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 2017  dicembre 29 Venerdì calendario

Dalla tolleranza zero alla prevenzione così New York ha ucciso il crimine

I guerrieri della notte non abitano più qui. Il crimine a New York è crollato, Manhattan è più tranquilla che mai e oggi quel viaggio pericoloso dal Bronx a Coney Island che la gang affrontava nel film di Walter Hill, anno 1979, sarebbe una passeggiata. «Il 2017 ha registrato un calo record: appena 94.806 fra omicidi, rapine, stupri, frodi, furti». Lo dicono i numeri forniti dal commissario James O’Neill nella conferenza stampa di fine anno. E a crollare sono soprattutto gli omicidi, 285: «Mai così pochi dagli anni ‘50 in poi». Comprese le vittime dell’attacco sulla pista ciclabile che ha provocato 8 morti lo scorso ottobre. Certo: dopo l’ultimo fallito attentato nel metrò l’allarme resta alto. Gli enormi jersey di cemento collocati dai grandi magazzini Macy’s al Rockfeller Center sono il segno della paura di un attacco stile Nizza – camion sulla folla. E a Times Square per capodanno ci saranno perfino cecchini sui tetti, assicura la tv New York 1. Ma un conto è il terrorismo: un altro la criminalità. Che a New York cala da 27 anni consecutivi. «È quasi un miracolo», sostiene il New York Times, in questa metropoli che conta 8,5 milioni di abitanti: anche se è lo stesso giornale a ricordare l’impennata di stupri e, solo nell’ultimo mese, di denunce di abusi, probabilmente per l’effetto Weinstein. Ma il miracolo del sindaco Bill de Blasio viene da lontano. «Tutto iniziò negli anni ‘90 con Rudy Giuliani e il capo della polizia William Bratton: furono loro a cambiare la cultura del dipartimento», dice a Repubblica Leonard Levitt, l’autore di quel “NYPD Confidential” osannato dal superpoliziotto Frank Serpico. «Fu una rivoluzione. Giuliani si presentò come uomo di legge e ordine: e vinse. C’erano crack e cocaina ovunque: omicidi a catena. E poi i grandi scandali per corruzione degli anni ‘ 70: proprio quelli denunciati da Serpico. Giuliani e Bratton decisero di riprendersi New York: strada dopo strada». Il picco fu nel 1990: 527.000 crimini, 2245 omicidi. Da allora, la discesa. Il trend innescato da Rudi è infatti proseguito con i successori: e con le loro politiche ben diverse. «Michael Bloomberg e il capo della polizia Raymond Kelly imposero lo “stop and frisk”: la pratica che permetteva di fermare e perquisire i sospetti, ma accusata di prendere troppo di mira le minoranze nere e latine. Bloomberg continuò a sostenere che il crimine continuava a scendere proprio per quei 5 milioni di controlli sbandierati in 12 anni», dice Levitt. «Poi de Blasio ha cancellato la pratica: e i numeri continuano a scendere». E allora dov’è il segreto? E soprattutto: si può esportare? L’esperto James Austin sottolinea al Times il peso dell’economia: il crimine è legato al costo della vita, alla disoccupazione: «Il taglio del costo del denaro della Fed ha fatto più di tante riforme della polizia». Ma Franklin Zimring, il criminologo dell’Università della California che ha scritto un libro intitolato proprio “La città che divenne sicura: quello che New York può insegnare all’America sul controllo del crimine”, ha un’altra risposta. «A fare la differenza fra 1990 e 2010 – spiega a Repubblica – è stato non solo l’incremento nel numero di poliziotti ma anche la scelta di focalizzarsi su nuove strategie. Il mercato della droga, è vero, ha continuato a proliferare. Ma è stato eliminato dalla strada: provocando un’immediata diminuzione dei conflitti sul territorio. Di più. Si è rafforzato il pattugliamento nei luoghi dove i crimini erano epidemici: negozi di liquori, ritrovi giovanili. La presenza della polizia è diventata costante. Per quarant’anni abbiamo seguito la strada degli arresti di massa. Invece ora si scopre che è più importante investire nella polizia che nelle prigioni». Il crimine, sceso quasi del 90%, è destinato dunque a calare sempre più? Dalla “tolleranza zero” di Giuliani allo “zero crimine”? «Questo è un altro discorso: le dinamiche criminali possono cambiare. Di sicuro è smentita la retorica di certi sindacati di polizia e dell’estrema destra: quelli per cui criticare la polizia porta a cattivi risultati. De Blasio lo ha fatto: denunciando i comportamenti più violenti e razzisti. E il crimine continua a scendere. Non sarà che la prevenzione paga più di tante chiacchiere?».