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 2017  dicembre 28 Giovedì calendario

Da Bezos e Gates a mister Ikea Oggi più ricchi di mille miliardi

In un mondo in cui l’intera ricchezza globale prodotta nel 2017 salirà al tasso del 3,6% (stime Fmi) i patrimoni dei 500 uomini e donne più ricchi del pianeta sono cresciuti alla velocità vertiginosa del 23%. Lo rivela il Bloomberg Billionaires Index, un paniere creato nel 2012 e che monitora l’andamento quotidiano delle fortune dei Re Mida del pianeta. Al vertice della classica si piazza Jeff Bezos, il fondatore e proprietario di Amazon, con un patrimonio personale che sfiora i 100 miliardi di dollari, aumentato in un anno di 34,2 miliardi. Bezos già in autunno aveva scalzato dalla prima posizione Bill Gates, la cui fortuna a fine anno è cresciuta soltanto di 8,9 miliardi di dollari a 91,3 miliardi. Segue, terzo in classifica, Warren Buffett. La ricchezza complessiva dell’oracolo di Omaha ammonta a 85 miliardi di dollari (+11 miliardi nel 2017). In questa classifica dei 500 sono soltanto 8 i nomi italiani: si va dal patron di Ferrero, Giovanni Ferrero (24,2 miliardi di dollari, + 4 miliardi sul 2016), al fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio, all’ad e proprietario di Techint Paolo Rocca, al fondatore di Mediaset Silvio Berlusconi, fino allo stilista Giorgio Armani. Tre super ricchi di origine italiana, Ernesto Bertarelli, Gianluigi Aponte e Stefano Pessina hanno residenza all’estero: Bertarelli e Aponte in Svizzera, Pessina nel Principato di Monaco. Tra i miliardari europei che si collocano nelle prime dieci posizioni Amancio Ortega (Zara), Bernard Arnault (Lvmh) e Ingvar Kamprad (Ikea).
Per i 500 più facoltosi l’incremento del 23% dei patrimoni totali corrisponde a un arricchimento di quasi mille miliardi di dollari, visto che a fine 2016 il totale della loro fortuna ammontava a 4.381 miliardi di dollari mentre ieri sfiorava i 5.300 miliardi, per l’esattezza a quota 5.282. Il rialzo è stato quattro volte superiore a quello visto nel 2016, (+5,7%9 ed è stato favorito in larga misura dal rally eccezionale dei mercati azionari. Di fronte a questa tendenza alla concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi alcuni miliardari decidono di operare una redistribuzione su basi filantropiche. Bill Gates ha deciso di dare in beneficenza buona parte del suo patrimonio, tramite la Bill & Melinda Gates Foundation. Anche il miliardario George Soros ha donato una fetta della propria ricchezza cosa che lo ha fatto scivolare al 195esimo posto della classifica di Bloomberg con un patrimonio netto di 8 miliardi.
Scorrendo la lista, si trovano 38 miliardari cinesi (hanno aggiunto in totale 177 miliardi, il 65% in piu’ rispetto al 2016, l’aumento maggiore tra i super ricchi dei 49 Paesi in classifica), ma ci sono anche 27 tycoon di nazionalità russa, la cui ricchezza aggregata è cresciuta di 29 miliardi a 275 miliardi totali. A dominare la classifica sono tuttavia gli americani: in lista ci sono 159 miliardari, che hanno visto salire il proprio patrimonio del 18%, ovvero di 315 miliardi, a un totale di 2.000 miliardi. In particolare, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha visto aumentare il proprio patrimonio di 22,6 miliardi, il 45%, anche se ha fatto sapere che venderà il 18% della propria quota nel social network per tenere fede alla promessa di dare in beneficienza la maggioranza della sua ricchezza (72,6 miliardi). Sono invece 58 i miliardari hanno visto calare il proprio patrimonio, perdendo in totale 46 miliardi: tra questi il magnate francese delle telecomunicazioni Patrick Drahi (-39% a 6,3 miliardi) e il principe saudita Alwaleed Bin Talal (-1,9 miliardi a 17,8 miliardi) a causa dello scandalo corruzione che ha travolto il principe ereditario Mohammed bin Salman.
Quanto agli otto italiani in classifica, il patrimonio complessivo dei cinque residenti – Ferrero, De Vecchio, Rocca, Berlusconi e Armani – ammonta a un totale di 72,4 miliardi di dollari, con un incremento anno su anno di oltre 10 miliardi. Mentre le fortune dei tre italiani «expatriates» – Bertarelli, Pessina, Aponte – raggiungono un totale di oltre 37 miliardi, in aumento di un miliardo sul 2016.