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 2017  dicembre 29 Venerdì calendario

Addio vecchio armadio l’abito lo porta il postino. La tendenza è affittare vestiti per il diciottesimo o per Capodanno

«Dammi solo un armadio gigantesco» risponde con gli occhi imploranti Carrie Bradshaw (che lo otterrà eccome) quando il suo Mr. Big le propone il classico diamante. Ma erano gli anni a cavallo del Terzo Millennio. Oggi, che la sharing economy (l’economia basata sulla condivisione di beni e servizi) si infila addirittura nel guardaroba, il desiderio della protagonista di «Sex and the City» per qualcuno potrebbe suonare antiquato. Almeno negli Usa, dove, solo per fare un esempio, l’azienda di noleggio di abiti e accessori Rent the Runway, «la prima a farsi strada nel settore 10 anni fa – sottolinea Olimpia Pitacco, cofondatrice dell’italiana Front Row Tribe – affitta 60.000 vestiti al giorno».
Chi indossa
In Italia i numeri sono ancora piccoli, «ma in enorme aumento» concordano le piattaforme online specializzate, che contano anche su un negozio «vero» a Milano dove si possono provare gli abiti. «Stiamo aprendo un mercato – sottolineano Valeria Cambrea e Federica Storace, fondatrici di Drexcode – e la percentuale di crescita, rispetto all’anno scorso, è del 100%».
Ma come funziona? E chi sono le clienti? Sono donne che, per un’occasione particolare – dal Capodanno alla festa dei diciotto anni fino al matrimonio (proprio o di amici) – sognano un abito speciale che però non indosserebbero una seconda volta o che non potrebbero permettersi di comprare. Da qui la soluzione noleggio. «L’affitto dura normalmente 4 giorni – spiega Caterina Maestro, fondatrice di DressYouCan -. Sartoria e tintoria, per aggiustare le lunghezze e lavare l’abito alla riconsegna, sono incluse, mentre la cliente paga in più un’assicurazione di 5 euro». La maggioranza delle aziende online assicura la consegna in tutta Italia in 24 ore – ma c’è anche chi spedisce in Europa – e le spese del corriere non sono sempre incluse, mentre il noleggio (che varia da meno di 100 a oltre 300 euro) costa all’incirca il 10% del prezzo d’acquisto dell’abito. Ogni piattaforma ha la sua offerta in più: chi spedisce gratis una seconda taglia nel caso la prima non andasse bene, chi offre consulenza via chat e telefonica con una stylist, chi pubblicizza gli abbonamenti mensili per affittare più vestiti.
Chi crea
A Drexcode, spiega Valeria Cambrea, «puntiamo sugli abiti di lusso e di marchi importanti, che compriamo dopo le sfilate in modo che le clienti – la nostra community è di 220.000 donne fra sito e social – possano scegliere fra i capi più di tendenza». Propongono abiti di collezioni correnti anche a Front Row Tribe, che mira «a un pubblico di trentenni» e ha appena lanciato «uno spazio per gli accessori eleganti da uomo» aggiunge Olimpia Pitacco: «Perché dobbiamo comprare e comprare per poi accumulare abiti inutili nell’armadio? Meglio affittarli, condividerli». Se alcuni siti puntano sui grandi stilisti, altri sui giovani ancora sconosciuti. «Diversi nostri abiti – racconta la comproprietaria di DressYouCan – li prendiamo in conto noleggio da privati o stilisti emergenti, che percepiscono una percentuale sull’affitto».
Le misure grandi
L’età delle clienti varia, da 18 a oltre 60, ma la maggioranza ha tra i 30 e i 45 anni, così come trentenni sono le fondatrici delle diverse aziende, aiutate da collaboratrici che rispondono via chat o whatsapp ai dubbi delle clienti. Ad esempio sulla vestibilità degli abiti. Che coprono sì taglie dalla 38 alla (in rari casi) 50 ma si concentrano sulla 40-42. E le donne meno magre? «Abbiamo tante richieste di taglie oltre la 46, è un mercato su cui dobbiamo lavorare» promettono da Front Row Tribe. «Ma come noi anche gli stilisti – aggiunge DressYouCan – in Italia purtroppo dopo la taglia 44 spesso il modello cambia, spariscono ad esempio gli abiti vaporosi o che sottolineano il punto vita. Per noi è sbagliato, va messa in risalto la femminilità di tutte».