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 2017  dicembre 27 Mercoledì calendario

Il teatro per ragazzi cenerentola del palco

Tra le cose più invisibili e meno osservate del teatro italiano ci sono gli spettacoli per ragazzi. Raramente al centro dell’attenzione dei giornali, sono la Cenerentola del palcoscenico. Scontano una debolezza che non corrisponde però ai quasi 300 mila spettatori che ogni anno assistono a recite nelle scuole e rappresentazioni nelle sale né alla vivacità di un settore che ha i suoi circuiti, i suoi festival e Premi ( Segnali, Scenario Infanzia...), e perfino una sua rivista on line Eolo diretta da Mario Bianchi. D’altra parte, oggi il teatro ragazzi ha poco a che vedere con quelle recite sciatte e banali, ricordo di spettacoli con le scuole di un tempo. Al contrario il teatro ragazzi (un po’ come i cartoon per bambini) è diventato, in molti casi, un laboratorio espressivo e drammaturgico, dove si sviluppano danza, recitazione, clownerie, musica, arti visive e si affrontano in modo diverso i punti dolenti della quotidianità. Basterebbe citare i “cantieri creativi” del Teatro delle Briciole, la Scuola d’Arte naturale di Inti, i lavori del Teatro del Buratto, Gioco Vita, gli Eccentrici Dadarò, I Sacchi di Sabbia, Giuliano Scarpinato. Negli ultimi anni poi si è aperta una finestra per famiglie “millennials”, genitori 30enni e bambini 3.0: festival come Uovokids a Milano e RomaEuropa (Ref)-Kids nella capitale, mettono a confronto i linguaggi dell’arte contemporanea con il mondo dell’infanzia. Dunque performance, musica, pluridisciplinarietà, design, fumetto, nuove tecnologie come esperienza artistica e insieme ludica, tra playground, laboratori, giochi e talk. E i risultati sono 6000 spettatori nei tre giorni dell’ultima edizione di Uovokids, oltre 10 mila per i weekend di Ref-Kids a Roma che, già guarda alla nuova edizione 2018 con un doppio progetto sull’arte digitale e nientemeno che su Berio, Cathy Berberian, John Cage: cioè la musica contemporanea, per i bambini. «Lanciamo uno sguardo a orizzonti sempre più lontani e allargati», dice Fabrizio Grifasi direttore del Ref. «Portiamo i bambini a contatto con contesti sempre più internazionali e capaci di accogliere mondi diversi, per dare risposte alle tensioni contemporanee con linguaggi semplici, perché i bambini di oggi saranno il pubblico adulto di domani». Ed per questo che coreografi come Alessandro Sciarroni,Virgilio Sieni o Akram Khan, artisti del teatro come Kinkaleri, video artisti dell’animazione digitale come Luca Roncella e Giorgio Bellasio mostrano attenzione alle nuove generazioni di spettatori: hanno capito quanto sia importante investire sul futuro.