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 2017  dicembre 28 Giovedì calendario

Tuban le vacche chiocciano

STAMATTINA 28-12-2017

Clamoroso

La Cina ha smesso di rifornire la Corea del Nord di benzina, carburante per jet, gasolio, e ha sospeso le importazioni dalla Corea del Nord di ferro, carbone e piombo. Il ministero degli Esteri di Pechino ha fatto sapere che la Cina «ha costantemente, pienamente, correttamente, scrupolosamente e fermamente applicato le risoluzioni Onu sulla Corea del Nord». Anche le esportazioni alimentari dalla Cina verso la Corea del Nord sono crollate: il mais registra una flessione dell’82% su base annua, per il riso il calo è del 64%. A novembre, l’interscambio tra i due Paesi si è fermato a 388 milioni di dollari, uno dei volumi più bassi dell’anno [Sole].

 

Prima pagina

• Sei italiani su dieci non hanno letto neanche un libro nel 2016 [Taglietti, CdS] però le presenze di italiani allo stadio per le partite di calcio sono aumentate del 10% [Cito, Rep].

• La Banca d’Italia, con la firma di 11 economisti,  denuncia l’esistenza di 6.800 miliardi di titoli «complessi, opachi e altamente illiquidi che per due terzi si trovano nelle banche francesi e tedesche... Una caduta nel valore di questi titoli del 4-6% porterebbe queste banche al fallimento» [Fubini, CdS; Lepri, Sta].

• Lo spread ieri è risalito a 153 punti, il rendimento dei bot è in calo.

• Fine della legislatura, oggi pomeriggio Gentiloni sale al Quirinale. Inutili le pressioni della sinistra-sinistra e della minoranza dem su Mattarella per dare al parlamento il tempo di approvare lo Ius soli.

• Il consiglio dei ministri decide oggi il dimezzamento del nostro contingente militare in Iraq, il ritiro dei missili antiaerei dislocati in Turchia, l’invio di soldati italiani in Niger e «il mantenimento delle operazioni in Libano, Afghanistan e Libia». Cioè saremo «in prima linea nelle zone più calde del pianeta sotto tre diverse coalizioni — Nato, Onu ed Ue — spesso, come accade nel Mediterraneo, sovrapposte tra loro» [Di Feo, Rep].

• Renzi, intervistato dalla Stampa, sostiene che la legislatura ha segnato un «cambio di passo», ma ammette che non s’è trattato di «una trasformazione radicale. La strada è ancora lunga».

• Berlusconi propone il «reddito di dignità», mille euro al mese per i quattro milioni e mezzo di italiani poveri (con variazioni a seconda della zona). I cinquestelle: «Ci copia».

• Renzi sulla Stampa: «Oggi ho fatto i calcoli delle ultime tre proposte elettorali di Berlusconi. Siamo già oltre 150 miliardi e la cosa folle è che non si scandalizzi nessun editorialista. Come le paga?».

• Piemonte e Liguria si accingono a chiedere più autonomia a Roma [Calitri, Mess].

• Non è ancora il risultato ufficiale, ma in base alle schede scrutinate finora l’ex campione del Milan e Pallone d’oro 1995, George Weah, 51 anni, è il nuovo presidente della Liberia [Simoncelli, Sta].

• In Romania si preparano a depenalizzare le corruzioni inferiori ai 200 mila euro e a perdonare le condanne per corruzione inferiori ai tre anni. Sono già passate leggi che mettono i giudici agli ordini del ministro della Giustizia, «con la minaccia di sequestro dell’abitazione» [Tarquini, Rep].

• Paolo Mieli sul Corriere critica il riflesso condizionato europeo antiTrump che ci ha indotto, per esempio, a votare contro Gerusalemme capitale d’Israele e soprattutto a criticare la decisione del presidente Usa di vendere armi per 350 milioni di dollari all’Ucraina. Paul Krugman su Repubblica definisce «orribili» Trump e il partito repubblicano. Libero calcola gli effetti della riforma fiscale di Trump in Italia: «ci ritroveremmo con due stipendi in più».

• La magnolia piantata nel 1835 dal presidente Jackson sul lato sud della Casa Bianca e a lungo raffigurata sul retro della banconota da venti dollari, sarà abbattuta, con l’autorizzazione di Melania Trump, perché mette a rischio l’incolumità dei visitatori [Giornale].

• La campionessa di scacchi Anna Muzychuk non andrà ai mondiali in Arabaia Saudita per protestare contro l’obbligo di giocare indossando la lunga veste nera detta «abaya».

• Il principe Harry ha chiesto a Obama se indossi gli slip o i boxer. Obama non ha risposto. L’intervista, in onda ieri sui canali della Bbc, è stata realizzata in settembre.

• L’uomo più ricco del mondo, secondo Bloomberg, è Jeff Bezos, fondatore di Amazon, patrimonio complessivo di 99,6 miliardi di dollari. I primi 500 della lista possiedono patrimoni per 5.300 miliardi di dollari.

• Pietro Grasso ha dichiarato un Irpef da 320 mila euro, Mattarella da 240 mila [Calessi, Libero].

• La Mondardini candidata a prendere il posto di Marchionne, in uscita nel 2019 [Bonora, Giornale].

• Per Alitalia, Lufthansa favorita su Easyjet e sul fondo Cerberus Il contratto di vendita ai tedeschi dovrebbe essere firmato a febbraio [Salvia, CdS].

• La famiglia Lavazza (caffè) investe 25 milioni nella Chili, multinazionale dell’intrattenimento che ha in catalogo 50 mila titoli tra film e serie tv.

• Muti, a Vienna, dirigerà per la quinta volta il Concerto di Capodanno [intervista a Valerio Cappelli sul Corriere].

• Il Milan vince per 1 a 0 il derby di Coppa Italia con l’Inter. Segna Cutrone, Gattuso mette in porta il fratello maggiore di Gigio Donnarumma.

 

Diritti

«Anche nello stato presente delle cose, con unioni civili e fine-vita già in porto e lo Ius soli ancorato al largo, il Pd renziano, in tema di diritti della persona, ha fatto in un paio d’anni quello che i D’Alema non hanno fatto in cinquanta» [Michele Serra, Rep].

 

Candidati

La qualità dei candidati che presenteranno i partiti sarà un fattore determinante?
«Credo di no, perché esistono due potenti meccanismi che tendono a rendere irrilevante (o addirittura controproducente) la qualità dei candidati. Il primo è il voto clientelare o di scambio, diffuso soprattutto al Sud, che privilegia candidati di bassa qualità, purché in grado di promettere credibilmente benefici locali. Il secondo è il discredito generale in cui è caduto tutto il ceto politico (compreso quello Cinque Stelle: vedi Raggi e Appendino), che conduce a non chiedersi neppure più se un candidato è valido oppure no. Non avendo vera stima di nessuno, ci si limita, sempre che si vada a votare, a puntare sul candidato che più ci sta simpatico».

La sinistra sarà in grado di recuperare il suo popolo o Pd e Leu sono ancora percepiti come establishment?
«Credo che anche Leu, il partito di Grasso, sia percepito come establishment, forse più del Pd. Dobbiamo renderci conto che establishment non significa solo poteri forti, classe dominante, apparati burocratici, ma anche dittatura culturale del politicamente corretto: uno sport in cui Boldrini batte Renzi dieci a zero» [Luca Ricolfi ad Antonio Signorini, Giornale].

 

Weber

Secondo i sondaggi di Roberto Weber, il Pd sta al 22,8%, Berlusconi 6,6 punti dietro. Lo scorso luglio il distacco tra le due formazioni era di 13,8 punti, all’epoca delle Europee del 2014 di 24 [Re, Libero].

 

Cambi di casacca

I deputati e i senatori della XVII legislatura (quella che si sta chiudendo) che hanno cambiato almeno una volta gruppo parlamentare sono 345, il 36,2% degli eletti. I cambiamenti in tutto sono stati 546 col record di Luigi Compagna che ha cambiato casacca dieci volte. Altro record quello di Adriano Zaccagnini, dal M5S al Misto, dal Misto a Sel, da Sel al Misto, e infine dal Misto all’Mdp. In media ci sono stati 9,58 cambi al mese [Falci, CdS].

 

Facebook

«Nel mondo ci sono 50 milioni di utenti Facebook morti, ma tuttora tragicamente vivi, online» [Giovara, Rep].

 

Carni

«Gli addetti dell’economia agroalimentare italiana che ha per capitale Modena (3 miliardi l’anno di fatturato), non dipendono più dalle aziende dove lavorano, ma vengono messi a disposizione da cooperative che nascono e falliscono per poi riformarsi sotto altro nome, licenziando e riassumendo personale costituito al 100% da stranieri, gli unici a fare un lavoro così massacrante. Gli addetti in questa zona sono 5mila, 1.200 nella spiacevole condizione di lavoratori in appalto, esposti al nuovo caporalato di cui parla apertamente il sindacato». Alla Castelfrigo di Castelnuovo Rangone è in corso uno sciopero della fame di protesta di quattro lavoratori contro gli ultimi 127 licenziamenti [Giubilei, Sta].

Trapianti

La notte di Natale, all’ospedale delle Molinette di Torino, la morte per emorragia cerebrale di una donna di 48 anni ha permesso di trapiantare su tre pazienti polmoni, reni e fegato. Il professor Luigi Biancone, direttore del reparto Nefrologia, assicura che gli interventi di trapianto natalizi non sono eccezionali. «Noi ci siamo sempre. Per ogni trapianto entrano in azione una sessantina di persone, fra coordinatori, chirurghi, medici, tecnici di laboratorio, infermieri. Tutto nel giro di poche ore. Una macchina veramente bene oliata». In Italia i donatori, rispetto all’anno scorso, sono aumentati del 18,6% e nel 2016 erano già aumentati del 15% sul 2015. Numero di trapianti eseguiti nell’anno: 3.688. Al 30 novembre i pazienti in lista d’attesa erano 8.774 (l’anno scorso 9.026). Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti: «Il modello delle donazioni sta funzionando. L’area del Centro Nord è ai vertici europei dopo la Spagna. Il Sud è sulla media europea» [Arcovio, Mess].

 

Vaccini

Lancet valuta positivamente la legge italiana che ha costretto i genitori renitenti a vaccinare i figli. Da quando è attivo il decreto Lorenzin, tre bambini non vaccinati su dieci si sono messi in regola [Sorbi, Giornale].

 

Albero di Natale

L’albero di Natale rubato e vandalizzato dai ragazzini dei quartieri Spahnoli al caffè Gambrinus della Galleria Umberto I di Napoli è stato battezzato “Sparicchio” [Piedimonte, Sta].

 

Smart

Dal 2020 le Smart saranno solo elettriche [Gaspari Zezza, Giornale].

 

Corea del Nord

In Corea del nord «a leggere Tripadvisor, oltre all’arredamento datato e sovietico, bagni in camera poco invitanti e il divieto di perlustrare l’area attorno all’hotel. I disservizi più comuni sono due: i black out elettrici e la mancanza di acqua calda. Scrive un olandese dopo il soggiorno al Youth Hotel di Pyongyang: “Acqua calda solo la sera. E funzionava un ascensore su quattro. Stanza al 28° piano”. Stessa storia al Sariwon 3.8, tra la capitale e la Corea del Sud: “Devi dirlo in anticipo alla reception quando vuoi farti una doccia con l’acqua calda”. Consiglio dal Sosan Hotel di Pyongyang: “La luce va spesso via, meglio avere una torcia sempre con sé”. Uno degli alberghi più importanti ma evidentemente meno amati è il Ryanggang, sempre nella capitale: “Meglio pernottare in una tenda fuori”, “è come una prigione”, “così freddo che ero in camera col cappotto”, “letti comodi come assi di legno”, “fili elettrici scoperti”. Ma in Corea del Nord il sonno dei turisti può essere violato anche dalle pompose parate militari del regime. Raccontano più ospiti del Sariwon: “Alle 5.30 di mattina sono stato svegliato dalla musica delle marce e dagli altoparlanti a tutto volume”» [Guerrera, Rep].

 

Corea del Nord

«In Corea del Nord c’è “il più alto edificio disabitato del mondo”, il Ryugyong Hotel: una mostruosa piramide di vetro e acciaio, 330 metri per 105 piani che dominano Pyongyang. Progettato negli anni 80, a causa della crisi e delle casse vuote è un colossale scheletro incompleto e inutilizzato. Mesi fa Kim Jong-un ha ordinato di ultimarlo» [ibid].

 

Specchi

Il governo, con le elezioni a un passo, ha preferito rinunciare all’impianto ad energia solare di Gonnosfanàdiga, specchi ustori concavi piazzati su 250 ettari della piana tra Gonnosfanàdiga e Guspini, in provincia di Cagliari. Troppo vasta l’opposizione sul territorio: «La centrale di Gonnosfanàdiga avrebbe arrecato danni irreparabili all’agnello di Sardegna Igp (protesta del Consorzio di tutela), gli uccelli acquatici sarebbero entrati “in collisione mortale con gli specchi” (Comitato Terrasana Decimoputzu), gravi danni alla “gallina prataiola” (Studio Anthus), “a repentaglio il latte di pecora” (Argiolas Formaggi di Dolianova), sarebbe scomparsa la “famosa anguria di Gonnos (sa Sindria de Gonnos)» (Associazione Biodiversità Gonnese)”. La Sardegna continuerà perciò a rifornirsi di energia importando via nave metano o prodotti petroliferi provenienti da lontano [Giliberto, Sole].

 

Bohème

All’Opéra Bastille di Parigi - con la regia di Claus Guth e la direzione d’orchestra di Dudamel - è in scena una Bohème ambientata su un’astronave, «Rodolfo, Marcello, Schunard e Colline sono in orbita già da 126 giorni, la spedizione è in pericolo, il reattore è in panne e le provviste stanno per finire. Mentre cantano, i quattro cercano di rimettere in sesto gli strumenti di bordo, che però esplodono nelle loro mani. Ma quando Mimì, vestita di rosso, dal grande oblò dell’astronave guarda la Terra vista dalla Luna, il messaggio è anche un altro. Lei, Musetta, e i quattro ragazzi sono una banda di giovani perduta nell’universo, spiriti liberi destinati a soccombere...» [Putti, Rep].

 

Springsteen

Per vedere Springsteen al Walter Kerr Theater di New York si spendono anche duemila dollari a biglietto, con picchi fino a cinquemila. Lo spettacolo, che si intitola Springsteen on Broadway, doveva cessare il 26 novembre, è stato invece prolungato fino a giugno. La gente arriva da tutti gli Stati Uniti. «The Guardian ha scoperto che, nonostante le spese alte per le paghe sindacali che spettano agli addetti ai lavori, Springsteen si porta a casa il 65% dell’incasso lordo settimanale. Con prezzi medi a biglietto intorno ai 500 dollari, considerando che il Walter Kerr ha 948 posti e che lo show va in scena cinque giorni a settimana, si parla di un guadagno per l’artista di 1.6 milioni di dollari a settimana. E con il lusso di dormire tutte le sere nel suo letto, in New Jersey» [Siri, Sta].

 

Lady Gaga

Lady Gaga ha appena annunciato 74 concerti al MGM Park Theater di Las Vegas che le porteranno 1 milione di dollari a concerto [ibid].

 

Cintura nera

Claudia Gerini è cintura nera di taekwondo [Morvillo, CdS]

 

Inter

Gli 82 milioni che restano del bond di 300 milioni emesso dall’Inter dieci giorni fa per rimborsare a Golman Sachs un debito da 202 milioni (un’altra decina di milioni se ne vanno in carte bollate) serviranno per le spese correnti e non per acquisti sul mercato di gennaio. La società ha ancora a disposizione una linea di credito da 50 milioni, e però Spalletti conferma che a gennaio «non  ci saranno budget importanti» [Sorrentino, Rep].

 

Milan-Inter

Nel Milan-Inter di ieri sera sono scesi in campo 660 milioni di debiti [Festa, Sole].

 

Stipendi

L’allenatore del Verona, Fabio Pecchia, guadagna 250 mila euro l’anno. il suo prossimo avversario, Max Allegri, allenatore della Juve, ha un contratto fresco da 7 milioni netti l’anno [Barilla, Sta].

 

Bsmbini

Da ieri e fino a sabato, ogni mattina, su Fox Sports, «in esclusiva da Tenerife le partite della “Liga Promises”, riservata ai bambini con meno di 12 anni. Il torneo è in piedi dal ’96, tempi da 12 minuti nei gironi, poi 15 e infine 20 per la finale, campo di 60 metri, squadre di 7 elementi. Le italiane in campo sono Juve, Inter e Roma. Nonostante il figlio di Totti, Cristian, la Roma ha perso 4-0.» [Sisti, Rep].

 

Bambini

A Taranto, teatro Tatà, cento bambini hanno messo in scena una Traviata suonando e cantando. Il progetto si chiama Avli, cioè la parola “Ilva” scritta all’incontrario [Forte, Sta].

 

Scuola

Gli studenti dell’istituto professionale Sebastiano Grandis di Cuneo appartengono a 38 nazionalità diverse, i non-italiani sono 227 su 795 [Borgetto, Sta]

 

Savoia

«Caro Direttore, tutto sommato, con tutti i problemi che ha l’Italia, potremmo anche lasciar perdere la salma di Vittorio Emanuele III al Pantheon o chissà dove, per quello che ce ne importa. Così che potrei anche stare tranquillo ad aspettare le prossime elezioni. Però non riesco a togliermi di mente una cosa: fin da quando sono bambino, mia nonna mi ha raccontato di suo fratello Luigi, classe 1893, richiamato allo scoppio della Grande Guerra come sergente del 63° Fanteria, Brigata Cagliari. Il mio prozio ha gridato anche lui “Avanti Savoia!”, e non davanti a un piatto di agnolotti a Vicoforte Mondovì come i monarchici dell’altro giorno. Lo ha gridato all’assalto di un ponte tenuto dagli austriaci nella terza offensiva sull’Isonzo, ottobre 1915, ed è stata l’ultima cosa che ha fatto, a 22 anni. Si è davvero fatto onore, in una guerra evitabile voluta dal re contro il Parlamento, e ora è tumulato a Redipuglia con quelli che meriterebbero il Pantheon come lui. Il sergente Trisoglio Luigi di Costantino e di Rota Carolina veniva da un piccolo paese del Piemonte, Lu Monferrato. Quando ci vado, per ricordare la mia famiglia, parcheggio nella piazza della “pesa”, e lì da sempre ho visto una targa commemorativa sull’abside della chiesa. Un giorno mi sono reso conto di non sapere a cosa si riferisse: ebbene, è il ricordo del generale Luigi Gherzi, nativo di Lu, medaglia d’oro al valor militare. Anche lui ha gridato “Viva il Re”, e non davanti al Santuario di Vicoforte, ma sull’isola greca di Cefalonia, davanti al plotone di esecuzione, fucilato come traditore per aver osato resistere all’esercito nazista. Il generale Gherzi, che ha difeso l’onore dell’esercito, abbandonato e tradito da Vittorio Emanuele fuggito in fretta da Roma per Brindisi, è tumulato a Novara. Forse anche per lui bisognerebbe fare spazio nel Pantheon che è un simbolo dell’onore nazionale, e Vittorio Emanuele III questo onore l’ha perso per sempre. Andate a vedere cos’hanno fatto altre case reali durante la guerra, nel Regno Unito sotto i bombardamenti di Londra, o in Olanda e in Danimarca. Allora io vorrei essere distaccato, e dire che è passato tanto tempo, e ormai sono solo ricordi lontani. Però il generale Gherzi e il sergente Trisoglio, assieme alle vittime di una dittatura, due guerre mondiali, due guerre d’Africa e una guerra civile, non mi permettono di dimenticare chi ha fatto o no il suo dovere. Viva l’Italia della Costituzione. Franco Monti, Sanremo» [lettera al direttore della Stampa].

 

OGGI

 

Tempo

Oggi il vento maestrale soffia forte, nevica su Alpi (sopra ai 700 metri) e Appennini (sopra ai 400 metri) e piove sul versante tirrenico e a Nord Est. Anche in Emilia Romagna il tempo è brutto. Poche nuvole e tanto sole a Nord Ovest, in Sicilia, Puglia e Sardegna.

Pompe funebri

A Napoli, le pompe funebri celebrano i loro funerali. Un corteo silente («come è nel nostro stile di lavoro») parte da Benevento alle 9 per arrivare a Napoli intorno alle 10.15 in segno di protesta contro le delibere regionali che porteranno alla «morte di 700 imprese campane». Secondo le nuove norme, ogni impresa deve avere in organico almeno quattro dipendenti e un direttore tecnico assunti a tempo pieno indeterminato. Spiega il comitato promotore: «In poche parole, delle circa novecento imprese funebri operanti in Campania ne resteranno solo alcune decine, ovvero quelle che operano nelle metropoli, dove il numero dei funerali si aggira mediamente tra i mille e i duemila all’anno, rispetto ai circa cento funerali che mediamente organizzano tutte le altre imprese in Campania» (leggi qui il comunicato).

Funerali

• Nella Chiesa Arcipretale di San Michele Arcangelo e Santa Maria Goretti ad Aprilia, esequie di Luigi Ferraro, commercialista, presidente dei Collegi dei Revisori dei Conti dell’Asl di Latina e poi del Comune di Aprilia, già responsabile amministrativo dell’Opera Nazionale Combattenti per la ricostruzione post bellica nell’immediato dopoguerra. Aveva 101 anni (leggi qui)

• Nella chiesa di Bottrighe, in provincia Rovigo, si celebrano i funerali di Pietro Sponton, 90 anni, socio fondatore dell’associazione dei donatori di sangue Pados, poi diventata Fidas, di cui era presidente onorario. Nel corso della sua vita Sponton ha donato il sangue per ben 150 volte (leggi qui).

• Nella chiesa di Sant’Aniceto a Villar Perosa (Torino), alle 15.30, si celebrano i funerali di Paolo Canino, guida ambientale escursionistica, morto il 23 dicembre sulle montagne cuneesi di Vernante, dopo essere precipitato con le ciaspole in un dirupo per circa 200 metri. Aveva 54 anni (leggi qui).

• Nella chiesa parrocchiale di Forno (Torino), alle 15, ultimo addio al maestro Mario Giovanni Bertot, direttore dell’Accademia filarmonica dei Concordi di Cuorgnè, stroncato il giorno di Natale da un tumore. Aveva 50 anni (leggi qui).

• Nella chiesa di Sant’Andrea a Savigliano (Cuneo), alle 14.30, l’addio a Michele Rovere, il pensionato morto sabato quando, colto da un malore improvviso, è andato a schiantarsi con la sua Citroën contro un albero (leggi qui).

• Al teatro Dal Verme di Milano si apre la camera ardente di Gualtiero Marchesi (dalle 10 alle 20). I funerali del grande chef si terranno domani nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio (leggi qui – Corriere della Sera).

Agenda politica

• Il presidente del consiglio Paolo Gentiloni ha convocato la conferenza stampa di fine anno alla Camera dei Deputati (ore 11, nell’auletta dei gruppi parlamentari). Poi dovrebbe riunire, per l’ultima volta in questa legislatura, il Consiglio dei ministri. Nel pomeriggio, invece, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovrebbe sciogliere le Camere (leggi qui l’iter – il Sole 24 Ore).

• Al ministero dello Sviluppo economico si apre il tavolo sulla crisi Ericsson. La convocazione è arrivata dopo lo sciopero degli operai che protestavano contro lo scorporo del ramo d’azienda delle manutenzioni, operazione che coinvolge 515 dipendenti a livello nazionale (leggi qui – la Repubblica).

• A Roma, l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) dovrebbe trasmettere la relazione tecnica del contratto degli statali, dopo la firma avvenuta il 22 dicembre scorso. Il testo sarà poi trasmesso alla Corte dei conti. Intanto oggi i sindacati confederali sono stati convocati all’Aran per i rinnovi delle Rsu e per definire il calendario delle elezioni (in via del Corso).

• A Roma, gli iscritti al Partito radicale nonviolento, transnazionale e transpartito si riuniscono in assemblea (ore 10 in via di Torre Argentina, 76).

• A Reggio Emilia, Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, riunisce la giunta. All’ordine del giorno anche la questione dell’immondizia romana. Devono decidere se accettare 350 tonnellate di rifiuti al giorno che la capitale non riesce a smaltire: «Siamo disponibili – spiega Bonaccini – Certo, è curioso che ci venga chiesto da Roma, governata dai 5Stelle, che ogni volta ci fanno la morale sul tema dei termovalorizzatori» (leggi qui – la Repubblica).

Processi

Oggi il Tribunale del Riesame dovrebbe decidere se l’ex assessore all’Ambiente del comune di Anzio Patrizio Placidi, ora in carcere con l’accusa di aver pilotato alcuni appalti, potrà tornare libero in attesa di giudizio (leggi qui – Corriere della Sera).

• Nel carcere di Vasto (Chieti) si tiene l’udienza di convalida di Francesco Orticelli, il pescatore di 54 anniì accusato di aver accoltellato, durante il pranzo di Natale, il cognato Domenico Urbano, 41 anni, pugile quattro volte campione europeo dei pesi piuma, ora ricoverato nel reparto rianimazione dell’ospedale di Vasto (leggi qui).

Città

A Vicoforte (Cuneo) si celebrano i 70 anni dalla morte di Vittorio Emanuele III (alle 10, al Santuario di Vicoforte).

• In occasione del 109esimo anniversario del Terremoto di Reggio-Messina del 1908, viene oggi inaugurata la nuova sede di Reggio Calabria della Protezione Civile Regionale (alle 12, nella Sala delle Piramidi. Leggi qui la cronologia del terremoto).

• Al Duomo di Napoli, alle 12.30, viene servito il tradizionale pranzo di Natale per i poveri a base di pizze e panuozzi. Forni e attrezzature sono stati gentilmente offerti da Vincenzo Staiano, ormai noto come «il pizzaiolo del Papa» perché oltre ad aver distribuito migliaia di pizze in piazza San Pietro e nei comuni terremotati, il 17 dicembre scorso, ha offerto a Papa Francesco, per il suo compleanno, una grande pizza.

Dalla zona assediata a est di Damasco (Siria) termina oggi   l’evacuazione dei primi civili che hanno urgente bisogno di cure mediche. Per Francesco Rocca, presidente della Federazione internazionale delle società di Croce rossa, si è aperto «un canale di dialogo tra governo e opposizione. Ci sono tante altre persone che devono uscire dall’area assediata nei prossimi giorni e nelle prossime settimane» (leggi qui - Avvenire).

• Alle 15 in Plaza San Martin, nel centro di Lima (Perù), migliaia di cittadini e studenti scenderanno in piazza per protestare contro la decisione del presidente Pedro Pablo Kuczynski di concedere l’indulto «per ragioni umanitarie» all’ex autocrate del Perù Alberto Fujimori (leggi qui - Eastwest).

• Da oggi ad Abu Dhabi si gioca la decima edizione del Mubadala World Tennis Championship, il torneo-esibizione che inaugura la nuova stagione del tennis mondiale. Scendono in campo, fra gli altri, Dominic Thiem, Pablo Carreno Busta, Novak Djokovic (leggi qui – la Gazzetta dello Sport).

Cultura

• Nel film di animazione Coco ci sono una trisavola sedotta e abbandonata, una nonna smemorata, un ragazzino che sogna di diventare musicista, un cimitero e una chitarra magica che apre le porte al mondo delle anime. È l’ultimo capolavoro della Disney-Pixar (leggi qui – Vanity Fair); Musica, sesso e sangue sono protagonisti di Napoli Velata di Ferzan Ozpetek con Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Borghi e Anna Bonaiuto (leggi qui il diario del film – Vanity Fair); Nel film di Riccardo Milani, un Romeo e una Giulietta dei nostri giorni vengono divisi dal grande raccordo anulare e da un padre e una madre convinti che il loro amore possa durare Come un gatto in tangenziale. Cioè, poco (leggi qui – il Giornale).

• Ad Anversa (Belgio), l’artista Mariagrazia Pontorno si imbarca oggi su una nave diretta in Brasile per ripercorrere dopo 200 anni le orme dell’arciduchessa Leopoldina d’Asburgo (leggi qui - Affaritaliani).

• Al Teatro della Corte di Genova vanno in scena Le baruffe chiozzotte di Carlo Goldoni, dirette e interpretate da Jurij Ferrini.

Tv

Silvio Berlusconi si confronta con Andrea Pancani a Coffee Break (9.45, su La7).

• Oggi a Masterchef i quattro giudici decidono chi saranno i venti concorrenti che entreranno nella masterclass (alle 21.15 su Sky Uno).

• In Tutta colpa della Brexit, il comico Francesco De Carlo scopre di avere un’intolleranza al caffè (alle 23.15 su Rai3).   

• Su Rai5 Riccardo Muti dirige il Don Pasquale (alle 21.15).

• Su Rai2 Crudelia De Mon dà la caccia a 101 piccoli dalmata (La carica dei 101, alle 21.20).

• A Eboli nella Strada senza tasse, dieci famiglie provano a vivere fuori dal Comune e da tutti i suoi servizi. Un esperimento sociale, condotto da Flavio Insinna, che ha attratto due milioni di telespettatori (in prima serata su Rai3).

Questa rubrica è curata da Jessica D’Ercole. Per segnalazioni scrivere a anteprima@bcd-srl.com.

Santi di oggi

Santi Innocenti, sant’Antonio di Lerins, santa Caterina Volpicelli, san Gaspare Del Bufalo, beato Gregorio da Chaors, beato Hryhorij Khomysyn, beata Mattia Nazarei (Nazzareni), san Teona (Teone) d’Alessandria.

Vangelo di oggi

I magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».

Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio.

Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s’infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi.

Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più [Matteo 2,13 -18].

DOMANI

Compleanni (nati il 29 dicembre)

Il terrorista Carlo Maria Maggi (83), l’attrice Barbara Steele (80), il politico Aldo Bottin (79), lo schermidore Gianluigi Saccaro (79), l’attore Jon Voight (79), il fisico matematico Giovanni Gallavotti (76), il giurista Cesare Mirabelli (75), il giornalista Piero Dorfles (71), la cantante Marianne Faithfull (71), l’attore Ted Danson (70), il sassofonista Joe Lovano (65), il giornalista Massimo Cerofolini (56), l’editore Luigi Pachì (56), il cantautore Cristiano De André (55), il giornalista Marco Ferrante (53), il direttore d’orchestra Carlo Ponti (49), la giornalista Frediana Biasutti (48), il calciatore Enrico Chiesa (47), il violinista Emmanuele Baldini (46), l’attore Jude Law (45), il conduttore radiofonico Vic (45), l’attore Diego Luna (38), il cantautore Nesli (37), l’attrice Giovanna Di Rauso (36), la regista Alice Rohrwacher (36), il calciatore Juan Mauri (29), il calciatore Cristian Buonaiuto (25), la principessa Kako di Akishino (23).

Altro compleanno

Carles Puigdemont i Casamajó, nato ad Amer (Girona) il 29 dicembre 1962. Politico. Giornalista. Presidente della «Generalitat de Catalunya» (il governo della Catalogna) dal 12 gennaio 2016 al 28 ottobre 2017. Alcalde (sindaco) di Girona dal 1° luglio 2011 all’11 gennaio 2016 • Figlio di pasticcieri, secondo di otto fratelli, Carles Puigdemont coltivò la passione per il giornalismo sin da adolescente, e per dedicarvisi interruppe gli studi universitari di filologia catalana. «Giovanissimo, diventa il caporedattore di Punt Diari. I suoi articoli vertono sempre su un tema: l’indipendenza della Catalogna. Il mondo, però, non sembra sapere nulla della sua regione. Puigdemont, ormai membro della Gioventù nazionalista della Catalogna, prova a risolvere con qualche articolo sulla stampa internazionale. Non ci riesce, ed è allora che fonda l’Agence catalane d’information e Catalonia Today, un quotidiano in inglese per i lettori fuori confine.

Non soddisfatto, decide di lottare per la sua causa scendendo in politica» (Giulia Giacobini). Divenuto deputato del Parlamento della Catalogna nel 2006, l’anno successivo si candidò alle elezioni locali di Girona nelle file del partito di centrodestra «Convergenza e unione», ma fu sconfitto; riuscì invece a diventare alcalde di Girona nel 2011, spodestando dopo trentadue anni i socialisti, e nel 2015 fu confermato per un secondo mandato. Nel gennaio 2016, al culmine di una grave crisi politica del governo catalano, fu indicato dal presidente uscente Artur Mas come suo successore: rapidamente eletto, si dimise da alcalde, e in occasione del suo insediamento suscitò subito clamore giurando fedeltà soltanto «alla volontà del popolo di Catalogna e ai suoi rappresentanti nel Parlamento», ma non a re Filippo VI né alla Costituzione spagnola. Alcuni mesi dopo Puigdemont annunciò l’intenzione di convocare un referendum per l’indipendenza catalana, e il 9 giugno 2017 stabilì unilateralmente che esso si sarebbe tenuto il 1° ottobre successivo. Dichiarata illegale dal Tribunale costituzionale spagnolo e osteggiata dal governo Rajoy, la consultazione si svolse comunque, e tra i partecipanti (pari al 43,03% degli aventi diritto) vide la netta vittoria del «sì» all’indipendenza. Sfidando sovrano e primo ministro, il 27 ottobre 2017 il Parlamento catalano approvò a scrutinio segreto una dichiarazione d’indipendenza della regione, prontamente sospesa dal governo centrale, che sciolse immediatamente l’assemblea catalana e destituì Puigdemont, indicendo nuove elezioni. Quando, il 30 ottobre, il procuratore generale di Madrid accusò Puigdemont, parte del suo gabinetto e altre autorità politiche catalane di ribellione, sedizione e malversazio­ne, emerse che nel frattempo l’ex presidente catalano e quattro dei suoi ex ministri erano fuggiti a Bruxelles temendo l’incriminazione. Attualmente Puigdemont si trova ancora in Belgio, e, considerandosi il vincitore delle elezioni catalane tenute il 21 dicembre scorso (nelle quali la coalizione indipendentista ha ottenuto la maggioranza relativa dei seggi, ma la singola formazione più votata è stata quella unionista dei Ciudadanos, mentre quella di Puigdemont, Junts per Catalunya, si è attestata seconda), sta valutando se tornare in Catalogna entro il 23 gennaio 2018, allo scopo di reinsediarsi come presidente, o rimanere all’estero per evitare l’arresto da parte delle autorità spagnole • Sposato con una giornalista romena, due figlie • «La sua pettinatura sbarazzina da “quinto Beatles”, come dicono facendo riferimento alla sua passione per il rock britannico e al caschetto scuro, risale a oltre 30 anni fa, quando un brutto incidente stradale gli lasciò profonde cicatrici sulla fronte. Da allora, preferisce coprirla con i capelli» (Francesca Venturi).

Vent’anni fa

Lunedì 29 dicembre 1997. A Hong Kong, a causa dell’allarme per le prime vittime umane di influenza aviaria, vengono abbattuti 1,25 milioni tra polli, galli, galline e pulcini. «Anche se l’A-H5N1 finora ha provocato la morte di quattro sole persone, le nuove autorità cinesi di Hong Kong, ordinando lo sterminio totale dei polli, hanno preferito non correre rischi. Ma la strage promette di essere solo la prima di una serie di draconiane misure. A parte i polli, sono infatti indiziati anche altri volatili come le quaglie, le oche, le anatre e i piccioni. Per quanto la Cina sia intervenuta con una velocità e una severità inconcepibili in Occidente, il panico si va diffondendo. Finora, informano le autorità sanitarie locali, i casi sospetti o accertati di influenza “del pollo” sono circa 20, inclusi i quattro decessi che sono finora gli unici conosciuti. […] Da Ginevra, inoltre, il direttore della Divisione malattie emergenti dell’Organizzazione mondiale della sanità dottor David Heyman ha riconosciuto che i polli potrebbero anche non essere l’unica fonte del virus. “La malattia – ha chiarito lo specialista dell’Oms – può essere eliminata con l’abbattimento di tutto il pollame solo se è l’unica fonte. Ma noi sappiamo che questo virus infetta anche dei volatili di specie diversa”. Lo scienziato, in particolare, ha ricordato che il virus H5N1 era stato identificato la prima volta in Sudafrica nel 1961, in alcuni esemplari di uccelli marini. Una speranza però viene dall’Australia. Alcuni scienziati hanno annunciato di aver messo a punto un farmaco che potrebbe rivelarsi adatto a combattere il virus» [Renzo Cianfanelli, Corriere della Sera 30/12/1997].

Ottant’anni fa

Mercoledì 29 dicembre 1937. Entra in vigore la Costituzione d’Irlanda, che sostituisce la «Costituzione dello Stato libero d’Irlanda» del 1922 nel segno di un ulteriore affrancamento dal Regno Unito: il Paese, denominato «Éire» (in gaelico) o «Ireland» (in inglese), è proclamato «sovrano, indipendente, democratico», e la sovranità è riconosciuta al popolo. La nuova legge fondamentale, però, pur istituendo la carica di «presidente d’Irlanda», evita deliberatamente di precisare la forma istituzionale dello Stato, che non viene mai definito «repubblica», e formalmente risulta dunque ancora sottoposto al monarca britannico: sarà solo il 18 aprile 1949, con l’entrata in vigore del «Republic of Ireland Act 1948», che il Paese sarà ufficialmente descritto come «Repubblica d’Irlanda», recidendo anche l’ultimo vincolo di sudditanza con il Regno Unito.

Centodieci anni fa

Domenica 29 dicembre 1907. «Domenica sera (29 dic. 1907). Mio buon Amico, […] Voi mi avevate detto: “Non parlatemi della vostra anima triste, se potete”. […] Non vi parlerò della mia anima, Guido, ma se fra le righe qualche ombra della sua ombra vi trasparisse, perdonatemi, sarà stato mio malgrado. […] Io vorrei ora sapere una cosa da Voi. Vorrei vedere me stessa chiaramente nel vostro intimo, conoscere con certezza quale imagine nuova s’è foggiato di me il vostro pensiero, sapere quello che io sono in questo momento per Voi. Io temo di non apparirvi che come una creatura degna di pietà, di compassione, e non voglio, capite, non voglio il vostro compianto. Ditemi quanto più potete sinceramente cioè che pensate di me e di tutto quello che sapete di me. Io credo che vi stanca questo “avido cuore”, questo cuore che ha dato sempre tanto e ha ricevuto sempre tanto poco… […] Addio, caro Amico, mandatemi un ritratto vostro e qualche vostro pensiero presto, presto. Vi ringrazio d’aver cercato e trovato qualche dolcezza per me che ne avevo una sete crudele. “La menzogna è così cara talvolta…” ho scritto dei versi che incominciano con questo. Ma non mentitemi più, è meglio. Addio, mi siete vicino e lontano. A.» [Amalia Guglielminetti a Guido Gozzano, in G. Gozzano-A. Guglielminetti, Lettere d’amore, Garzanti, Milano 1951].

Centovent’anni fa

Mercoledì 29 dicembre 1897. «Sono vivo. Oggi è il 29 dicembre ’97. Mosca. Mattina. Ho pensato a Chadži-Murat. Ieri per tutto il giorno ho sviluppato il dramma-commedia: Il cadavere. La salute non va ancora bene. Ieri sono stato dai Bers. Ho ricevuto lettere con minacce di morte. Mi dispiace che ci siano uomini che mi odiano, ma mi interessa poco e non mi preoccupa affatto» [Lev Nikolaevič Tolstoj, I diari. 1847-1910, Longanesi, Milano 1980].

Lettere

Mauro della Porta Raffo si  ostina oggi a sostenere che 12.000 morti ammazzati  negli USA “non sono niente” nel mare magno della popolazione statunitense. A parte che i dati ufficiali del 2014 parlano di 14.000 omicidi, questi assassinati rispetto a 323 milioni di americani fanno un tasso omicida pari a 4,5-4,8 morti ammazzati ogni centomila abitanti, mentre i nostri 397 assassinati (2016) rispetto a 60,7 milioni di abitanti fanno 0,65 omicidi ogni centomila italiani, cioè 7 volte di meno. Nonostante le varie mafie, camorre, ecc. Coi numeri non si scherza. La percentuale statunitense è di gran lunga la più alta e allarmante dei Paesi sviluppati. L’Europa sta fra 1 e 0,50 omicidi ogni centomila abitanti. Forse perché da noi girano meno armi comprate magari attraverso postal market. O non ne vogliamo più discutere?

Vittorio Emiliani

Buon giorno, sono Piero Uboldi e mi sono abbonato per sei mesi alla sua ottima rassegna. Io ho pochissimo tempo per leggere, per cui trovare notizie flash (che citano le fonti) è per me utilissimo. Una sola raccomandazione: non elimini la sezione "Clamoroso" posta all’iniio della rassegna, perchè è per me fonte di utili ispirazioni.

Piero Uboldi

Caro Dell’Arti, per prima cosa auguri e buon lavoro.

Poi, come abbonato (credo tra i primi), mi permetto qualche riserva. È molto pericoloso parlare di notizie “noiose” e “poco significanti” presenti sui giornali, perché poi, lavorando soprattutto sulla selezione, bisogna fare attenzione e non correre rischi. Ad esempio a me ha annoiato molto leggere (notizia ripresa su Anteprima) che la Boschi non è stata invitata al matrimonio di Carrai. Perché poi si scatenano le curiosità (vedi una lettera del giorno dopo) e Anteprima diventa un’altra cosa.

Piero Spila

Gentile Giorgio, auguro Buone Feste a lei e alle persone che a vario titolo la supportano in questa opera titanica, lavorare in ore antelucane con un bisturi in uno stagno. Non aderisca a tutti i desiderata che la assillano e che rischierebbero a parer mio di appiattire e rendere noiosa la sua "riscrittura" da inconsueta  angolazione, diversa dalla solita pappa; chi vuole approfondire... Ho apprezzato, al contrario, l’inserimento della modalità Punto elenco nelle "Cose di cui parlano tutti" perché la rubrichetta acquista in leggibilità e godimento, e, dunque, sembrerebbe andar bene cosi.

Roberta Rondini

Guatemala. 1951. 15 marzo. Insediamento di Jacobo Arbenz Guzman. Un Presidente democraticamente eletto. (Rarissimo che allora accadesse). Il programma? Fondamentalmente, una rapida e sostanziale riforma agraria. Semplificando, lotta ai latifondisti e ridistribuzione delle terre ai campesinos. Latifondisti per di più in specie stranieri. Fra i maggiori, la United Fruit Company, americana. Non starò qui nuovamente a narrare dell’intervento USA - riuscito, e correva il 1954 - teso, attraverso l’organizzazione dell’invasione del Paese, a rovesciare Arbenz per cancellarne l’operato. Fatto è che sotto Carlos Castillo Armas (di lì a poco, ai primi di luglio, in sella) la situazione tornò quella precedente e i proprietari espropriati ripresero possesso dei terreni loro tolti. Perché ricordare quei lontani tempi? Perché oggi - oggi - le statistiche della Banca Mondiale ci dicono che in Guatemala il settanta per cento delle terre è in mano al due virgola sei per cento della popolazione (per modo di dire, visto che per la maggior parte si tratta ancora di stranieri). Questo sessantasei anni dopo Arbenz, il cui fallimento indusse Ernesto Che Guevara, accorso in Guatemala per sostenerlo, a passare alla clandestinità e alla guerriglia. Evviva!

Mauro della Porta Raffo

 

 

Vi siete accorti che la vecchia rubrica «Cose di cui parlano tutti» si chiama adesso «Prima pagina» e tenta la strada della rassegna stampa completa (ammesso che esista). Si legge in sette minuti, chi ha fretta può accontentarsi. Vi siete accorti, inoltre, che oggi è il 28 dicembre, c’è tempo ancora per soli quattro giorni, e poi, se non vi sarete abbonati, Anteprima non vi arriverà più? Il sito è www.anteprima.news. Ciao, a domani

 

 

 

Anteprima di Giorgio Dell’Arti

Anno I numero 39

Giovedì 29 dicembre 2017