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 2017  dicembre 27 Mercoledì calendario

Freddo e zero web capire Pyongyang con TripAdvisor

Prima che esploda la scongiurata Terza guerra mondiale, l’agenzia di viaggi cinese Koryo pubblicizza il possibile sul suo sito. Se volete iniziare l’anno con una bella vacanza – ovviamente con libertà vigilata – in Corea del Nord, il Paese più temuto del mondo, siete in tempo per festeggiare il Capodanno cinese per 1.149 euro o partecipare alla maratona di Pyongyang in aprile oppure fare un salto subito dopo le imminenti Olimpiadi invernali in Corea del Sud per 1.500 euro. Nonostante l’ermetica chiusura al mondo, per la Corea del Nord il turismo è un business da quasi 44 milioni di dollari l’anno. Dopo i test missilistici e l’escalation bellica, però, il settore è in picchiata (-50%). Anche le recensioni online sugli sparuti alberghi e B&B sono diminuite. Ma compongono un racconto intenso – e spietato – della Corea del Nord. A leggere Tripadvisor, il sito dei viaggiatori di tutto il mondo, oltre all’arredamento datato e sovietico, bagni in camera poco invitanti e il divieto di perlustrare l’area attorno all’hotel, i disservizi – e dunque le maledizioni dei clienti – più comuni degli alberghi sono due: i black out elettrici e la mancanza di acqua calda. Scrive un olandese dopo il soggiorno al “Youth Hotel” di Pyongyang: «Acqua calda solo la sera. E funzionava un ascensore su quattro. Stanza al 28° piano». Stessa storia al Sariwon 3.8, tra la capitale e la Corea del Sud: «Devi dirlo in anticipo alla reception quando vuoi farti una doccia con l’acqua calda». Consiglio dal Sosan Hotel di Pyongyang: «La luce va spesso via, meglio avere una torcia sempre con sé». Uno degli alberghi più importanti ma evidentemente meno amati è il Ryanggang, sempre nella capitale: «Meglio pernottare in una tenda fuori», «è come una prigione», «così freddo che ero in camera col cappotto», «letti comodi come assi di legno», «fili elettrici scoperti». Ma in Corea del Nord il sonno dei turisti può essere violato anche dalle pompose parate militari del regime. Raccontano più ospiti del Sariwon: «Alle 5.30 di mattina sono stato svegliato dalla musica delle marce e dagli altoparlanti a tutto volume». E poi dimenticatevi wi-fi o Internet. Come consolazione, alcuni hotel lasciano filtrare un paio di tv internazionali in camera, Al Jazeera su tutte. Non mancano però tante recensioni positive, «soprattutto se si pensa che siamo in Corea del Nord». Il Pothonggang Hotel di Pyongyang, per esempio, è molto lodato online, anche se il «bagno ha avvisi inquietanti e la stanza sembrava sorvegliata». Il nuovo Dongrim Hotel poi, «una gemma» a 40 km dal confine cinese, oltre al karaoke (solo musica nordcoreana), ha persino «il biliardo, il tennis tavolo, la piscina» e, si legge in una recensione, si riceve «massima attenzione dallo staff» perché «gli unici ospiti dell’hotel eravamo io e una famiglia cinese». Del resto, oggi molti alberghi sono più vuoti del solito. In Corea del Nord c’è «il più alto edificio disabitato del mondo», il Ryugyong Hotel: una mostruosa piramide di vetro e acciaio, 330 metri per 105 piani che dominano Pyongyang. Progettato negli anni 80, a causa della crisi e delle casse vuote è un colossale scheletro incompleto e inutilizzato. Mesi fa Kim Jong-un ha ordinato di ultimare l’opera. Con questi venti di guerra, chi mai ci andrà?