Corriere della Sera, 29 dicembre 2017
Macron all’Eliseo sceglie la stanza (dell’imperatrice) che «rende pazzi»
A differenza di quasi tutti i predecessori, il presidente francese Macron ha scelto la camera dell’imperatrice Eugenia, e non il salone dorato, come ufficio all’Eliseo. Una scelta impegnativa, perché la stanza un tempo usata dalla sposa di Napoleone III è nota come «l’ufficio che rende pazzi», ricorda Le Monde citando un ex consigliere dell’Eliseo, Vincent Feltesse. Qui lavorava Henri Guaino, uno dei collaboratori più vicini a Nicolas Sarkozy e l’uomo che gli ha scritto i discorsi più duri e contestati; e nella stessa stanza si era installato poi Aquilino Morelle, il consigliere di François Hollande costretto alle dimissioni per lo scandalo delle scarpe (se le era fatte lucidare, seduto su una grande poltrona, da un professionista chiamato apposta all’Eliseo). La camera dell’imperatrice è sospettata di fare perdere ai suoi occupanti il contatto con la realtà, ma Macron sembra non preoccuparsene. Se De Gaulle, Pompidou, Mitterrand, Chirac, Sarkozy e Hollande lavoravano nel salone dorato, un altro capo di Stato prima di lui ha fatto la stessa scelta: Valéry Giscard d’Estaing, il presidente giovane, moderno, europeista, centrista, al quale Macron assomiglia di più.