi vorrei estendere ai colleghi, Frizzi, Clerici. Qui non c’è copione ma solo curiosità. Partiamo il 5 perché c’è ancora aria di Natale e di radici, perfetta atmosfera per un genere d’intrattenimento senza tempo che si affida a un piacevole gioco di memorie».
E mentre funziona la staffetta con Fabrizio Frizzi a L’Eredità, Conti ha in programma gli States per il 13 di gennaio: «Con Panariello e Pieraccioni porteremo il nostro spettacolo italiano a New York dove in tanti nostri connazionali ce lo chiedono. Più in là condurrò i David di Donatello e farò un cameo in Don Matteo. E visto che sono negato per la recitazione, farò me stesso. Però recito male pure in quel ruolo».
E durante il Festival di Sanremo come ammazzerà la nostalgia? «Nessuna nostalgia, dopo tre anni di Festival avevo bisogno di resettare. Baglioni ha un bellissimo cast e molti concorrenti mi incuriosiscono, dai Pooh divisi alla Vanoni con Pacifico e Bungaro. Da parte mia sono contento di aver portato i giovani a cantare in prima serata mentre prima di me erano relegati a notte fonda. E di essere riuscito a rispettare la messa di Sanremo con lo spettacolo intorno».