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 2017  dicembre 28 Giovedì calendario

La vita è meravigliosa ma non per l’Fbi

Milioni di americani riuniti nel tepore natalizio davanti al caminetto mentre sullo schermo di casa corrono le immagini del film più buonista del mondo: il film è La vita è meravigliosa, con James Stewart nei panni dell’aspirante suicida George Bailey, cui un “angelo di seconda classe” fa riscoprire, alla vigilia di Natale, la voglia di vivere. Eppure, se siete complottisti nati, anche questo grande classico del 1946 – praticamente la quintessenza dello spirito natalizio “american style” – nasconde tra le sue maglie i germi del Male: l’ideologia comunista, ovvio, annidata tra le righe di una sceneggiatura che è evidente opera di subdoli sovversivi. Così almeno la pensava l’Fbi – allora diretta da Edgar J. Hoover – un cui agente senza nome scrisse un apposito memorandum volto a dimostrare come il capolavoro di Frank Capra fosse stato realizzato col preciso intento di minare alla base il sistema di vita e di valori degli Stati Uniti. Un testo illuminante, bisogna dire, di cui riferiscono in questi giorni il Washington Post e lo Smithsonian Magazine, una specie di vademecum tra il grottesco e lo psicotico che aiuta a capire a quali vette possa arrivare la nevrosi da persecuzione e l’ossessione del complotto: posto che gli sceneggiatori del film, Frances Goodrich e Albert Hackett, avevano addirittura avuto occasione «di pranzare ogni giorni con dei comunisti», a detta dell’ignoto agente dell’Fbi La vita è meravigliosa altro non è che pura propaganda marxista. La prova regina del “maligno” progetto, il fatto che la pellicola «sia un evidente tentativo di screditare i banchieri». I banchieri? Eh sì: perché l’avversario del buonissimo James Stewart, nel film, è il banchiere Mr. Potter, avido e cattivissimo, ricco e disonesto. Rappresentarlo come «una specie di Scrooge, in modo da farne il personaggio più odiato» sarebbe «un tipico trucco dei comunisti», come assicurano non meglio specificati “informatori”. In generale, scrive l’Fbi, il film «fa una descrizione deliberatamente maligna delle classi superiori, mostrando le persone che hanno del denaro come cattive e disprezzabili». Chiara sequenza logica: dire che i capitalisti sono cattivi equivale a essere comunisti. Erano i giorni della caccia alle streghe, al nemico nazista doveva essere sostituito il nemico “rosso”, ma in questo caso le insinuazioni del Bureau caddero nel vuoto. Eppure suonano sinistre pure oggi, in tempi di fake news e complottismi dilaganti: i buoni sentimenti sono pericolosi. Anche a Natale.